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La redazione di The GegenPress ha studiato le squadre partecipanti e ha votato per stabilire il Power Ranking del Mondiale che si svolgerà in Qatar a partire dal 20 novembre. Convocati, probabili formazioni, percorso e giocatori chiave per tutte le squadre partecipanti. Siamo arrivati alla Top 8: queste sono le squadre favorite per la vittoria della Coppa del Mondo.
8. Belgio
Convocati
Portieri: Casteels (Wolfsburg), Courtois (Real Madrid), Mignolet (Bruges).
Difensori: Alderweireld (Anversa), Debast (Anderlecht), Faes (Leicester), Theate (Rennes), Vertonghen (Anderlercht), Castagne (Leicester), Meunier (Dortmund).
Centrocampisti: Carrasco (Atletico Madrid), Thorgan Hazard (Borussia Dortmund), De Bruyne (Manchester City), Dendoncker (Aston Villa), Onana (Everton), Tielemans (Leicester), Vanaken (Bruges), Witsel (Atletico Madrid), De Ketelaere (Milan), Doku (Rennes), Eden Hazard (Real Madrid).
Attaccanti: Mertens (Galatasaray), Trossard (Brighton), Batshuayi (Fenerbahce), Openda (Lens), Lukaku (Inter).
Valore rosa (Transfermarkt): 563,20 mln €
Probabile formazione
(3-4-2-1): Courtouis; Debast, Vertonghen, Alderweireld; Meunier, Tielemans, Witsel, Carrasco; De Bruyne, Eden Hazard; Lukaku.
Allenatore: Roberto Martinez
Roberto Martinez è alla guida del Belgio dal 3 agosto 2016, quando prese il posto di Wilmots dopo la deludente performance della nazionale belga al campionato europeo giocato in Francia. Da allora è riuscito a ottenere un terzo posto ai Mondiali del 2018 e un’eliminazione ai quarti, per mano dell’Italia, agli ultimi Europei. 49 anni, prima di diventare il ct del Belgio Martinez ha allenato Swansea, Wigan ed Everton.
Giocatore chiave: Kevin De Bruyne
Nel 2018 la stella indiscussa del Belgio era Eden Hazard, ma negli ultimi 4 anni sono cambiate tante cose. Il rendimento di Hazard è calato tantissimo, mentre Kevin De Bruyne si è affermato come uno dei migliori centrocampisti al mondo. Sarà proprio il trequartista del Manchester City l’uomo decisivo del Belgio. Giocatore straordinario nell’ultimo passaggio, è anche dotato di un ottimo tiro da fuori. In questa prima parte di stagione ha già messo a referto 3 gol e 10 assist con la squadra di Pep Guardiola. Le fortune del Belgio in Qatar dipenderanno in gran parte dalle sue giocate.
Come arriva al Mondiale
Probabilmente questo sarà l’ultimo Mondiale per tantissimi esponenti della generazione d’oro del calcio belga. Le aspettative quindi sono molto alte, e la volontà di migliorare il terzo posto di Russia 2018 è sicuramente forte. Il Belgio si è qualificato abbastanza agevolmente al Mondiale, vincendo il suo girone davanti a Galles, Repubblica Ceca, Estonia e Bielorussia.
In Nations League invece il Belgio ha chiuso dietro all’Olanda il girone, non riuscendo quindi ad accedere alla Final Four. In Qatar il Belgio si presenta con una squadra che ha il giusto mix per andare avanti nel torneo e giocarsela con chiunque. Le certezze, in particolare Courtouis e De Bruyne, non mancano, ma ci sono anche tanti dubbi, in particolare la tenuta difensiva e la condizione psicofisica di alcune stelle come Lukaku e Hazard, che preoccupano Martinez e i tifosi dei Diavoli Rossi.
Girone
Il Belgio è inserito nel gruppo F, dove dovrà vedersela con la finalista della scorsa edizione dei Mondiali, la Croazia, e due squadre insidiose e con diversi giocatori di talento come Marocco e Canada. La squadra di Martinez debutterà il 23 novembre con il Canada, poi affronterà il Marocco il 27 novembre e la Croazia il 1 dicembre. Fondamentale per passare il turno sarà provare a vincere le prime due gare, in modo da arrivare alla sfida con la Croazia in tranquillità e non con la qualificazione ancora in bilico.
