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La redazione di The GegenPress ha studiato le squadre partecipanti e ha votato per stabilire il Power Ranking del Mondiale che si svolgerà in Qatar a partire dal 20 novembre. Convocati, probabili formazioni, percorso e giocatori chiave per tutte le squadre partecipanti. È il turno delle squadre dalla 16° alla 9° posizione.
16. Polonia
Convocati
Portieri: Grabara (Copenhagen), Skorupski (Bologna), Szczesny (Juventus).
Difensori: Bednarek (Aston Villa), Bereszynski (Sampdoria), Cash (Aston Villa), Glik (Benevento), Gumny (Augsburg), Jedrzejczyk (Legia Varsavia), Kiwior (Spezia), Wieteska (Clermont), Zalewski (Roma).
Centrocampisti: Bielik (Birmingham City), Frankowski (Lens), Grosicki (Pogon Szczecin), Kaminski (Wolfsburg), Krychowiak (Al-Shabab), Skoras (Lech Poznan), Damian Szymanski (AEK Atene), Sebastian Szymanski (Feyenoord), Zielinski (Napoli), Zurkowski (Fiorentina).
Attaccanti: Lewandowski (Barcellona), Milik (Juventus), Piatek (Salernitana), Swiderski (Charlotte FC).
Valore rosa (Transfermarkt): 255,90 mln €
Probabile formazione
(3-4-2-1): Szczesny; Bednarek, Glik, Kiwior; Cash, Krychowiak, Linetty, Zalewski; Sebastian Szymanski, Zielinski; Lewandowski.
Allenatore: Czeslaw Michniewicz
Czeslaw Michniewicz ha preso il posto di Paulo Sousa lo scorso 31 gennaio. Nato a Byarozawka, nell’attuale Bielorussia, il tecnico ha una lunga esperienza nel campionato polacco, avendo allenato club di blasone come il Widzew Lodz, il Lech Poznan, lo Zaglebie Lubin e il Legia Varsavia. Tra il 2017 e il 2020 è stato inoltre il commissario tecnico della nazionale under 21 polacca. Oggi, a 52 anni, ha la possibilità di farsi conoscere anche a livello internazionale guidando la Polonia al Mondiale.
Giocatore chiave: Robert Lewandowski
Robert Lewandowski è certamente l’uomo di maggiore talento ed esperienza internazionale di questa Polonia. In estate, dopo 12 anni in Germania di cui 4 al Borussia Dortmund e 8 al Bayern Monaco, si è trasferito al Barcellona di Xavi. A 34 anni probabilmente questa sarà la sua ultima grande rassegna con la maglia della Nazionale, con cui non è mai riuscito a spingersi oltre ai quarti di finale (Euro 2016). Per questo siamo sicuri che farà di tutto per guidare la sua nazionale il più lontano possibile in Qatar.
Come arriva al Mondiale
La Polonia arriva al Mondiale con buone aspettative, con giocatori già affermati da anni a livello internazionale come Lewandowski, Szczesny, Zielinski e Bednarek, ma anche giovani interessanti come Kiwior, Kozlowski, Kaminski e Szymanski. La nazionale polacca si è qualificata a Qatar 2022 battendo nello spareggio la Svezia per 2-0 dopo essere arrivata seconda nel proprio girone alle spalle dell’Inghilterra e davanti ad Albania, Ungheria, Andorra e San Marino. In Nations League la Polonia ha chiesto al terzo posto il suo girone dietro a Olanda e Belgio e davanti al Galles.
Girone
La Polonia è inserita nel girone C con Argentina, Messico e Arabia Saudita. I polacchi verosimilmente si giocheranno il secondo posto con il Messico, che affronteranno nella prima gara il 22 novembre. Successivamente affronteranno l’Arabia Saudita il 26 novembre e l’Argentina il 30 novembre. Per superare il girone la Polonia dovrà superare i problemi difensivi avuti finora sotto la gestione Michniewicz, con ben 13 gol subiti in 8 partite.
15. Svizzera
Convocati
PORTIERI: Gregor Kobel, Philipp Köhn, Jonas Omlin, Yann Sommer.
