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Vi presentiamo le classificate del Power Ranking dell’Europeo 2020/21, dalla 12ª alla 7ª posizione.
Hai perso i pezzi precedenti del Power Ranking?
Non farti trovare impreparato: 24-19, 18-13.
12. Danimarca
Girone B
Allenatore: Kasper Hjulmand
Convocati
Portieri: Schmeichel, Lossl, Ronnow.
Difensori: Kjaer, Christensen, Vestergaard, Andersen, Jorgensen, Wass, Stryger Larsen, Maehle, Boilesen.
Centrocampisti: Eriksen, Delaney, Hojbjerg, Jensen, Norgaard, Christiansen.
Attaccanti: Dolberg, Wind, Cornelius, Braithwaite, Skov, Damsgaard, Poulsen, Skov Olsen.
Valore Transfermarkt: 310 milioni
Probabile Formazione
4-3-3: Schmeichel; Wass, Kjaer, Vestergaard, Maehle; Eriksen, Hojbjerg, Delaney; Skov Olsen, Poulsen, Braithwaite.
Primi tre cambi: Dolberg, Damsgaard, S. Larsen.
Come arriva a Euro 2020
La Danimarca approda ad Euro 2020 in seguito ad un percorso di qualificazione convincente conclusosi al secondo posto nel girone dietro la Svizzera, con 4 vittorie, 4 pareggi e nessuna sconfitta.
Sui 23 gol segnati in 8 partite influiscono molto i match contro Georgia e Gibilterra. Nonostante la tecnica della squadra danese, la creazione offensiva non è stata sempre efficace in match più equilibrati. Contro l’Irlanda ad esempio, prototipo di squadra difensivamente ordinata nonché competitor principale per il secondo posto nel girone di qualificazione, sono arrivati due pareggi per 1-1. Fondamentale il gol del pareggio di Doherty a 5 minuti dalla fine nell’ultima partita di qualificazione proprio contro l’Irlanda per agguantare il secondo posto nel girone.
Non incoraggianti invece le prestazioni della nazionale danese contro il Belgio in Nations League, con due sconfitte (2-0 e 4-2), e le due squadre si ritroveranno nella fase a gironi di Euro 2020. Nonostante questi due passi falsi, la nazionale danese ha mostrato anche una certa solidità difensiva, grazie a difensori di esperienza e/o abituati a palcoscenici di rilievo. Parliamo quindi di Kjaer, con la sua stagione da saracinesca al Milan, Christensen, fresco di vittoria della Champions League con il Chelsea, e Vestergaard, in forza al Southampton.
Questo Europeo itinerante darà la possibilità alla Danimarca di giocare parte della competizione in casa a Copenaghen (gironi ed eventuale ottavo di finale in base al piazzamento). Questo dato è da non sottovalutare considerando la riapertura parziale degli stadi e la motivazione extra di stupire di fronte al proprio pubblico.
Giocatore chiave: Christian Eriksen
Christian Eriksen sarà con buone probabilità il faro della squadra, pronto a coronare il cammino nerazzurro in stagione, a suon di prestazioni. Sarà lui, insieme al compagno di reparto Hojbjerg, ad illuminare la fase di creazione offensiva della Danimarca, con tempi di gioco, tecnica ed estro, in grado sia di legare il gioco in mezzo al campo, sia di posizionarsi dietro le punte.
36 gol in 108 partite con la nazionale e 4 gol in 6 partite durante la Nations League sono il suo biglietto da visita per Euro 2020. Non bisogna trascurare, inoltre, le sue note abilità da calcio piazzato, sia per battuta diretta in porta, sia per i cross in area da punizione o calcio d’angolo. Parliamo pur sempre di una competizione in cui ogni singola partita, gol fatto e subito potranno determinare le sorti di piazzamento delle nazionali, specie in partite difficili da sbloccare, come ben potrebbe essere la sfida contro la Finlandia.
Menzione d’onore va all’incontro “romantico” che avverrà nel girone contro il Belgio, in cui Eriksen e Lukaku, compagni di club, giocheranno da avversari, verosimilmente contendendosi il primo posto.