7. Portogallo
Convocati
Portieri: Diogo Costa (Porto), Rui Patricio (Roma), José Sa (Wolves)
Difensori: Diogo Dalot (Manchester United), João Cancelo (Manchester City), Antonio Silva (Benfica), Danilo Pereira (PSG), Pepe (Porto), Ruben Dias (Manchester City), Nuno Mendes (PSG), Raphael Guerreiro (Borussia Dortmund).
Centrocampisti: William Carvalho (Betis), Ruben Neves (Wolverhampton), João Palhinha (Fulham), João Mario (Benfica), Matheus Nunes (Wolverhampton), Otavio (Porto), Vitinha (PSG), Bruno Fernandes (Manchester United), Bernardo Silva (Manchester City).
Attaccanti: Cristiano Ronaldo (Manchester United), João Félix (Atlético Madrid), Rafael Leão (Milan), André Silva (Lipsia), Gonçalo Ramos (Benfica), Ricardo Horta (Braga)
Valore rosa (Transfermarkt): 923 mln €
Probabile formazione:
(4-2-3-1) Costa; Cancelo, Pepe, Dias, Mendes; Neves, Carvalho; Bernardo Silva, Bruno Fernandes, Leao; Ronaldo
Allenatore: Fernando Santos
Da ben 8 anni ormai l’allenatore del Portogallo è Fernando Santos, che nel 2016 ha portato i lusitani alla vittoria dell’Europeo francese in finale contro i padroni di casa. Dopo il 2016 le aspettative sui portoghesi sono aumentate a dismisura, anche grazie a un concentrato di talento invidiabile. Sia nel Mondiale del 2018 che soprattutto all’ultimo Europeo (in cui partiva quasi da favorita insieme alla Francia) il Portogallo ha però deluso sia dal punto di vista dei risultati che delle prestazioni, proponendo un tipo di calcio reattivo e poco adatto alle caratteristiche dei suoi interpreti. Vedremo se Santos continuerà con la sua strada o se vorrà cambiare qualcosa per venire incontro ai suoi principali talenti.
Giocatore chiave: Cristiano Ronaldo
Parliamoci chiaro: Cristiano Ronaldo non è più nemmeno l’ombra del calciatore che è stato, e in questo momento è probabilmente il giocatore di livello più basso (o meglio, meno alto) di tutto il fronte offensivo portoghese. Ciò detto, considerati lo stile di gioco del Portogallo che mira più a non prendere gol che a farli e l’imprevedibilità della fase a eliminazione diretta, a volte tutto ciò che ti serve è segnare il gol giusto al momento giusto, quello decisivo; e chi può farlo meglio di Cristiano Ronaldo, forse il giocatore più clutch della storia moderna del calcio?
Come arriva al Mondiale
Come sappiamo bene noi Italiani che nelle nostre menti eravamo già alla finale dello spareggio con il Portogallo prima di venire eliminati clamorosamente dalla Macedonia, la squadra di Santos, dopo essere arrivata seconda nel proprio girone alle spalle della Serbia, si è qualificata ai Mondiali eliminando prima la Turchia e poi proprio la Macedonia allo spareggio, con Bruno Fernandes protagonista di una doppietta nello scontro decisivo.
Girone
Il Portogallo è inserito nel girone H, insieme a Uruguay, Ghana e Corea del Sud. La squadra di Santos parte senz’altro da favorita, ma il girone è tutto fuorché semplice. L’Uruguay è una squadra che pur non raggiungendo gli apici del periodo Tabarez rimane di alto livello grazie all’intensità e alle qualità individuali di alcuni interpreti (primo su tutti, considerando lo stato di forma, Federico Valverde). Inoltre, furono proprio gli uruguaiani a buttar fuori il Portogallo agli Ottavi nel 2018 con una doppietta di Cavani. Anche Ghana e Corea del Sud, pur non partendo con i favori del pronostico, rimangono due squadre molto insidiose che sulla gara secca potrebbero sorprendere.
6. Inghilterra
Convocati
Portieri: Jordan Pickford (Everton), Nick Pope (Newcastle), Aaron Ramsdale (Arsenal).
Difensori: Trent Alexander-Arnold (Liverpool), Conor Coady (Everton), Eric Dier (Tottenham), Harry Maguire (Manchester United), Luke Shaw (Manchester United), John Stones (Manchester City), Kieran Trippier (Newcastle), Kyle Walker (Manchester City), Ben White (Arsenal).
Centrocampisti: Jude Bellingham (Borussia Dortmund), Conor Gallagher (Chelsea), Jordan Henderson (Liverpool), Mason Mount (Chelsea), Kalvin Phillips (Manchester City), Declan Rice (West Ham).