DIFENSORI: Manuel Akanji, Eray Ervin Cömert, Nico Elvedi, Ricardo Rodriguez, Fabian Schär, Silvan Widmer
CENTROCAMPISTI: Michel Aebischer, Christian Fassnacht, Edimilson Fernandes, Fabian Frei, Remo Freuler, Ardon Jashari, Fabian Rieder, Djibril Sow, Renato Steffen, Xherdan Shaqiri, Granit Xhaka, Denis Zakaria.
ATTACCANTI: Breel Donald Embolo, Noah Okafor, Haris Seferovic, Ruben Vargas.
Squadra Titolare Sommer; Widmer, Schar, Akanji, Rodriguez; Frei, Freuler, Zakaria; Steffen, Shaqiri; Okafor
Valore rosa (Transfermarkt): 281 mln €
Probabile formazione:
(4-2-3-1): Sommer; Widmer, Akanji, Elvedi, Rodriguez; Zakaria, Xhaka; Shaqiri, Freuler, Okafor, Embolo
Allenatore: Murat Yakin
Murat Yakin: è divenuto famoso essere diventato protagonista di un meme a causa della sua reazione ad un gol in evidente fuorigioco dello Schalke 04 mentre lui sedeva sulla panchina del Basilea.
È da poco stato nominato allenatore degli elvetici avendo sostituito Petkovic all’indomani della chiusura di EURO 2021 e come primo risultato è riuscito a far qualificare i suoi ai mondiali a scapito dell’Italia campione d’Europa in carica, non male come inizio.
Giocatore chiave: Granit Xhaka
Granit Xhaka, il capitano della Svizzera, accostato ripetutamente alla Roma nelle ultime sessioni di mercato, ha iniziato la stagione in modo superbo all’Arsenal nel suo nuovo ruolo di centrocampista box to box in cui sta risultando un fattore per le prestazioni dei londinesi. Il capitano degli elvetici si appresta nuovamente a guidare i suoi dopo essere stato uno degli eroi di EURO 2020 quando agli ottavi la Svizzera eliminò i cugini francesi.
Altro nome da tenere d’occhio è senz’altro quello di Noah Okafor. Il calciatore del Salisburgo ha infatti lasciato una ottima impressione negli occhi degli italiani sia nella doppia sfida nel girone di qualificazione.
Come arriva al Mondiale
Purtroppo tutti conosciamo perfettamente il percorso che ha portato la Svizzera a qualificarsi ai Mondiali.
Gli elvetici erano stati infatti sorteggiati nel girone di qualificazione assieme appunto ad Italia, Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania e sono riusciti a conquistare il primo posto nel girone anche grazie ai due pareggi per 0-0 e 1-1 ottenuti contro l’Italia che hanno permesso loro di sfruttare la vittoria in più ottenuta nel girone con le altre avversarie. L’Italia infatti ha sprecato la propria opportunità presentandosi alla partita chiave del 5 di settembre dopo un pareggio contro la Bulgaria e quindi con l’imperativo di vincere, cosa poi non accaduta.
Protagonista di entrambi i match è stato senz’altro Jorginho che ha sbagliato un calcio di rigore sia nella gara di andata che in quella di ritorno.
Girone
Nelle ultime competizioni internazionali la Svizzera ha stravolto ogni attesa riuscendo a superare quasi sempre il girone eliminatorio. Più complicato sarà riuscirvi anche questa volta visto che i rivali sono il Brasile di Neymar e la Serbia di Milinkovic Savic, la seconda attesa come una delle squadre rivelazioni del torneo.
Il Camerun si unisce a questo trio per formare uno dei gruppi più difficili del Mondiale.
La spina dorsale della squadra è rimasta abbastanza costante con Yann Sommer in porta, Granit Xhaka a centrocampo e Xherdan Shaqiri in attacco. Alla vecchia guardia svizzera si aggiungono però giovani forze fresche come il già citato Noah Okafor, Manuel Akanji ed Embolo.
14. Senegal
Convocati
Portieri: Edouard Mendy (Chelsea), Gomis (Rennes), Seny Dieng (QPR).
