Lo strano motivo per cui la carriera di un rapper milanese e quella di un attaccante polacco che gioca in Germania si incontrano e si intrecciano creando una pietra miliare della scena rap italiana moderna.
Gli inizi
Matteo Professione, meglio conosciuto come Ernia, è un rapper italiano nato a Milano il 29 novembre 1993.
Cresciuto nel quartiere QT8 di Milano (quartiere che non manca di nominare nella sua discografia) entra in contatto con l’hip hop iniziando a fare freestyle ed a frequentare la scena delle jam milanesi a 12 anni grazie all’amicizia coltivata sin dalle scuole materne con un altro grande esponente della scena rap italiana ossia Mario Molinari, meglio conosciuto come Tedua.
Come nome d’arte inizialmente sceglie Er Nyah, a proposito del quale ha dichiarato:
“Mi è stato dato da una mia compagna di classe che a scuola chiamavo Ernia, perché aveva un’ernia ombelicale. Poi ha iniziato lei a chiamarmi così e da lì tutti hanno cominciato a chiamarmi Ernia”
Entra nella label Tanta Roba di Guè Pequeno e DJ Harsh come componente del gruppo Troupe D’Elite, di cui era membro anche Ghali, con i quali pubblica un album e un EP.
La vita del gruppo però è breve ed a contraddistinguere quel periodo sono più le critiche che gli elogi, cosa che poi Ernia riporterà anche in uno dei suoi pezzi più famosi “Come uccidere un usignolo” (singolo che darà il nome all’album del 2017).
A seguito dello scioglimento del gruppo, e due anni di silenzio, torna nel 2016 con il singolo “Vuoto”, che segna l’inizio della sua carriera solista, abbandonando definitivamente il vecchio nome d’arte per passare ad Ernia.
Nel 2017 pubblica per Universal il suo album d’esordio Come Uccidere Un Usignolo (67 Edition), riedizione del mini-album Come Uccidere Un Usignolo, pubblicato pochi mesi prima per Thaurus.
Seguono gli album 68 (2018) e Gemelli (2020), entrambi certificati in poco tempo dischi di platino, che lo attestano come uno degli esponenti più importanti della scena rap nazionale.
Ernia è anche un grande appassionato di calcio e la sua fede rossonera è nota grazie anche al pezzo “La pelle del Puma”, pezzo nato come pubblicitario della partnership tra Milan e Puma.
La saga Lewandowski
Ma come si uniscono le carriere di Ernia e di Lewandowski?
La collaborazione (non ufficiale) nasce nel 2013 quando Ernia pubblica il primo pezzo della saga Lewandowski, ossia una serie di canzoni che hanno la caratteristica di utilizzare al suo interno il nome del centravanti polacco per esprimere una metafora tra la sua capacità a rappare e quelle calcistica del centravanti polacco.
Proprio con riferimento al perché di questo affiancamento lo stesso artista si è espresso in un’intervista del 2017 affermando:
“Non me ne frega niente del calcio tedesco. Non sono un fan di Lewandowski. Ho solo utilizzato il suo nome in seguito ai quattro gol di fila che aveva fatto nel 2013 contro il Real Madrid quando era nel Borussia Dortmund.
Era figo paragonarsi: io sto al rap come Lewandowski sta al calcio.”
Lewandowski I
In Lewandowski I mostra immediatamente questa attitudine e così noi abbiamo cercato di abbinare una giocata di Lewa ad una barra di Ernia. Iniziamo naturalmente dal principio:
“Da ragazzino schiscio, ora è meglio che ti sposti
Da Lewandowski I
Ne infilo quattro in un’ora e mezza Lewandowski”
Con questa barra il rapper milanese confronta la sua ascesa nel mondo della musica alla leggendaria partita del goleador polacco facendo appunto riferimento ai quattro gol segnati dal Lewandowski con la maglia del Borussia Dortmund nella partita contro il Real Madrid del 24 aprile 2013, semifinale di andata della Champions League.
Lewandowski II
La storia ed il riferimento sono immediati anche in Lewandowski II dove “Il Bel Matté” (soprannome che si è autoattribuito in Lewandowski IV, in un gioco di parole con “Il Bel Renè”, soprannome che negli anni ’70 era riferito a Vallanzasca) cita nuovamente una performance clamorosa dell’attaccante polacco:
“Ci parlo a ‘sti rapper, non è roba nuova
Da Lewandowski II
In testa hanno la festa del cromosoma
Pardon, sarà che lo faccio da un pezzo
Ma ne infilo cinque, fra’, in un’ora e mezzo”
Ernia qui si paragona nuovamente Lewandowski e in particolare alla partita del 22 Settembre 2015 tra Bayern Monaco e Wolfsburg, quando quest’ultimo, entrato da sostituto prima dell’inizio del secondo tempo, segnò ben 5 goal in poco più di 15 minuti.