Attaccanti: Phil Foden (Manchester City), Jack Grealish (Manchester City), Harry Kane (Tottenham), James Maddison (Leicester City), Marcus Rashford (Manchester United), Bukayo Saka (Arsenal), Raheem Sterling (Chelsea), Callum Wilson (Newcastle).
Valore rosa (Transfermarkt): 1,26 mld €
Probabile formazione:
(3-4-2-1): Pickford; Walker, Maguire, Stones; Trippier, Rice, Bellingham, Shaw; Sterling, Foden; Kane.
Allenatore: Gareth Southgate
La Federazione inglese non ha voluto cambiare lo staff che ha permesso alla Nazionale dei Tre Leoni di raggiungere una semifinale mondiale e una finale europea nelle due scorse manifestazioni internazionali disputate, per cui sulla panchina inglese siederà ancora una volta Gareth Southgate, chiamato probabilmente alla sua ultima chance per dimostrare di meritare questo ruolo e di poter portare una delle migliori generazioni inglesi di sempre a vincere un trofeo internazionale che manca dal lontano 1966.
Southgate, raccogliendo non poche critiche, ha confermato in gran parte il gruppo dell’Europeo giocato la scorsa estate, prendendo alcune decisioni impopolari come l’esclusione degli “italiani” Smalling e Tomori in difesa o dell’attuale terzo miglior marcatore della Premier League Ivan Toney, confermando alcuni fedelissimi come Dier e Henderson.
Giocatore chiave: Harry Kane
Il giocatore chiave della Nazionale inglese non può che essere il suo capitano, Harry Kane, che all’età di 29 anni si appresta a giocare il suo secondo mondiale, dopo essersi laureato capocannoniere della competizione quattro anni fa. L’attaccante del Tottenham è attualmente il secondo marcatore all-time della Nazionale, e con soli due gol potrebbe eguagliare il primato di Wayne Rooney, che guida al momento la classifica con 53 marcature. La speranza di Kane e di tutta la Nazione è quella di raggiungere e superare Wazza nel corso del Mondiale, segnando i gol decisivi per portare finalmente l’Inghilterra sul tetto del Mondo.
Con 12 gol in quindici partite Kane è ad oggi secondo nella classifica marcatori della Premier League, primo degli umani dietro alla macchina che risponde al nome di Erling Haaland, e arriva a questo Mondiale in forma smagliante. In Nazionale perderà il suo scudiero Son, ma troverà i rifornimenti di altri due grandissimi giocatori da cui passeranno gran parte delle fortune inglesi in questa manifestazione, cioè Phil Foden e Raheem Sterling.
Come arriva al Mondiale
L’Inghilterra in realtà non arriva benissimo a questo Mondiale. Dopo aver vinto agilmente il girone qualificatorio, vincendo otto partite su dieci senza perderne nessuna con 39 gol fatti e solo 3 subiti, i ragazzi di Southgate sono infatti arrivati ultimi nel girone di Nations League dietro a Italia, Germania e Ungheria (contro cui hanno subito una sonora sconfitta per 4-0) senza vincere nessuna delle sei partite disputate e mostrando un gioco non particolarmente ispirato. Proprio a seguito di queste prestazioni sono iniziate ad arrivare critiche pesanti a Southgate, sia per la qualità del gioco che per le scelte di selezione, accusato di lasciare a casa giocatori in forma smagliante ai propri club in favore dei suoi fedelissimi. Il CT inglese dovrà essere bravo a ricomporre il gruppo e affrontare questo Mondiale con la mentalità giusta, necessaria per arrivare fino in fondo.
Girone
L’Inghilterra è stata sorteggiata nel girone B insieme a Galles, Stati Uniti e Iran, un girone molto interessante e che può riservare non poche insidie. I Tre Leoni dovrebbero in teoria vincere il girone abbastanza facilmente, ma devono stare attenti alla concorrenza di Iran, che ha il talento per impensierire chiunque sulla partita secca, Galles, arrivato alla “Last Dance” della generazione d’Oro di Gareth Bale e Aaron Ramsey e che in queste competizioni è sempre insidioso, e soprattutto degli Stati Uniti, che arrivano con una Nazionale molto forte e che gli inglesi non hanno mai battuto in un Mondiale. Chiaramente il popolo inglese si aspetta quantomeno di bissare il risultato ottenuto nel 2018, magari facendo quello step in più e salire sul tetto del Mondo per la prima volta da 56 anni.