Difensori: Koulibaly (Chelsea), Pape Abou Cissé (Olympiacos), Diallo (Lipsia), Ballo-Touré (Milan), Sabaly (Betis), Jakobs (Monaco), Formose Mendy (Amiens).
Centrocampisti: Kouyaté (Nottingham Forest), Pape Sarr (Tottenham), Pape Gueye (Olympique Marsiglia), Nampalys Mendy (Leicester), Idrissa Gueye (Everton), Name (Pafos), Loum Ndiaye (Reading), Diatta (Monaco), Ciss (Rayo Vallecano).
Attaccanti: Mané (Bayern Monaco), Ismaila Sarr (Watford), Bamba Dieng (Olympique Marsiglia), Dia (Salernitana), Diedhiou (Alanyaspor), Iliman Ndiaye (Sheffield United), Nicolas Jackson (Villarreal).
Valore rosa (Transfermarkt): 204,25 mln €
Probabile formazione:
(4-3-3): Edouard Mendy; Sabaly, Koulibaly, Diallo, Jakobs; Pape Sarr, Idrissa Gueye, Ciss; Ismaila Sarr, Dia, Mane.
Allenatore: Aliou Cissé
Aliou Cissé siede sulla panchina del Senegal dal 5 marzo 2015. In 7 anni è riuscito a vincere la prima Coppa d’Africa nella storia dei Leoni della Teranga e a far qualificare per due volte di fila la nazionale africana alla fase finale della Coppa del Mondo (l’unica partecipazione risaliva al 2002). Allenatore duttile e che ama un 4-3-3 offensivo, fa del proprio carisma la sua arma migliore. Grazie alla sua personalità è riuscito a creare un gruppo coeso, in cui anche i giocatori di maggiore talento si mettono al servizio del gruppo.
Giocatore chiave: Kalidou Koulibaly
Il Senegal ha una rosa con tantissimi giocatori di livello, su tutti Sadio Mane. Il colpo ricevuto dal numero 10 del Bayern nella sfida di campionato con il Werder Brema ha fatto tremare l’intero Senegal, ma alla fine Mané è stato inserito tra i convocati per Qatar 2022. Il numero 10 potrebbe però saltare almeno la prima partita del girone, quindi l’uomo decisivo dovrà essere Kalidou Koulibaly. L’ex centrale del Napoli è il capitano dei Leoni della Teranga e avrà il compito di guidare la difesa in Qatar. Con Abdou Diallo forma una coppia sulla carta solida e dotata di fisicità, rapidità e temperamento. Il cammino del Senegal dipenderà certamente dal reparto arretrato: se la difesa si mostra solida e compatta il talento davanti per far male agli avversari non manca.
Come arriva al Mondiale
Il Senegal arriva ai Mondiali sulle ali dell’entusiasmo dopo il primo successo in Coppa d’Africa. I Leoni della Teranga hanno infatti vinto la rassegna continentale in Camerun battendo ai rigori in finale l’Egitto. Solo pochi mesi dopo l’Egitto di Salah ha avuto la possibilità di prendersi la rivincita allo spareggio per accedere in Qatar, ma è stato sconfitto nuovamente ai rigori dal Senegal dopo che entrambe le squadre hanno vinto 1-0 la sfida casalinga. Il Senegal sogna di ripetere il cammino del 2002, dove riuscì a spingersi fino ai quarti di finale, o di fare anche meglio ed essere la prima africana della storia a qualificarsi per la semifinale di un Mondiale.
Girone
Il girone del Senegal è ostico ma non proibitivo. Inseriti nel gruppo A con i padroni di casa del Qatar, l’Ecuador e l’Olanda, i Leoni della Teranga sono i favoriti per il passaggio del turno insieme all’Olanda. La squadra di Cissé debutterà il 21 novembre con l’Olanda, poi affronterà il Qatar (25 novembre) e infine l’Ecuador (29 novembre).
13. Uruguay
Convocati
Portieri: Sergio Rochet (Nacional), Fernando Muslera (Galatasaray), Sebastian Sosa (Independiente).
Difensori: José Luis Rodriguez (Nacional), Guillermo Varela (Flamengo), Ronald Araujo (Barcellona), José María Giménez (Atlético Madrid), Sebastian Coates (Sporting Lisbonne), Diego Godin (Vélez Sarsfield), Martin Caceres (Los Angeles Galaxy), Matias Viña (Roma), Mathias Olivera (Napoli).
