Il Milan “Regina” delle Nazionali, la Serie A in Vetrina

Con la sosta di ottobre appena iniziata, è il Milan il club di Serie A che presta più giocatori alle rispettive nazionali. I rossoneri vedono partire ben 15 tesserati, un numero che testimonia la caratura internazionale della rosa a disposizione di Stefano Pioli. Tra questi spiccano la seconda chiamata in assoluto per Matteo Gabbia con la nazionale maggiore e la convocazione di Davide Bartesaghi con l’Under 21. A seguire, con 13 convocati a testa, si posizionano Inter e Juventus. I nerazzurri forniscono cinque giocatori alla nazionale di Luciano Spalletti, mentre i bianconeri ne inviano due a Coverciano. Tra le altre, si distinguono il Bologna con 12 giocatori, mentre Napoli e Roma ne contano 11. Complessivamente, sono 179 i calciatori del nostro campionato che saranno impegnati con le proprie selezioni nazionali nelle prossime settimane.
Marotta: “Modrić? Una Risorsa, ma il Nostro Calcio è in Declino”
Mentre il campo celebra i suoi talenti, le riflessioni sul futuro del calcio italiano non si fermano. L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha recentemente commentato l’arrivo di campioni del calibro di Luka Modrić al Milan e Kevin De Bruyne al Napoli. Secondo Marotta, vedere un fuoriclasse di 40 anni come il croato esibirsi a San Siro non è un segnale preoccupante, ma anzi “uno spot positivo per il calcio italiano”. Tuttavia, questa realtà nasconde una verità più amara. “La traiettoria del nostro calcio è in declino”, ha ammesso Marotta. “Oggi il nostro è un campionato di transizione, non più l’El Dorado degli anni 2000. I giocatori arrivano da noi nella fase finale della loro carriera”.
Il Divario Economico e il Caso Mastantuono
La diagnosi di Marotta si fonda su un’analisi prettamente economica. La Serie A non può competere con la potenza finanziaria di altri campionati, come la Premier League o LaLiga, specialmente nell’acquisizione dei giovani talenti. L’esempio citato è emblematico: l’acquisto del giovane argentino Franco Mastantuono da parte del Real Madrid. “Tutti i top club italiani possono spendere, al massimo, 30-35 milioni di euro per un giocatore nato nel 2004, 2005 o 2006. Il Real Madrid ha speso una cifra vicina ai 45 milioni di euro per Mastantuono”, ha sottolineato Marotta. Questa disparità costringe le società italiane a strategie alternative per rimanere competitive.
Plusvalenze e Diritti TV: La Distanza con la Premier League
Marotta ha evidenziato come i grandi club di Serie A debbano fare affidamento sulle plusvalenze per operare sul mercato. “Oggi sono una componente standard dei bilanci dei club. Senza quelle plusvalenze, Milan, Inter e Juventus non potrebbero presentare un bilancio sostenibile”. La radice del problema risiede principalmente nella ripartizione dei diritti televisivi. “Questa è la differenza tra l’Italia e l’Inghilterra. I diritti TV inglesi, soprattutto all’estero, valgono quattro volte i nostri e vengono venduti per 3 miliardi di euro. Noi a malapena raggiungiamo i 200 milioni. L’aspetto economico semplicemente non ci dà potere competitivo”. I dati della FIFA confermano questa tendenza: nell’ultima sessione estiva, i club di Premier League hanno speso 3,19 miliardi di dollari, più del triplo dei 950 milioni spesi dalle squadre di Serie A.