5. Germania
Convocati
Portieri: Neuer (Bayern Monaco), Ter Stegen (Barcellona), Trapp (Eintracht Francoforte).
Difensori: Bella Kotchap (Southampton), Ginter (Friburgo), Günter (Friburgo), Kehrer (West Ham), Klostermann (Lipsia), Raum (Lipsia), Rüdiger (Real Madrid), Schlotterbeck (Borussia Dortmund), Süle (Borussia Dortmund).
Centrocampisti: Brandt (Borussia Dortmund), Goretzka (Bayern Monaco), Götze (Eintracht Francoforte), Gündogan (Manchester City), Hofmann (Borussia Moenchengladbach), Kimmich (Bayern Monaco), Musiala (Bayern Monaco).
Attaccanti: Adeyemi (Borussia Dortmund), Füllkrug (Werder Brema), Gnabry (Bayern Monaco), Havertz (Chelsea), Moukoko (Borussia Dortmund), Müller (Bayern Monaco), Sané (Bayern Monaco).
Valore rosa (Transfermarkt): 885,50 mln €
Probabile formazione:
(4-2-3-1): Neuer; Kehrer, Sulé, Rudiger, Raum; Kimmich, Gundogan; Gnabry, Muller, Sané; Havertz.
Allenatore: Hans Dieter-Flick
Hans-Dieter Flick era già stato vice di Joachim Löw per ben 8 anni tra il 2006 e il 2014, successivamente abbandonò quest’incarico rimanendo praticamente fuori dal mondo del calcio per 5 anni fino a che Nico Kovac non è diventato allenatore del Bayern Monaco. Kovac porta con se Flick come assistente ma dopo una pessima partenza il primo viene esonerato a favore del secondo che passa da traghettatore ad allenatore ufficiale dei bavaresi. La stagione 2019-2020 (quella fermata dal Covid) si dimostra trionfale per il Bayern che tra l’estate del 2020 e il febbraio 2021 completa il sextuple, riuscito in precedenza solo a Pep Guardiola nel 2009.
Finisce il suo percorso al Bayern nel 2021 (con la vittoria di un altro campionato) ed accetta la panchina della Germania lasciata libera da Löw dopo EURO 2021 e dopo un’esperienza di 15 anni. Questo è quindi il primo grande torneo cui partecipa da CT, e lo farà con una rosa da lui rinnovata e che mischia leggende del calcio tedesco a nuovi, probabili, protagonisti.
Giocatore chiave: Thomas Muller
Ovviamente c’è sempre Thomas Muller che a 33 anni è il miglior marcatore dei Mondiali tra i partecipanti a questa edizione. La sua esperienza e la sua intelligenza saranno ancora più fondamentali in questa edizione visto che dovrà guidare un rinnovato reparto offensivo che sarà verosimilmente composto da Havertz, Sanè, Gnabry (e Musiala)
Dopo aver segnato 5 gol nel Mondiale d’esordio del 2010 e 5 in quello vincente di Brasile 2014 ha però steccato l’edizione 2018 rendendo quasi impossibile l’aggancio al miglior marcatore della competizione ossia Miro Klose con 16 gol.
Tante aspettative ci sono anche attorno a Musiala che pur non avendo ancora compiuto 20 anni ha già collezionato 17 presenze con la maglia della Nazionale. Non dovrebbe partire tra i titolari ma è sicuramente pronto e deciso a ritagliarsi il suo spazio da protagonista come già fatto con il Bayern.
Come arriva al Mondiale
Come sempre da assoluta dominatrice del girone, come al solito. Nelle 10 partite del girone infatti ne ha vinte 9 segnando 36 gol e subendone solo 4.
L’unica squadra capace di interrompere il domino teutonico è stata la Macedonia battendo per 2 a 1 la Nazionale tedesca nel marzo del 2021. A siglare i due gol macedoni sono state delle conoscenze del calcio italiano ossia Goran Pandev e Eljif Elmas.
Girone
La Germania aspetta i Mondiali da 4 anni dopo il disastro di Russia 2018 e non vede l’ora di prendere la sua vendetta. Il girone sembra abbastanza preparato ad un dominio europeo dato che assieme alla Germania è stata sorteggiata la Spagna con cui verosimilmente si contenderà il primo posto nel girone
Poche insidie dovrebbero arrivare da Giappone e Costa Rica, dopo quanto successo con Messico e Corea del Sud nel 2018 difficilmente i tedeschi prenderanno sottogamba queste partite. Fondamentale sarà il posizionamento nel girone che potrà segnare il destino del cammino futuro della formazione tedesca.