Centrocampisti: Matias Vecino (Lazio), Rodrigo Bentancur (Tottenham), Federico Valverde (Real Madrid), Lucas Torreira (Galatasaray), Manuel Ugarte (Sporting Lisbonne), Facundo Pellistri (Manchester United), Nicolas De la Cruz (River Plate), Giorgian de Arrascaeta (Flamengo), Agustin Canobbio (Athletico Paranaense), Facundo Torres (Orlando City).
Attaccanti: Darwin Nunez (Liverpool), Luis Suarez (Nacional), Edinson Cavani (Valencia), Maximiliano Gomez (Trabzonspor).
Valore rosa (Transfermarkt): 451,01 mln €
Probabile formazione:
(4-4-2): Rocher; Varela, Araújo, Godín, Olivera; Canobbio, Valverde, Bentancur, De Arrascaeta; Núñez, Suárez.
Allenatore: Diego Alonso
Il processo di rinnovamento in casa Uruguay ha avuto una spinta dall’addio del C.T. Óscar Washington Tabárez. La Federazione, nello scorso dicembre, ha deciso di affidare l’arduo compito a Diego Alonso, ex calciatore uruguaiano che ha militato con le maglie di Peñarol, Malaga e Atlético de Madrid, primo allenatore della storia dell’Inter Miami di David Beckham. Alonso avrà il difficile compito di gestire la transizione tra le generazioni dei Godín, dei Valverde e dei Pellistri
Giocatore chiave: Luis Suarez
Inevitabilmente il nome è quello di Luis Suárez. Il ritorno in Uruguay al Nacional avrà senz’altro distolto l’attenzione sulle sue prestazioni, tuttavia non va sottovalutato. Suárez è il simbolo di quel ciclo che si sta apprestano a chiudere, infatti per lui, Godín, Cáceres, Muslera, ci troviamo di fronte all’ultimo mondiale prima del ritiro. Guai a considerare queste ultime partite una passerella o un lungo omaggio a questo campione, El Pistolero ha tutte le intenzioni di incidere e fare la differenza. In questo troverà l’aiuto del suo partner d’attacco, il giovane Darwin Nuñez, mentre alle sue spalle agiranno Valverde, Bentancur e De Arrascaeta.
Come arriva al Mondiale
La Celeste arriva alla competizione iridata con la consapevolezza che molti dei suoi uomini sono alle ultime apparizioni in Nazionale. Tuttavia, il gruppo presenta un mix di giovani talentuosi ed esperti che la rendono perfettamente equilibrata. Su tutti spiccano De Arrascaeta, fresco vincitore della Copa Libertadores, Rodrigo Bentancur tra i pilastri del Tottenham e Federico Valverde, il miglior giocatore del Real Madrid in questo momento.
Girone
L’Uruguay è nel girone H assieme a Portogallo, Ghana, Corea del Sud, un raggruppamento equilibrato dove un pronostico rischia di essere sovvertito dopo uno scorcio di partita. Obiettivo minimo per l’Uruguay è quello di passare il turno, possibilmente da prima del girone, probabilmente da seconda. In questo ultimo caso sarà quasi inevitabile lo scontro tutto sudamericano contro il Brasile.