11. Turchia
Girone A
Allenatore: Senol Guneş
Convocati
Portieri: Gunok, Cakir, Bayindir.
Difensori: Celik, Muldur, Demiral, Kabak, Soyuncu, Ayhan, Meras, R. Yılmaz.
Centrocampisti: Yokuslu, Antalyali, Tokoz, Tufan, Kokçu, Kahveci, Calhanoglu, Under, Omur, Akturkoglu.
Attaccanti: Yazici, B. Yilmaz, Unal, Dervisoglu, Karaman.
Valore Transfermarkt: 325 milioni
Probabile Formazione
4-2-3-1: Cakir; Celik, Soyuncu, Demiral, Meras; Tufan, Yokuslu; Yazici, Calhanoglu, Karaman; Yilmaz.
Primi tre cambi: Ünder, Kökçü, Ünal.
Come arriva a Euro 2020
La Turchia si è qualificata al suo quinto Campionato Europeo dopo un convincente gruppo di qualificazione, superando facilmente tutte le avversarie e finendo sotto solamente alla Francia.
Nelle dieci partite del girone i ragazzi di Guneş hanno totalizzato la bellezza di 23 punti, frutto di sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, arrivata contro l’Islanda. I turchi sono infatti usciti imbattuti dal doppio confronto contro i Campioni del Mondo in carica, ottenendo addirittura una vittoria all’andata. Va aggiunto che in dieci partite la Turchia ha subito solamente tre gol, chiudendo come miglior difesa del torneo insieme al Belgio. Soyuncu e soci dovranno confermare queste prestazioni per regalare al popolo turco un Europeo di alto livello.
Nonostante l’ottimo percorso di qualificazione, la Turchia ha avuto un’improvvisa battuta d’arresto nel 2020, classificandosi come ultima nel suo girone di Nations League, dietro a Ungheria, Russia e Serbia. Riusciranno i ragazzi in rosso a ribaltare il recente stato di forma e ripetere il meraviglioso Europeo 2008? Il girone, lo stesso dell’Italia, non è sicuramente dei più abbordabili, ma i turchi hanno tutte le carte in regola per poter stupire, forti della già citata ottima difesa e di una rosa che dal centrocampo in su presenta grandissima qualità, dai titolari (Calhanoglu, Yilmaz e Yazici) alle riserve (Under).
Giocatore chiave: Burak Yilmaz
Il giocatore chiave della Turchia non può che essere il capitano, Burak Yilmaz. L’attaccante turco arriva all’europeo alla veneranda età di (quasi) 36 anni. Dopo una carriera trascorsa tra la Turchia, dove ha giocato con tutti e quattro i principali club del paese, e la Cina, Yilmaz ha appena concluso la sua prima stagione in uno dei maggiori campionati europei trascinando il Lille alla vittoria del suo quarto campionato francese, mettendo a referto la bellezza di 16 gol e 5 assist in 28 partite disputate.
Yilmaz è un attaccante estremamente completo, in grado di scendere per dialogare con i compagni e di inserirsi in profondità per raccogliere i filtranti dei compagni, oltre a godere di un ottimo gioco aereo grazie alla sua stazza (quasi un metro e 90). Lo score in nazionale dell’attaccante di Adalia è di 29 gol in 67 presenze, secondo marcatore di sempre dietro alla leggenda turca Hakan Şukur.
Oltre a Yilmaz, gli altri due grandi leader della squadra sono Soyuncu, potente centrale in forza al Leicester, e il “nostro” Hakan Calhanoglu, che ha appena concluso la sua miglior stagione in carriera da quando è in Italia, registrando 4 gol e ben 9 assist in 33 presenze.
Un giovane da tenere d’occhio potrebbe essere invece Kokçu, classe 2000 in forza al Feyenoord, che nell’ultimo periodo sta attirando le attenzioni di diversi club europei come Tottenham e Milan.