Passare da primi nel girone comporterebbe un ottavo più sicuramente più agevole (andando a prendere la seconda del girone F formato da Belgio, Croazia, Marocco, Canada) ma un quarto di finale potenzialmente più complicato visto che a quel punto l’avversario potrebbe essere il Brasile di Neymar e Vinicius.
Però, Dato che Spagna e Germania si incontreranno nella seconda partita del girone, difficilmente sarà per loro possibile fare dei calcoli già in quel momento.
4. Spagna
Convocati
Portieri: Unai Simon (Athletic Bilbao), Robert Sanchez (Brighton), David Raya (Brentford)
Difensori: Dani Carvajal (Real Madrid), Cesar Azpilicueta (Chelsea), Eric Garcia (Barcellona), Hugo Guillamon (Valencia), Aymeric Laporte (Manchester City), Pau Torres (Villarreal), Jordi Alba (Barcellona), José Gayà (Valencia)
Centrocampisti: Sergio Busquets (Barcellona), Rodrigo (Manchester City), Pedri (Barcellona), Gavi (Barcellona), Koke (Atletico Madrid), Marcos Llorente (Atletico Madrid), Carlos Soler (Psg).
Attaccanti: Alvaro Morata (Atletico Madrid), Ferran Torres (Barcellona), Dani Olmo (RB Lipsia), Nico Williams (Athletic Bilbao), Pablo Sarabia (Psg), Marco Asensio (Real Madrid), Yeremy Pino (Villarreal), Ansu Fati (Barcellona).
Valore rosa (Transfermarkt): 902 mln €
Probabile formazione:
(4-3-3) Simón; Carvajal, Laporte, Torres, Jordi Alba; Gavi, Busquets, Pedri; Ferran, Morata, Ansu
Allenatore: Luis Enrique
La Spagna può vantare quello che è forse il miglior allenatore della competizione: Luis Enrique. Personalità fuori dal comune, ha deciso di creare un canale Twitch per raccontare le vicende della Spagna ai Mondiali dall’interno, nel tentativo di creare una comunicazione più diretta con il pubblico (e implicitamente saltare i giornalisti come intermediario, con cui non ha mai avuto un bel rapporto). Le sue scelte sono state spesso impopolari, perché ha la tendenza a preferire giocatori adatti al suo modello di gioco a scapito di giocatori più in forma o più celebri (vedi Sergio Ramos). Vedremo se avrà ragione lui alla fine.
Giocatore chiave: Pedri
Per qualcuno può essere un azzardo considerare Pedri già il giocatore chiave della Nazionale spagnola, ma parliamo di un ragazzo che pur avendo solo 20 anni è già tra i migliori giocatori in circolazione nel suo ruolo. Inoltre, la sua capacità di giocare tra le linee, la sua formidabile tecnica e la sua capacità di resistere al pressing sono qualità imprescindibili per la squadra di Luis Enrique.
Come arriva al Mondiale
La Spagna ha vinto senza troppi patemi il proprio girone davanti alla Svezia, ma allo stesso tempo senza convincere troppo. 15 gol fatti e 5 subiti in 8 partite non sono un brutto bottino, ma le aspettative sulla Roja sono sempre molto alte.
Girone
Ai nastri di partenza la qualificazione è più che alla portata, l’unica curiosità sembra quella relativa a chi tra Germania e Spagna si accaparrerà la prima posizione del girone. Attenzione però: il Costa Rica sembra essere la vittima sacrificale come nel 2014 ma noi italiani sappiamo benissimo com’è andata, e il Giappone è una squadra a cui il talento non manca.