12. Danimarca
Convocati
PORTIERI: Oliver Christensen (Herta Berlino), Kasper Schmeichel (Nizza)
DIFENSORI: Joachim Andersen (Crystal Palace), Andreas Christensen (Barcellona), Joakim Maehle (Atalanta), Simon Kjaer (Milan), Rasmus Kristensen (Leeds), Victor Nelson (Galatasaray), Jens Stryger Larsen (Trabzonspor)
CENTROCAMPISTI: Thomas Delaney (Siviglia), Christian Eriksen (Manchester United), Pierre-Emile Hojbjerg (Tottenham), Mathias Jensen (Brentford), Andreas Skov Olsen (Club Brugge), Daniel Wass (Brondby)
ATTACCANTI: Martin Braithwaite (Espanyol), Andreas Cornelius (Copenhagen), Mikkel Damsgaard (Brentford), Kasper Dolberg (Siviglia), Jesper Lindstrom (Eintracht Francoforte), Jonas Wind (Wolfsburg)
Valore rosa (Transfermarkt): 353 mln €
Probabile formazione:
(3-4-2-1) Schmeichel; Andersen, Kjaer, Christensen; Wass, Hojberg, Delaney, Maehle; Skov Olsen, Eriksen; Dolberg
Allenatore: Kasper Hjulmand
Per il terzo anno sulla panchina della Danimarca, Kasper Hjulmand spera di far continuare il magic moment iniziato a EURO 2020 in cui la squadra capitanata da Simon Kjaer è arrivata fino alla semifinale. La carriera da allenatore di Hjulmand è legata al Nordsjaelland, squadra in cui è stato per ben 10 anni considerando anche i primi 3 da vice-allenatore.
Giocatore chiave: Pierre-Emile Hojberg
La Danimarca al contrario di altre squadre di livello simile non ha probabilmente un giocatore che spicca più degli altri; sarebbe potuto esserlo Eriksen, che pur rimanendo ancora un giocatore prezioso non è più in grado di raggiungere gli apici dei suoi anni migliori. In un certo senso si potrebbe quindi dire che il giocatore chiave della Danimarca è il collettivo, ma se è necessario fare un nome il più adatto è probabilmente Pierre-Emile Hojberg, titolarissimo del Tottenham e giocatore di grande importanza per la Danimarca, come dimostrato a EURO 2020 in cui è stato uno dei migliori giocatori della competizione.
Come arriva al Mondiale
La Danimarca si è qualificata ai Mondiali dominando il suo girone, raccogliendo 27 punti in 10 giornate, realizzando ben 30 gol e subendone soltanto 3. Il girone non era dei più difficili, ma le prestazioni e i risultati dimostrano come la Danimarca non sia più una sorpresa come poteva essere agli Europei dell’estate scorsa, ma una realtà che pur non avendo particolari aspirazioni alla vittoria finale è in grado di mettere in difficoltà chiunque.
Girone
La Danimarca è inserita nel girone D, insieme a Francia, Australia e Tunisia. Ai nastri di partenza la squadra di Hjulmand è nettamente favorita rispetto ad Australia e Tunisia per il secondo posto alle spalle della Francia, ma attenzione: nelle ultime due gare in Nations League tra Francia e Danimarca (la prima a giugno, la seconda a settembre) sono stati i danesi ad avere la meglio entrambe le volte.
11. Croazia
Convocati
PORTIERI: Dominik Livakovic (Dinamo Zagabria), Ivica Ivusic (Osijek), Ivo Grbic (Atletico Madrid)
DIFENSORI: Domagoj Vida (AEK Atene), Dejan Lovren (Zenit San Pietroburgo), Borna Barisic (Rangers), Josip Juranovic (Celtic), Josko Gvardiol (Lipsia), Borna Sosa (Stoccarda), Josip Stanisic (Bayern Monaco), Martin Erlic (Sassuolo), Josip Sutalo (Dinamo Zagabria)
CENTROCAMPISTI: Luka Modric (Real Madrid), Mateo Kovacic (Chelsea), Marcelo Brozovic (Inter), Mario Pasalic (Atalanta), Nikola Vlasic (Torino), Lovro Majer (Rennes), Kristijan Jakic (Eintracht), Luka Sucic (Salisburgo)
ATTACCANTI: Ivan Perisic (Tottenham), Andrej Kramaric (Hoffenheim), Bruno Petkovic (Dinamo Zagabria), Mislav Orsic (Dinamo Zagabria), Ante Budimir (Osasuna), Marko Livaja (Hajduk)
Valore rosa (Transfermarkt): 377 mln €
Probabile formazione:
(4-3-3): Grbic; Juranovic, Lovren, Gvardiol, Sosa; Modric, Brozovic, Kovacic; Perisic, Kramaric, Vlasic
Allenatore: Zlatko Dalić
Zlatko Dalić è oramai alla guida della squadra da 5 anni ed è quindi uno degli artefici del secondo posto Mondiale del 2018. Prese la Nazionale in corsa nel 2017 e legò il proprio possibile futuro alla conquista della qualificazione mondiale del 2018, obiettivo più che conquistato.