Lewandowski III
In Lewandowski III, pubblicato nel 2016, ad anticipare il singolo “Venere”, Ernia fonde le chiusure dei primi due brani e la barra finale del pezzo recita infatti:
“Da ragazzino schiscio, ora è meglio che ti sposti
Da Lewandowski III
Ne infilo cinque in un’ora e mezza: Lewandowski”
Visto che Ernia cita quella partita per ben due volte andiamo a ripercorrerla. Sotto 1-0 all’intervallo contro il Wolfsburg e con Manuel Neuer a rischiare la papera dell’anno con un’uscita scellerata a centrocampo, Pep Guardiola ha una sola soluzione: far alzare dalla panchina Robert Lewandowski e sperare che ci pensi lui.
Entra in campo al 46′ e già al 51′ riesce a segnare l’1-1. Bel gol, da posizione defilata. 50 secondi dopo ancora un gol. Al 55′ ancora un gol, ancora di Lewandowski. Mai, nella storia della Bundesliga, un giocatore ci aveva messo così poco per segnare una tripletta: appena 3 minuti e 19 secondi. Ma il meglio doveva ancora arrivare. Al 57′ l’attaccante polacco cala il poker. 4-1, e chi non stava guardando la partita cambiò subito canale. Infine al 60′ arriva anche il quinto gol di Lewandowski, in semirovesciata, e la partita diventa definitivamente leggendaria.
Una rete bellissima, storica. A bordo campo Guardiola non riesce a credere a quel che stava vedendo, non ci crede nessuno, forse nemmeno Lewandowski. In nove minuti ha riscritto il record di tripletta, poker e cinquina più veloce nella storia della Bundes.
Data la ripetizione della citazione noi andiamo altresì a soffermarci su un altro paragone calcistico che indica stavolta nella prima strofa:
“Nel rap ho incontrato Ronaldo
Da Lewandowski III
Sheva, Rivaldo, Messi, Kakà e pure Vieri
Ma il mio nome è Vardy e ritorno dal basso
E la mia squadra è il Leicester di Ranieri”
Il rapper paragona quindi la sua scalata all’Olimpo del rap italiano a quella del Leicester di Claudio Ranieri che nella stagione 2015/2016, contro ogni pronostico, si laureò campione di Inghilterra per la prima volta nella sua storia.
Lewandowski IV
Lewandowski IV è la sua personale consacrazione nella scena rap italiana. Rilasciato anch’esso nel 2016, ma questa volta con l’etichetta Thaurus e non da indipendente, qui prende in “prestito” l’attaccante polacco per fare la sua dichiarazione di indipendenza e superiorità sugli altri rapper italiani che si sostanzia nella seguente barra:
“Io sono come Lewa ed è forse questo il motivo per cui
“Je m’en bats les couilles” è l’equivalente francese del Me ne sbatto le palle: qualcuno ha detto francesismi?
Sbatto ‘sti rapper sopra tutti i palchi
E alla fine del tutto mi sbatto les couilles
Je m’en bats les couilles”
Da Lewandowski IV
Anche in questo pezzo il riferimento a Lewandowski non è l’unico riferimento calcistico, infatti nella sua personalissima polemica con la scena si paragona a Ronaldo, ma non al Ronaldo che pensate voi:
“Negli ultimi anni hanno tutti la gang
Da Lewandowski IV
Che ti fan le scarpe, sì ti fan la fête
Io me ne sbatto di diss e stronzate
Perché basto io per spaccarti la tête
Tu un’entrata scorretta che ti spacca l’omero
Ronaldo, Ronaldo, Ronaldo intendo il vero, mica il pirla rifatto
Perché se scendo in campo, sono un fenomeno, frate’”
Lewandowski V
Dopo due anni di assenza, anni in cui ha lavorato e pubblicato il suo primo album da solista “Come uccidere un usignolo”, torna con il quinto capitolo della saga.
Prima di passare al testo di questo pezzo vorrei però soffermarmi sulla profondità della scelta del titolo dell’album. “Come uccidere un usignolo” nasce infatti dopo l’esperienza fallita con i Troupe D’Elite e il titolo riprende il famosissimo romanzo di Harper Lee. Lo stesso Ernia ha chiarito il perché della scelta motivando in questo modo:
“Il titolo è la traduzione letteraria di To Kill a Mockingbird di Harper Lee, anche se il mockingbird è un uccello tipicamente americano, non traducibile direttamente con l’usignolo. L’idea di base è comunque quella del far del male a qualcosa di indifeso, innocuo. Il libro tratta le vicende di un bracciante di colore che tenta di sfuggire alla sua prigionia e poi viene ingiustamente condannato. La sua uccisione è paragonata a quella degli uccellini a cui i cacciatori sparano per puro divertimento.