3. Francia
Convocati
PORTIERI: Areola (West Ham), Lloris (Tottenham), Mandanda (Rennes)
DIFENSORI: L. Hernandez (Bayern Monaco), T. Hernandez (Milan), Kimpembè (Psg), Konatè (Liverpool), Koundè (Barcellona), Pavard (Bayern Monaco), Saliba (Arsenal), Upamecano (Bayern Monaco), Varane (Manchester United)
CENTROCAMPISTI: Camavinga (Real Madrid), Fofana (Monaco), Guendouzi (Marsiglia), Rabiot (Juventus), Tchouameni (Real Madrid), Veretout (Marsiglia)
ATTACCANTI: Benzema (Real Madrid), Coman (Bayern Monaco), Dembele (Barcellona), Giroud (Milan), Griezmann (Atletico Madrid), Mbappé (Psg), Muani (Eintracht Francoforte)
Valore rosa (Transfermarkt): 1,03 mld €
Probabile formazione:
(4-3-1-2): Lloris; Pavard, Varane, Upamecano, L. Hernandez; Fofana, Tchouameni, Rabiot; Griezmann; Mbappé, Benzema
Allenatore: Didier Deschamps
Didier Deschamps con la Nazionale ha vinto tutto sia da giocatore che allenatore conquistando infatti il Mondiale 1998 e (il per noi amaro) EURO 2000 da calciatore ed il Mondiale 2018 e la Nations League 2021 da allenatore. Ora è chiamato a riconfermarsi e dalla squadra campione del mondo in carica ci si aspetta almeno l’approdo in semifinale, soprattutto dopo l’opaco Europeo del 2021. Rispetto a 4 anni fa ha riabilitato l’ultimo pallone d’oro Karim Benzema e vinto le sue remore iniziali circa la convocazione di Theo Hernandez che dovrebbe però partire dalla panchina almeno inizialmente.
Ci sono alcuni dubbi sulla possibile formazione titolare, come ad esempio l’utilizzo della difesa a 4 anziché a 3 e la preferenza di Lucas Hernandez a suo fratello Theo per il ruolo di terzino oltre alla rivoluzione a centrocampo obbligata dagli infortuni occorsi a Pogba e Kanté che hanno costretto a trovare soluzioni alternative in Rabiot, nel duo madridista formato da Tchouameni e Camavinga (poteva andare peggio comunque), e occhio alla sorpresa Fofana; avrà ragione anche stavolta il tecnico francese?
Giocatore chiave: Kylian Mbappé
Dopo essere stato miglior giovane dello scorso Mondiale (concluso altresì con ben 4 reti all’attivo a soli 19 anni), Mbappè arriva a questa competizione con delle aspettative altissime, vuoi per il suo status acquisito in questi quattro anni, vuoi per le vicende legate al rinnovo ottenuto con il PSG.
Rispetto alla scorsa edizione dovrà dividere il fronte d’attacco con l’altra stella della squadra, ossia Karim Benzema, con il quale ha mostrato un certo affiatamento nelle partite degli ultimi due anni sviluppando un’ottima intesa sia in fase di possesso che in fase di non possesso.
Le assenze di Pogba e Kantè potrebbero lanciare ad un Mondiale da protagonisti anche i giovanissimi Tchouameni e Camavinga oppure potrebbe trovare spazio Adrien Rabiot che nelle ultime settimane ha raggiunto uno stato di forma entusiasmante.
Come arriva al Mondiale
Dopo Euro 2021 che ha portato grossi malumori all’interno della federazione la Francia ha dominato il proprio girone di qualificazione ai Mondiali strappando definitivamente il pass nella partita del Novembre del 2021 contro il Kazakistan. La partita in questione è terminata addirittura 8-0 con la tripletta di Mbappè e la doppietta di Benzema.
Nello stesso periodo la Francia ha anche conquistato la prima edizione della Nations League battendo in semifinale il Belgio per 3-2 con gol decisivo di Theo Hernandez al 90° e successivamente ha sconfitto la Spagna nella finale di San Siro per 2-1 con i gol dei soliti Mbappè e Benzema.
Girone
Il Girone della Francia non dovrebbe destare particolari preoccupazioni anche se qualche grattacapo potrebbe arrivare dalla Danimarca che nell’ultima edizione dell’Europeo ha ben figurato e ha raggiunto la semifinale (poi eliminata dall’Inghilterra).
Tunisia ed Australia non hanno le armi e nemmeno la tradizione per pensare di mettere in difficoltà i francesi, anche se questo stesso pensiero ci fu nelle edizioni del 2002 e del 2010 dei Mondiali (quelli che seguirono le grandi prestazioni del 1998 e del 2006) e la Nazionale transalpina in entrambi i casi fu estromessa ai gironi. Sfortunatamente non c’è più Domenech in panchina che altrimenti avrebbe sicuramente chiesto consiglio all’astrologia.
2. Argentina
Portieri: Emiliano Martínez (Aston Villa), Rulli (Villarreal), Armani (River Plate).
Difensori: Molina (Atlético Madrid), Montiel (Siviglia), Romero (Tottenham), Pezzella (Betis), Otamendi (Benfica), Lisandro Martínez (Manchester United), Acuna (Siviglia), Tagliafico (Lione), Foyth (Villarreal).