Dopo una Nations League in chiaroscuro, iniziata malissimo con una sconfitta per 6-0 contro la Spagna Dalic ha ricostruito un gruppo competitivo per l’avventura di EURO 2021 in cui però è stato eliminato agli ottavi nuovamente dalla squadra iberica che si è imposta ai supplementari per 5-3.
Verosimilmente potrebbe essere alla fine del suo ciclo con la Nazionale ma chissà che i risultati ottenuti facciano cambiare idee alle parti.
Giocatore chiave: Luka Modric
Il nome non può che essere quello di Luka Modric. Il 37enne centrocampista del Real Madrid e MVP del Mondiale del Pallone d’Oro della stessa edizione sarà presumibilmente alla sua ultima competizione Mondiale. Il capitano dei croati sarà il perno del centrocampo completato da Brozovic e Kovacic, nonché leader tecnico e morale della squadra, una Nazionale che unisce un passato glorioso ad una nuova generazione di talenti (tra tutti Gvardiol, Orsic e Petkovic gli ultimi due visti contro il Milan in Champions League) che si spera possano ripercorrere le orme della scorsa generazione. Modric spera invece di poter chiudere la sua gloriosa carriera con l’ultimo trofeo che manca al suo palmares.
Come arriva al Mondiale
Dopo il Mondiale 2018 la Croazia ha perso una sola partita nel girone di qualificazione alla massima competizione internazionale ma nonostante questo si è giocata il primo posto, e quindi l’accesso diretto, con la Russia fino all’ultima partita. Nello scontro diretto infatti la vittoria conquistata a Spalato per 1-0, ottenuta grazie ad una autogol siglato all’82esimo, ha consentito ai croati di ottenere il primo posto (23 punti contro i 22 russi) e il pass mondiale.
Girone
La Croazia vicecampione del mondo 2018 parte da underdog ma spera di riuscire a migliorare il risultato dell’ultima edizione. Dalla sua nascita nel 1992 ha partecipato a sette edizioni del Mondiale e solo in due occasioni ha superato il girone terminando poi il Mondiale al secondo (2018) ed al terzo posto (1998). Sorteggiato nel gruppo F con Belgio, Canada e Marocco dovrà prestare parecchia attenzione alla sorpresa che potrà arrivare dalla squadra nordamericana che mira ad eliminare una delle due favorite Belgio e appunto Croazia. L’esperienza europea contro la spensieratezza canadese.
La partita inaugurale del Mondiale croato sarà il 23 novembre contro il Marocco.
10. Serbia
Portieri: Predrag Rajković (Maiorca), Vanja Milinković Savić (Torino), Marko Dmitrović (Siviglia);
Difensori: Nikola Milenković (Fiorentina), Strahinja Pavlović (Salisburgo), Miloš Veljković (Werder Brema), Stefan Mitrović (Getafe), Filip Mladenović (Legia Varsavia), Srđan Babić (Almeria), Strahinja Eraković (Stella Rossa).
Centrocampisti: Saša Lukić (Torino), Uroš Račić (Braga), Nemanja Maksimović (Getafe), Nemanja Gudelj (Siviglia), Filip Kostić (Juventus), Sergej Milinković Savić (Lazio), Andrija Živković (PAOK Salonicco), Marko Grujić (Porto), Ivan Ilić (Hellas Verona), Darko Lazović (Hellas Verona).
Attaccanti: Aleksandar Mitrović (Fulham), Dušan Vlahović (Juventus), Luka Jović (Fiorentina), Dušan Tadić (Ajax), Filip Đuričić (Sampdoria), Nemanja Radonjić (Torino).
Valore rosa (Transfermarkt): 359,50 mln €
Probabile formazione:
(4-3-1-2): V. Milinković Savić; Veljković, Milenković, Pavlović; Lazović, Lukić, Milinković Savić, Kostić; Tadić; Vlahović, Mitrović.
