Scritto da Mercato & Finanza

Il Lille di Campos e Ingla: FIFA 17 e player trading

Ricostruire dalle ceneri ricercando il talento: come nasce e si sviluppa la favola Lille
4 min

Ci sono quelle squadre che piacciono un po’ a tutti perché sembrano costruite da un ragazzino in un pomeriggio con un amico su Fifa. Magliette sgargianti, qualche veterano dal nome esotico e tanto tanto talento giovane. Ecco, il Lille potrebbe essere la Carriera Allenatore di due dirigenti iberici che un giorno si sono ritrovati in Francia a ricostruire una squadra proveniente da un’annata deludente, chiusa all’11° posto in Ligue 1, e da un cambio di proprietà.

Luis Campos e Marc Ingla

Si parla di Luis Campos e Marc Ingla che nel 2017 ricevono dal neopresidente Gerard Lopez l’incarico alla guida del club, proveniente dal peggior risultato da 14 anni a quella parte.

Il primo, portoghese, è un osservatore di fama mondiale che ha lavorato con Mourinho al Real Madrid per poi passare al Monaco, dove ha costruito la squadra capace di arrivare in semifinale di Champions e di stravincere il campionato con oltre 100 gol segnati. Per intendersi, è colui che ha scoperto e lanciato i vari Mbappé, Lemar, Bernardo Silva, Fabinho, Martial e Bakayoko, sei giocatori che hanno portato 412 milioni nelle casse monegasche.

Il secondo, catalano, è stato il braccio destro nel Barcellona di Laporta, occupandosi del lato marketing della società catalana. 

Luis Campos e Marc Ingla
Luis Campos e Marc Ingla (📷/Getty Images)

Il mercato 2017 del LIlle

Nell’estate 2017 arrivano i primi colpi del duo: Araujo e Mendes dal San Paolo, Malcuit dal Saint-Etienne, Xeka dal Braga e il giovanissimo Soumaré dal PSG. Tuttavia, il vero colpo è l’arrivo dall’Angers di un ventiduenne originario della Costa d’Avorio, proveniente da una stagione discreta nella Loira. Nicolas Pépé è un esterno destro mancino con un buon fisico cresciuto nella squadra angioina senza aver mai la reale occasione di mettersi in luce.

Marc Ingla insieme a Pepé
Marc Ingla insieme a Pepé (📷/Getty Images)

La strada scelta è presto chiara: innovazione, osservazione e un po’ di pazzia. Sì, perché la panchina viene affidata al Loco Bielsa, che, nella testa dei due dirigenti, ha il compito di valorizzare i giovani talenti presenti in rosa e portare freschezza ad una piazza delusa.

La squadra francese storicamente è stato una fucina di talenti negli ultimi anni lanciando, sui palcoscenici più importanti, tra gli altri: Eden Hazard, Divock Origi e Gervinho. Questo grazie anche al Domaine De Luchin, il bellissimo centro sportivo ottocentesco in cui prima squadra e giovanili si allenano.

Al centro sportivo, si affianca lo stadio Pierre-Mauroy, gioiello da 50 mila posti aperto nel 2012. Due particolarità: il tetto retrattile (primo e più grande stadio retrattile in Francia) e un riconoscimento di alta qualità ambientale (HQE) grazie ai pannelli solari e due turbine eoliche che forniscono corrente elettrica allo stadio.

Stadio del Lille
(📷/SportFair)

Le stagioni 2016/17 – 2017/18

Quindi tutto bene no? Stadio e campo sportivo green, uno dei più famosi allenatori a livello mondiale e tanti giovani di talento significano successo? Non proprio. Bielsa ottiene 12 punti nelle prime 13 partite e, dopo aver visitato un amico malato in Cile senza permesso del club, viene esonerato.

La panchina è affidata a Christophe Galtier e la salvezza viene centrata solo alla penultima giornata relegando la squadra al 17esimo posto. Due sono le note positive di una stagione disastrosa: Mike Maignan, portiere 21enne proveniente dalle giovanili del PSG, mostra lampi da giocatore di buon livello mentre è proprio Nicolas Pépé a trascinare la squadra con 14 gol e 6 assist stagionali.

I problemi economici tra Fair Play Finanziario e Settlement Agreement

Al disastro sportivo si aggiunge un disastro finanziario. Al termine della stagione 2016/17, il Lille deve fare i conti con un buco da 40,5 milioni di euro e passività finanziarie per oltre 111 milioni, a cui si risponde entrando in contatto con nuovi creditori come il fondo Elliot, oggi proprietario del Milan.

La situazione peggiora durante la stagione 2017/18: a febbraio, la DNCG (Direction Nationale du Contrôle de Gestion) condanna il club alla retrocessione d’ufficio in Ligue 2 se non verranno sanati i conti e, a fine stagione, il passivo del Lille raggiunge quota 141,9 milioni di euro con i debiti finanziari sfiorano i 250 milioni.