10. Polonia
Girone E
Allenatore: Paulo Sousa
Convocati
Portieri: Fabianski, Skorupski, Szczesny.
Difensori: Bednarek, Bereszynski, Dawidowicz, Glik, Helik, Kedziora, Piatkowski, Puchacz, Rybus.
Centrocampisti: Frankowski, Jozwiak, Klich, Kozlowski, Krychowiak, Linetty, Moder, Placheta, Zielinski.
Attaccanti: Kownacki, Lewandowski, Swiderski, Swierczok.
Valore Transfermarkt: 255 milioni
Probabile Formazione
4-2-3-1: Fabianski; Bereszynski, Glik, Bednarek, Rybus; Krychowiak, Moder; Jozwiak, Zielinski, Klich; Lewandowski.
Primi tre cambi: Kownacki, Linetty, Dawidowicz.
Come arriva a Euro 2020
La Polonia arriva agli Europei dopo un percorso quasi netto nella fase di qualificazione: inserita in gruppo con Austria, Macedonia del Nord, Slovenia, Israele e Lettonia, la formazione del neo tecnico Paulo Sousa, subentrato nel Gennaio 2021 a Jerzy Brzęczek, è riuscita a chiudere in vetta il girone con un ottimo score di 8V 1P 1S che le ha fruttato 25 punti nel girone e un +6 sugli austriaci.
La formazione biancorossa arriva quindi agli europei carica di aspettative, risultando essere una delle selezioni polacche indubbiamente più forti della storia. Detto del girone eliminatorio, dove è riuscita a fare 4 punti contro una selezione forte e organizzata come l’Austria, mantenendo in entrambe le occasioni la rete inviolata (la vittoria decisiva per 1-0 porta la firma dell’ex milanista Piatek), la Polonia è stata anche uno degli avversari dell’Italia di Roberto Mancini in Nations League ed è riuscita a strappare uno 0-0 che, per lo score degli ultimi 3 anni della nazionale azzurra, è tutt’altro che un risultato banale.
Questo europeo arriva quindi nel momento migliore per i polacchi, che potranno schierare una squadra dallo star power offensivo di alto livello; oltre alla stella del Bayern, Lewandowski, va sottolineato come Piotr Zielinski venga dalla sua migliore stagione in carriera. Giocando proprio nel ruolo di trequartista nel 4-2-3-1, ha trovato una continuità mai avuta fino a questa stagione in maglia Napoli e ha inciso con gol, assist e giocate di qualità sopraffina. Dal punto di vista difensivo la compagine polacca è una squadra solida, grazie alla fisicità dei difensori e dei mediani e all’esperienza di un parco portieri di tutto rispetto.
Le uniche note dolenti sembrano essere l’assenza di Piatek per infortunio, cui si è aggiunto il forfait, per una lesione meniscale, di Milik, ciononostante la Polonia ha tutte le ragioni per guardare ai Campionati Europei con grande ottimismo. Anche l’urna infatti ha sorriso ai biancorossi: sono infatti inseriti nel Gruppo E con Spagna, Svezia e Slovacchia, un girone insidioso ma in cui la formazione biancorossa parte sicuramente favorita per la conquista del secondo posto dietro la Spagna, anche per il forfait della stella del Milan Zlatan Ibrahimovic, che aveva precedentemente annunciato di voler tornare in nazionale.
Giocatore chiave: Robert Lewandowski
La stella della selezione polacca non può che essere lui: Robert Lewandowski, probabilmente il 9 più forte d’Europa. Un finalizzatore spietato ma allo stesso tempo un attaccante generoso e fluidificante della manovra, datato di una tecnica di tiro sopraffina, dimostrandosi contemporaneamente un rapace d’area ma anche un tiratore da fuori, come dimostrato dai calci di punizione tirati in Baviera; un vero e proprio giocatore totale, nato con Jurgen Klopp al Dortmund, che dall’arrivo di Flick ha raggiunto un livello di prestazioni da vero e proprio alieno.