Allenatore: Dragan Stojkovic
Il commissario tecnico della spedizione serba a Qatar 2022 è Dragan Stojkovic, leggenda del calcio jugoslavo e ex giocatore di Marsiglia, con cui ha vinto una Champions League, e Stella Rossa. Per il tecnico serbo si tratta della terza partecipazione ad un Mondiale, dopo aver partecipato da giocatore a Italia ’90 con la Jugoslavia, in cui segnò una doppietta in semifinale contro la Spagna eliminandoli, e a Francia ’98 con la Repubblica Federale di Serbia e Montenegro. Il CT si è seduto sulla panchina serba nel febbraio 2021, e il 14 novembre 2021 ha ufficialmente staccato il pass per il Mondiale.
Giocatore chiave: Sergej Milinković-Savić
il miglior giocatore della Nazionale serba è difficile da inquadrare, sicuramente si possono citare i veterani Kostić e Tadić, oppure la giovane stella nascente Dušan Vlahović. La nostra scelta è ricaduta però su quello che è a tutti gli effetti uno dei migliori due o tre giocatori del nostro campionato, nonché uno dei migliori centrocampisti d’Europa, Sergej Milinković-Savić. Il centrocampista della Lazio, che si è già laureato Campione d’Europa Under-19 nel 2013 e Campione del Mondo Under-20 nel 2015 con le rispettive nazionali giovanili serbe, arriva al suo secondo Mondiale in carriera con tutte le intenzioni di dimostrare al Mondo di che pasta è fatto, magari smentendo i pochi scettici rimasti sul fatto che meriti di giocare in un top club mondiale.
Nel percorso di qualificazione il Sergente ha messo a segno un gol e due assist in sette partite, offrendo ottime prestazioni durante tutte le partite. L’avvio di stagione è stato senza dubbio ottimo, sia con il club, con cui ha messo a segno cinque gol e sette assist in tutte le competizioni, che con la Nazionale, segnando anche un gol e un assist in Nations League, e sicuramente cercherà di proseguire questo stato di forma alla Coppa del Mondo.
Come arriva al Mondiale
la Serbia ha staccato il pass per Qatar 2022 vincendo il proprio girone qualificatorio, superando in modo molto discusso il Portogallo, pareggiando all’andata una partita che gli iberici avrebbero dovuto vincere ma in cui si sono visti non convalidare all’ultimo minuto un gol dentro di un metro a causa dell’assenza di Goal Line Technology. In ogni caso, le Aquile Bianche hanno meritato abbondantemente di qualificarsi per il Mondiale, dato che hanno finito da imbattuti il girone, vincendo in modo epocale lo “spareggio” contro il Portogallo per 1-2, grazie a un gol al 90’ di un altro giocatore chiave di questa Nazionale, Aleksandar Mitrović.
Girone
La Serbia è inserita nel girone G, che per 3/4 è una copia del girone affrontato in Russia quattro anni fa. Il gruppo è composto da Brasile, favorita numero uno a vincere il girone, Svizzera, la carnefice dell’Italia nel percorso di qualificazione, e Camerun, sulla carta fanalino di coda ma che può regalare sorprese. Nel 2018 i serbi uscirono ai gironi vincendo una sola partita, perdendo sia con il Brasile che con la Svizzera.
Tuttavia, a differenza di quattro anni fa, i ragazzi di Stojkov arrivano al Mondiale con tutt’altra consapevolezza dei propri mezzi e con una serie di giocatori che ormai sono maturati e sono diventati grandissimi giocatori. La sensazione è che questa sia la Nazionale Serba più forte dal 1998 ad oggi, e un popolo intero spera di eguagliare il piazzamento del Mondiale francese, raggiungendo almeno gli ottavi di finale e, perché no, magari andare avanti facendo un percorso che verrà ricordato dal popolo serbo negli anni a venire.
9. Olanda
Convocati
Portieri: Justin Bijlow (Feyenoord), Andries Noppert (Heerenveen), Remko Pasveer (Ajax)
Difensori: Virgil van Dijk (Liverpool), Nathan Aké (Manchester City), Daley Blind (Ajax), Jurrien Timber (Ajax), Denzel Dumfries (Inter), Stefan de Vrij (Inter), Matthijs de Ligt (Bayern Monaco), Tyrell Malacia (Manchester United), Jeremie Frimpong (Bayer Leverkusen).