Inoltre, il club è costretto a sottoscrivere un settlement agreement con la UEFA per risanare i conti entro la stagione 2023-24 con le conseguenti sanzioni finanziarie e limiti sportivi previsti dal massimo organo calcistico europeo. Per sopravvivere, è necessario un aumento di capitale, che avviene nel 2019 grazie ai 25 milioni portati da Lopez stesso e i 117 prestati al presidente stesso da parte di Elliot, con cui il debito viene risanato. Il fondo americano ottiene in cambio delle quote nella società di Lopez e il diritto al 90% degli utili portati a nuovo dal club fino ad un ritorno di 200 milioni. 

Le stagioni 2018/19 e 2019/20 del Lille

La stagione 2018/19 è dunque quella della rinascita finanziaria del club accompagnata dalla rinascita sportiva. Il Lille centra il secondo posto in campionato guidato da Galtier e da uno straordinario Nicolas Pèpè da 22 gol e 11 assist, a cui si affianca l’affermazione di altri talenti come Rafael Leao, Jonathan Bamba, Zeki Celik, Luiz Araujo e Jonathan Ikonè.

Il mercato 2019

Gli oneri di bilancio (e Elliot) però chiamano e la soluzione per generare utili non può che essere in player trading con la cessione di alcuni dei pezzi più pregiati: Pèpè parte per 80 milioni direzione Arsenal, Leao va a Milano per 23 milioni, Thiago Mendes e Youssouf Konè vanno al Lione per un totale di 32 milioni. Le entrate del calciomercato segnano 143 milioni utilizzati per finanziare gli acquisti di altri giovani: Renato Sanches, Yusuf Yazici, Timothy Weah, Domagoj Bradaric ed il grande investimento della sessione estiva Victor Osimhen, acquistato dal Charleroi per 22 milioni. 

Il mercato 2020

Passa un’altra stagione, chiusa a marzo al quarto posto, e il modello si ripete: Osimhen, autore di una stagione da 18 gol e 5 assist, vola a Napoli per 70 milioni mentre Gabriel raggiunge Londra, sponda Arsenal, per altri 26. I soldi, dunque, sono reinvestiti sui talenti Jonathan David, arrivato per 27 milioni dopo una stagione di dominio al Gent, e Sven Botman, difensore classe 2000 dall’Ajax per 8 milioni.

L’olandese si afferma da subito come uno dei migliori centrali della Ligue 1 grazie ad uno straordinario senso della posizione e alla capacità di dominare il contatto contro gli attaccanti avversari mentre il canadese, dopo i primi mesi di difficoltà e adattamento, ha appena segnato il suo ottavo gol del 2021, il decimo stagionale, per battere il PSG nello scontro per la vetta del campionato francese.

Ad affiancare il talento nordamericano l’esplosione di Yazici, autore di 14 gol e 6 assist tra cui la tripletta al Milan, la qualità degli esterni Ikonè (7 gol e 7 assist) e Bamba (7 gol e 9 assist), oltre che l’esperienza di Burak Yilmaz (11 gol e 4 assist) e i minuti di qualità di Timothy Weah (5 gol e 1 assist), il figlio del grande pallone d’oro nonché presidente della Liberia George.

Se il Lille volesse proseguire nel suo modello di valorizzazione dei giovani avrebbe sicuramente il materiale giusto. Maignan; Botman; Celik; Soumarè; Renato Sanches; Ikonè; Bamba; Yazici; David; contano per un valore di mercato di 219 milioni (dati Transfermarkt).

Lille batte il PSG al Parco dei Principi
(📷/Getty Images)

I cambi al vertice

Tuttavia, agli eccellenti risultati sportivi della squadra di Galtier si sono affiancati alcuni mutamenti nel diagramma societario che potrebbero segnare un pesante cambiamento nella filosofia del progetto.

A novembre, Ingla ha abbandonato il ruolo di direttore generale a causa dei rapporti incrinati per incomprensioni sul mercato estivo proprio con Campos mentre è di dicembre la notizia della cessione della società da parte di Lopez a Merlyn Advisors, con conseguente uscita di Campos delle redini del club.

Fondato da due ex banchieri di J.P. Morgan, il fondo ha condotto la trattativa direttamente con il figlio di Singer (guida di Elliott) a causa del debito da 150 a rischio di insolubilità dell’ex proprietario lussemburghese. Merlyn Advisors si è impegnato a ripagare il debito per iniziare un processo di sviluppo del brand e della società in termine commerciali e, secondo fonti rivelate da Calcio e Finanza, per potersi svincolare dalla centralità del player trading.

Se il Lille riuscisse ad abbinare alla sua rete di sviluppo dei giovani un’indipendenza finanziaria dalla loro vendita, potremmo trovarci di fronte ad un serio rivale per il Paris Saint Germain negli anni futuri, aspetto fondamentale per lanciare il calcio francese nella vera élite del calcio europeo. Nel frattempo, l’attenzione è dedicata alle ultime sette giornate della competizione nazionale che potrebbero riportare la squadra del nord della Francia, al momento in vetta con tre punti di vantaggio sui parigini, al titolo dopo dieci anni, a concludere quella carriera allenatore iniziata quattro anni fa dai due iberici ormai partiti.

ALLEZ LOSC

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