Sofferenza e un gol di Pedro: la Lazio piega il Cagliari

La Lazio conquista una vittoria fondamentale all’Olimpico, superando il Cagliari per 1-0 in una partita più complicata del previsto. A decidere l’incontro è una rete lampo di Pedro nei primi minuti, ma la squadra di Sarri ha dovuto lottare fino all’ultimo secondo per assicurarsi i tre punti, rischiando di subire il pareggio nel finale nonostante la superiorità numerica per oltre un’ora di gioco.
Il match si sblocca dopo appena otto minuti. Su un’azione insistita sulla destra, Lazzari è abile a sottrarre il pallone a Hatzidiakos e a servire al centro un assist perfetto per Pedro, che si inserisce con i tempi giusti e batte Scuffet per il gol del vantaggio. La partita sembra mettersi ulteriormente in discesa per i biancocelesti quando, al 27′, Makoumbou viene espulso per un fallo che interrompe una chiara occasione da gol, lasciando il Cagliari in dieci uomini. Nonostante l’uomo in più, la Lazio non riesce a chiudere la partita, gestendo il possesso palla senza però trovare il colpo del K.O. Nella ripresa, Immobile e Cataldi provano a impensierire la difesa sarda, ma senza successo. Il finale è un crescendo di tensione: al 91′, su un colpo di testa in tuffo di Pavoletti, Provedel compie un intervento miracoloso che salva il risultato e regala una boccata d’ossigeno a tutto l’ambiente laziale.
Un’annata di contraddizioni
Questa vittoria sofferta è l’emblema di una stagione finora indecifrabile per la Lazio. Lo Stadio Olimpico ha vissuto pomeriggi di grande frustrazione, come quello contro il Torino, con la Curva Nord in aperta contestazione contro il presidente Claudio Lotito. La domanda che aleggia tra i tifosi è sempre la stessa: questa squadra sta crescendo o si sta lentamente sfaldando?
Il ritorno di Maurizio Sarri in estate è stato segnato dalle polemiche. Il tecnico ha ammesso di non essere stato informato del blocco del mercato imposto al club per irregolarità finanziarie, affermando che Lotito lo avesse di fatto “raggirato”. Questa tensione fuori dal campo si è riflessa in un andamento altalenante: a prestazioni convincenti, come le larghe vittorie contro Verona (4-0) e Genoa (3-0), si sono alternate sconfitte pesanti, inclusa quella nel derby. La Lazio attuale è una squadra dai due volti, capace di grandi imprese e di improvvisi crolli.
La rivincita di Matteo Cancellieri, un raggio di sole nel caos
In questo contesto di incertezza, una delle poche note liete è rappresentata da Matteo Cancellieri. Il suo destino sembrava lontano da Roma: dopo la stagione in prestito al Parma, la società spingeva per un’altra esperienza lontano dalla capitale. Tuttavia, il blocco del mercato ha costretto la dirigenza a un ripensamento, impedendo di assottigliare ulteriormente la rosa. Cancellieri è così rimasto, trasformando un ostacolo in un’opportunità.
Arrivato come un giovane di talento dall’accademia del Verona durante la precedente gestione Sarri, aveva collezionato solo scampoli di partita, quasi sempre da subentrato. Igli Tare, ex direttore sportivo, accusò in seguito l’allenatore di non avergli mai dato vera fiducia, pur definendolo una potenziale stella. I prestiti a Empoli e Parma lo hanno visto maturare, ma il suo ruolo non era ancora ben definito, spesso utilizzato senza successo come vice-Immobile.
Dal precampionato alla ribalta
Se il blocco del mercato gli ha garantito un posto in squadra, è stata la sfortuna di un compagno a spalancargli le porte del campo. La mononucleosi che ha colpito Gustav Isaksen durante l’estate ha concesso a Cancellieri la possibilità di mettersi in mostra durante il precampionato. L’italiano ha colto l’occasione al volo, convincendo tutti con prestazioni di alto livello. Giocando da ala destra a piede invertito nel 4-3-3, la sua capacità di rientrare sul sinistro per concludere a rete ha ricordato a molti perché, al suo arrivo nel 2022, gli osservatori più ottimisti lo avevano etichettato come il “nuovo Arjen Robben”.
Sebbene il paragone sia prematuro, Cancellieri ha trasportato la sua brillante forma estiva anche nelle prime giornate di campionato, risultando una luce solitaria anche nelle sconfitte. Non è ancora chiaro se sia un diamante grezzo pronto a sbocciare o se stia semplicemente vivendo un eccezionale momento di forma, ma le sue giocate rappresentano una delle poche certezze in una stagione iniziata per la Lazio sotto i peggiori auspici.