Centrocampisti: Frenkie de Jong (Barcellona), Steven Berghuis (Ajax),Davy Klaassen (Ajax), Teun Koopmeiners (Atalanta), Marten de Roon (Atalanta), Kenneth Taylor (Ajax), Xavi Simons (PSV Eindhoven)
Attaccanti: Memphis Depay (Barcellona), Steven Bergwijn (Ajax), Vincent Janssen (Anversa), Luuk de Jong (PSV Eindhoven), Noa Lang (Club Brugge), Wout Weghorst (Besiktas)
Valore rosa (Transfermarkt): 587,25 mln €
Probabile formazione:
(3-4-1-2): Pasveer; Timber, Van Dijk, Akè; Dumfries, Koopmeiners, De Jong, Blind; Gakpo; Bergwijn, Depay
Allenatore: Louis Van Gaal
Ri-assumere Louis Van Gaal in poche righe è quasi un sacrilegio. È una personalità che ha contribuito in maniera profonda nel calcio a partire dal 1990, sia in patria che in Europa. Sotto i suoi insegnamenti sono nati giocatori del calibro di Davids, Van der Sar, Overmans, Seedorf, Kluivert e i fratelli De Boer. Già C.T. dei Paesi Bassi ai Mondiali di Brasile 2014, si è distinto in quella edizione per il 5-1 ai derelitti campioni in carica della Spagna, per un trentaquattrenne Dirk Kuijt quinto di centrocampo per tutta la competizione e per l’ingresso in campo, al 120’ del pararigori Krul. Al termine sarà comunque medaglia di bronzo dopo il 3-0 al Brasile. In questa seconda partecipazione al Mondiale ci aspettiamo la sua classica mossa ad effetto, solo allora potremmo omologare il Mondiale.
Giocatore chiave: Frenkie de Jong
Frenkie de Jong, libero da inutili chiacchiere sul suo utilizzo nel Barça e su un fantomatico trasferimento in Premier, può rivelarsi la vera sorpresa di questo Mondiale. Interno nel 3-4-1-2 o mediano nel 3-5-2, il centrocampista ex Ajax è al centro del gioco di Van Gaal, da lui passano e passeranno (e inizieranno, perché tende ad abbassarsi a fianco del centrale difensivo) tutte le azioni grazie alle sue abilità in build up e nella “ball progression”. Un Riccardo Muti alle prese con la sequenza del Dies Irae del Requiem di Verdi, direttore di un’orchestra chiamata a suonare una musica avvolgente e decisa come il suo autore (Van Gaal), rendendo incisivo il ritorno dell’Olanda ad un Mondiale dopo l’assenza a Russia 2018.
Come arriva al Mondiale
L’ultima sconfitta degli Oranje risale ad oltre un anno fa, quando ad Euro 2020 sono stati eliminati agli ottavi dalla Repubblica Ceca. Da quel 27 giugno sono seguite 11 vittorie e 4 pareggi, un ruolino di marcia che ha permesso agli uomini di Van Gaal di vincere il girone di qualificazione a Qatar 2022 e il girone di Nations League davanti al Belgio. La mancata qualificazione a Russia 2018 è solo un brutto ricordo. Manca un portiere di livello, in quanto Van Gaal ha deciso di lasciare a casa Cillessen per affidarsi a Noppert o Pasveer, mentre Gapko è il giocatore offensivo più in forma e da cui si ci aspetta molto. Curiosità per il suo compagno di squadra al PSV, l’enfant prodige Xavi Simons.
Girone
I Paesi Bassi sono i favoriti per il passaggio del turno come prima classificata. Se Qatar ed Ecuador sono squadre che non tolgono il sonno, il Senegal potrebbe essere un avversario tosto da superare. Questo lo scopriremo subito, considerato che la gara d’esordio vede affrontarsi proprio Paesi Bassi – Senegal, anche se le due squadre potrebbero fare a meno di Depay e Mané, non ancora in forma. La Nazionale olandese, ad ogni modo, ha tutte le carte in regola per poter essere la sorpresa del Mondiale.