Centrocampisti: De Paul (Atlético Madrid), Paredes (Juventus), Mac Allister (Brighton), Guido Rodríguez (Betis), Alejandro Gómez (Siviglia), Enzo Fernández (Benfica), Palacios (Bayer Leverkusen).
Attaccanti: Di María (Juventus), Lautaro Martínez (Inter), Julián Álvarez (Manchester City), Dybala (Roma), Angel Correa (Atlético Madrid), Thiago Almada (Atlanta Utd), Messi (París Saint-Germain).
Valore rosa (Transfermarkt): 604,20 mln €
Probabile formazione:
(4-3-3): Martinez; Molina, Romero, Otamendi, Tagliafico; Guido Rodriguez, Fernandez, De Paul; Messi, Lautaro, Di Maria
Allenatore: Lionel Scaloni
Lionel Scaloni sarà uno degli allenatori più giovani al prossimo Mondiale. 44 anni, ha un passato da calciatore in cui ha militato tra l’altro in due squadre italiane, Lazio e Atalanta, dopo una lunga esperienza al Deportivo La Coruna. Guida l’Albiceleste dal 2018, quando prese il posto di Sampaoli dopo la disastrosa esperienza al Mondiale in Russia. Inizialmente doveva essere solo un traghettatore, ma Scaloni è riuscito pian piano a conquistarsi la fiducia della federazione argentina, riuscendo anche a riportare la propria nazionale sul trono del Sud America nel 2021 dopo ben 28 anni di digiuno.
Giocatore chiave: Lionel Messi
Chi se non lui? Lionel Messi, conosciuto da tutti come Leo, sarà certamente il giocatore da cui dipenderanno gran parte delle fortune dell’Albiceleste. Dopo aver subito per tutta la carriera il confronto con Diego Armando Maradona, a 35 anni Messi sembra avere la maturità giusta per poter guidare il più lontano possibile in Qatar la sua nazionale. La vittoria della Copa America in Brasile nel 2021 gli ha tolto un peso, permettendogli di vincere il primo trofeo con la nazionale maggiore dopo l’oro olimpico e il Mondiale U20 con le nazionali giovanili, i 7 Palloni d’Oro e i tantissimi successi ottenuti a livello di club.
Non ha più la mobilità e il dribbling secco di un tempo, ma è ancora uno dei migliori registi offensivi al mondo grazie alla sua capacità di lanciare a rete i compagni con il suo magico sinistro. La capacità di disegnare calcio si combina con la sua estrema pericolosità sui calci da fermo e nelle conclusioni da fuori area.
Come arriva al Mondiale
L’Argentina si presenta al Mondiale con una squadra solida e con una precisa identità di gioco. Rispetto alle scorse edizioni c’è meno talento offensivo, ma l’Albiceleste sarà un osso duro per tutti in Qatar. Ne sa qualcosa il Brasile, che nel 2021 si è visto sfilare il titolo di campione del Sud America proprio dall’Argentina. L’Albiceleste ha chiuso al secondo posto, dietro al Brasile, il lungo girone di qualificazione sudamericano al Mondiale.
Girone
L’Argentina è inserita nel girone con Messico, Polonia e Arabia Saudita. Il debutto con l’Arabia Saudita il 22 novembre non dovrebbe riservare grosse insidie, mentre decisamente più ostiche saranno le sfide del 26 novembre con il Messico e del 30 novembre con la Polonia.
1. Brasile
Convocati
Portieri: Alisson (Liverpool), Ederson (Manchester City), Weverton (Palmeiras).
Difensori: Alex Sandro (Juventus), Alex Telles (Siviglia), Dani Alves (Pumas), Danilo (Juventus), Bremer (Juventus), Eder Militao (Real Madrid), Marquinhos (PSG), Thiago Silva (Chelsea).
Centrocampisti: Bruno Guimaraes (Newcastle), Casemiro (Manchester United), Everton Ribeiro (Flamengo), Fabinho (Liverpool), Fred (Manchester United), Lucas Paqueta (West Ham).
Attaccanti: Antony (Manchester United), Gabriel Jesus (Arsenal), Martinelli (Arsenal), Neymar (PSG), Pedro (Flamengo), Raphinha (Barcellona), Richarlison (Tottenham), Rodrygo (Real Madrid), Vinicius (Real Madrid).