Un gesto senza senso, di pura crudeltà, ma che in realtà compare frequentemente nella storia della letteratura. Penso ad esempio all’albatro ucciso dai marinai di Coleridge. Riprendo il titolo originale perché viene da un passo importante del libro, durante il quale l’uccisione di un bracciante nero viene paragonata all’uccisione degli uccellini, per pura cattiveria. Io ho utilizzato questa metafora per sottolineare l’odio che abbiamo ricevuto in passato quando collaboravo con i Troupe D’Elite: un odio assolutamente gratuito. Avevamo anche una ragazza nella formazione e si scagliavano spesso contro di lei senza limiti.”
Terminato questo breve excursus sul titolo dell’album, torniamo ora al nostro tema principale e quindi a Lewandowski V. Personalmente reputo il pezzo in questione il più debole dell’epopea e inoltre non troviamo al suo interno alcun riferimento né al calciatore polacco né tantomeno al calcio. La barra che personalmente ho più apprezzato e che chiude il cerchio iniziato con il quarto capitolo è la seguente:
“Rimo non stop, dal new all’old, in giro da un po’
Da Lewandowski V
Mi sembra chiaro che in ‘sto gioco faccio il cazzo che vo’”
Frase che, modificando rimo con gol, potrebbe essere anche la perfetta descrizione della carriera dell’attaccante polacco.
Lewandowski VI
Lewandowski VI è probabilmente il mio preferito, forse anche perché abbino la sua uscita ad un periodo particolarmente positivo per il Milan, squadra per cui tifo.
In questo pezzo anche Ernia fa uscire il suo tifo rossonero modificando il protagonista della sua canzone e scambiandolo quindi con un altro attaccante polacco: Krzysztof Piątek.
“Scusate, raga, vado forte
Da Lewandowski VI
Io non ho intenzione di rallentare, l’ho detto mille volte
O spingo o non riempio la cassaforte
Ne infilo una per ogni pezzo che faccio, Krzysztof Piątek”
In questo capitolo riprende le chiusure dei primi tre capitoli ma, come anticipato, ne modifica il soggetto a cui paragonarsi utilizzando appunto Piątek, che ai tempi dell’uscita del brano, alla sua prima stagione in Seria A, stava attraversando una fase realizzativa molto prolifica. Nella stagione 2019-2020, Piątek ha vestito infatti la maglia del Genoa, con cui ha segnato 13 gol in 19 partite, prima di essere acquistato dal Milan dove ne ha segnato altri 9.
Lewandowski VII
Lewandowski VII è stata annunciata il 23 agosto 2020 in una storia Instagram nella quale Ernia prometteva che, se il Bayern avesse vinto quel giorno la finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, egli avrebbe rilasciato entro l’anno il settimo capitolo della saga “dedicata” al calciatore polacco.
In una riedizione di Gemelli (per la precisione Gemelli ascendente Milano), e dopo aver ottenuto il doppio platino dall’album, decide così di esibirsi in una nuova autoproclamazione questa volta prendendo in prestito un’immagine emblematica:
“È qualche anno che spacco dentro gli stereo vostri
Da Lewandowski VII
Però quest’anno mi addormento con il premio, Lewandowski”
Il riferimento è chiaramente alla foto pubblicata su Instagram dal calciatore polacco il giorno dopo la vittoria della sua squadra in finale di Champions nel quale Lewa va a dormire con il “premio”.
Lewandowski VIII
Lewandowski VIII è stato infine annunciato ufficialmente il 26 maggio 2021 con un post su Instagram ma era già stato preannunciato in una barra di Lewandowski VII quando cantava:
“Lewa 7, ‘sta merda è leggendaria
Ne ho due”
Da Lewandowski VII
Il pezzo è pubblicato come parte del progetto Red Bull 64bars e conclude, per il momento la saga Lewandowski, e la chiude alla grande. Visto che parliamo di chiusura andiamo proprio a prendere l’ultima barra del pezzo:
“Non è che se commenti poi ti fotti Ratajkowski
Da Lewandowski VIII
Io faccio una punch per ogni barra”
Nel caso specifico Ernia taglia l’ultima parola del brano, che è verosimilmente “Lewandowski”, in quanto fa rima con “Ratajkowski”. Si tratta di un verso autocelebrativo in cui elogia la sua scrittura, affermando di essere in grado di scrivere solo punchline, ovvero una rime ad effetto che portano stupore al pubblico ascoltatore.
Aspettando Lewandowski IX
Aspettando i nuovi capitoli della saga e i nuovi gol di Lewandowski ci salutiamo consigliandovi di ascoltare/riascoltare la discografia di Ernia, partendo da “Come uccidere un usignolo” fino ad arrivare a “Gemelli”, e di guardarvi questa playlist dei gol più belli del centravanti del Bayern che non potevano certamente essere riassunti in 8 canzoni.