L’attaccante del Bayern Monaco viene dall’ennesima stagione leggendaria, conclusa con 41 gol e 7 assist in sole 29 presenze in Bundesliga, numeri che gli hanno permesso di diventare il miglior marcatore di sempre in una singola stagione di Bundes, superando il precedente record di Gerd Muller, una vera e propria leggenda della squadra bavarese, e numeri che potrebbero portargli finalmente quel tanto agognato Pallone d’Oro che l’anno scorso non è riuscito a vincere per un solo ostacolo: la non assegnazione del premio stesso.
L’Europeo, quindi, diventa fondamentale per il capitano e recordman delle Aquile, che vuole trascinare i suoi compagni alla fase ad eliminazione diretta nella seconda partecipazione della storia della selezione agli Europei (la prima è quella dello scorso Europeo conclusa ai quarti di finale, battuti solo dal Portogallo campione), e trascinare sé stesso al premio individuale più ambito, che meriterebbe ampiamente per il livello calcistico da lui raggiunto oggi.
Il capitano della selezione è anche il più presente (118 partite giocate) e il miglior marcatore (66 reti) della storia della Polonia, con una media gol come al solito di altissimo livello se si pensa al livello medio del supporting cast avuto in questi anni.
9. Croazia
Girone D
Allenatore: Zlatko Dalic
Convocati
Portieri: Kalinic, Livakovic, Sluga.
Difensori: Vida, Lovren, Vrsaljko, Barisic, Caleta-Car, Juranovic, Bradaric, Skoric, Gvardiol.
Centrocampisti: Modric, Kovavic, Brozovic, Badelj, Pasalic, Vlasic, Ivanusec.
Attaccanti: Perisic, Kramaric, Rebic, Brekalo, Petkovic, Orsic, Budimir.
Valore Transfermarkt: 375 milioni
Probabile Formazione
4-3-3: Livakovic; Vrsaljko, Vida, Lovren, Barisic; Modric, Brozovic, Kovacic; Rebic, Petkovic, Perisic.
Primi tre cambi: Kramaric, Vlasic, Brekalo.
Come arriva a Euro 2020
La Croazia arriva a questo europeo dopo un percorso di qualificazione da protagonista: 9 risultati utili e una sconfitta, contro l’Ungheria, in 10 partite. Tra i punteggi troviamo qualche vittoria larga ma anche tanti gol presi, sintomo che la squadra di Dalic potrebbe forse concedere qualcosa in più rispetto al passato.
Abbiamo ancora negli occhi le prestazioni solide, convincenti e tignose degli uomini in maglia a scacchi sia a Euro 2016, fino alla semifinale persa ai supplementari contro il Portogallo, sia nell’ultima edizione dei Mondiali in Russia, che li ha portati a raggiungere la prestigiosa finalissima poi persa contro la Francia. Siamo convinti che anche in questa competizione la Croazia saprà tirare fuori orgoglio, appartenenza e prestazioni di livello. Insomma, una nazionale che sa annusare il momento, capire perfettamente quando il gioco si fa duro e i risultati cominciano a contare.
Giocatore chiave: Luka Modric
È sufficiente pensare al pallone d’oro sollevato al cielo nel 2018, proprio dopo aver giocato uno sfavillante mondiale, per capire che il centrocampista del Real Madrid è indiscutibilmente il giocatore cardine e faro di questo undici. Corsa, intensità, visione di gioco, continuità, leadership e tecnica sopraffina: Modric è veramente gran parte della Croazia, anche ora che si trova ad aver compiuto 35 anni d’età e non essere più, ovviamente, un ragazzino.
La stagione appena terminata con i Blancos di Zidane non ha portato titoli al classe ’85, ma ha confermato per Modric la consapevolezza di voler e poter stare ancora ai massimi livelli; tant’è che lo stesso Real Madrid ha in questi giorni ufficializzato il suo rinnovo di contratto. D’altronde è scontato che chi ha a disposizione centrocampisti così se li tenga ed è quindi altrettanto semplice immaginare che anche quest’anno, in questa manifestazione, tutta la Croazia passerà dai piedi sapienti di Luka Modric.