Valore rosa (Transfermarkt): 1,14 mld €
Probabile formazione:
(4-2-3-1): Alisson; Danilo, Thiago Silva, Marquinhos, Alex Sandro; Casemiro, Fred, Raphinha, Neymar, Vinicius Jr; Richarlison
Allenatore: Tite
Adenor Leonardo Bacchi, conosciuto come Tite, è stato nominato Commissiario Tecnico della nazionale carioca nel 2016, succedendo a Dunga, dopo che quest’ultimo è stato esonerato a seguito della fragorosa eliminazione ai gironi in occasione della Copa America del Centenario. Con Tite in panchina il Brasile viene eliminato dal Belgio ai quarti di finale di Russia 2018, mentre nelle due edizioni casalinghe della Copa America 2019 e 2021, riesce a diventare rispettivamente campione e vice-campione d’America. L’attuale C.T. è da sempre affascinato dall’estetica abbinata alla funzionalità con un tocco di avanguardia, non solo in campo ma anche fuori, attento altresì alle strutture dietro una squadra. Si pensi alla visita a Valdebebas, centro dove si allena il Real Madrid, al centro sportivo dell’Arsenal, nonché all’avveniristico Centro do Excelencia del Palmeiras. Non è un caso che, prima di partire per il Qatar, la squadra si è allenata alla Continassa. Dato statistico interessante: 57 vittorie su 77 match da Commissario Tecnico.
Giocatore chiave: Neymar
Come direbbero i suoi attuali concittadini, “ça va sans dire”. Il nome è ovviamente quello del n. 10 e capitano Neymar Jr. Il talento del PSG arriva al mondiale del Qatar a 30 anni in un momento di forma che non aveva ormai da un paio di stagioni, vivendo una delle migliori annate da quando è in Europa. 30 sono gli anni della maturità, della consapevolezza fisica e mentale per affrontare, innanzitutto, sé stessi e le pressioni che sono sempre attorno alla Seleçao e sul calciatore stesso. Per l’ex Santos, a sua detta e salvo ripensamenti, sarà addirittura l’ultimo mondiale della sua carriera, da qui una duplice missione: la prima, la più importante, riportare il trofeo a casa dopo 20 anni di assenza. L’altra, per i soli amanti dei numeri, superare il record di 77 gol in Nazionale di Pelé. Neymar è a 75 gol e in 10 presenze ai Mondiali ha segnato 6 gol, ce la farà?
Come arriva al Mondiale
Al Mondiale la Seleção arriva con la consapevolezza che il trofeo manca ormai dal 2002 e che ci sono buone possibilità di arrivare in fondo. Siamo tornati in Asia a distanza di 20 anni, il Brasile viene da due anni in cui ha collezionato una sola sconfitta (contro l’Argentina in finale di Copa America) ed una striscia di 7 vittorie consecutive tra partite ufficiali ed amichevoli. Viene, inoltre, da un primo e secondo posto in Copa America, una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (Nazionale U23, certo, ma alcuni sono presenti in rosa anche in Qatar) e primo posto nel Ranking FIFA (che vuol dire poco ma certifica il gran lavoro fatto fin qui).
Se i numeri sono dalla parte del Brasile, lo è anche il campo. Tite pare aver costruito una squadra bilanciata andando oltre il concetto di 4-2-fantasia. Il monito lo ha lanciato anche Danilo: “sarà importante la fase difensiva degli attaccanti, dovranno essere incisivi sin dalla prima pressione”. Se l’attacco formato da Antony, Gabriel Jesus, Martinelli, Neymar, Raphinha, Richarlison, Rodrygo, Vinicius, la difesa appare criticata, soprattutto nella scelta dei terzini, tra cui il trentottenne Dani Alves, che, in una competizione come questa, può apparire fondamentale nel lavoro extracampo.
Girone
Il Brasile, da quando il giuoco del calcio è stato inventato ed esportato, ha il dovere di vincere la Coppa del Mondo. Una piacevole imposizione che si riproporrà tra pochi giorni (anche se forse non se n’è mai andata via). Con queste premesse, appare quasi superfluo soffermarsi sull’analisi del Girone G, in virtù dei pronostici a favore della Seleção. Tuttavia, per gli uomini di Tite, il gruppo presenta alcune insidie da non sottovalutare, come la Svizzera, la quale viene da una vittoria agli ottavi di finale contro la Francia ad Euro 2020 e dal primo posto al girone di qualificazione per Qatar 2022 davanti l’Italia. I verdeoro, inoltre, dovranno vedersela con l’attacco della Serbia, squadra che sembra proiettata ad un lungo cammino nel torneo. Il Camerun mina vagante del gruppo, insidia per tutti.