8. Olanda
Girone C
Allenatore: Frank De Boer
Convocati
Portieri: Bizot, Krul, Stekelenburg.
Difensori: van Aanholt, Aké, Blind, Dumfries, de Ligt, Timber, Veltman, de Vrij, Wijndal.
Centrocampisti: Gravenberch, F. De Jong, Klaassen, Koopmeiners, De Roon, Wijnaldum.
Attaccanti: Berghuis, Gakpo, L. De Jong, Malen, Depay, Promes, Weghorst.
Valore Transfermarkt: 607 milioni
Probabile Formazione
4-3-3: Stekelenburg/Krul; Dumfries, De Vrij, De Ligt, Blind; De Roon, F. De Jong, Wijnaldum; Berghius, L. De Jong, Depay.
5-3-2:Stekelenburg/Krul; Dumfries, De Ligt, De Vrij, Blind, Wijndal; De Roon, F. De Jong, Wijnaldum; Wenghorst, Depay.
Primi tre cambi: Malen, Promes, Klaasen.
Come arriva a Euro 2020
Inserita nel gruppo della Germania, l’Olanda ha chiuso seconda nel girone con 19 punti e una sola partita persa, contro i tedeschi, qualificandosi così senza passare per gli spareggi; gli Orange, inoltre, tra le squadre che hanno disputato solo 8 partite, sono al terzo posto per gol fatti dietro proprio alla nazionale tedesca e l’Inghilterra. Il loro top scorer è stato il capitano Wijnaldum con 8 gol e 3 assist in 7 presenze.
Se la qualificazione sul campo è stata molto tranquilla, la notizia del posticipo di Euro 2020 ha stravolto i piani della compagine olandese. Innanzitutto ha dato modo a Depay di recuperare dall’infortunio occorso lo scorso anno e ha alimentato le speranze, poi rivelatesi vane, di vedere tra i convocati anche van Dijk, ma soprattutto ha visto Koeman abbandonare la guida tecnica dell’Arancia Meccanica per firmare un contratto con il Barcellona.
Al tecnico blaugrana è succeduto Frank De Boer, vecchia conoscenza del nostro campionato, che ha mantenuto l’ossatura della nazionale decidendo di giocare un 4-3-3 molto dinamico che a centrocampo può essere modulato in base alle varie avversarie, diventando di volta in volta più offensivo con l’inserimento di Klaassen tra i titolari o più equilibrato con la presenza di De Roon.
De Boer, con questo torneo, è chiamato a riscattare sia la sua carriera da allenatore perennemente in chiaroscuro, sia la brutta prestazione di Euro 2000 quando in semifinale, da capitano, sbagliò contro l’Italia ben due rigori condannando gli Orange (partita, recentemente ricordata da Totti sul suo Instagram).
La polemica su un possibile utilizzo del 5-3-2 provato nelle amichevoli pre-Europeo e bocciato da tutta la stampa nazionale e dagli addetti ai lavori, e l’infortunio di van de Beek, con conseguente esclusione dal ritiro olandese, aumentano le pressioni su un gruppo di giovani che avrebbe bisogno di più certezze.
Giocatore chiave: Frenkie de Jong
Frenkie de Jong o Frenkie, come semplicemente spesso viene chiamato in telecronaca, ha un cognome che in Olanda è molto comune, ma in campo è tutt’altro che un giocatore normale. La sua fantasia e la sua ricerca continua del passaggio più difficile, abbinate alla sua sicurezza e al suo sorriso, lo rendono un’erede spirituale di Rijkaard, trasposto nel calcio moderno.
In un’Olanda che per la prima volta dal mondiale del 2014 si affaccia ad un torneo internazionale senza un riferimento offensivo di peso, evento raro nella storia degli Arancio, i colpi di De Jong e la sua capacità di gestire il centrocampo contro la pressione degli avversari faranno la differenza tra una squadra che riesce ad ottenere il suo obiettivo minimo, superando lo scoglio dei gironi, e una squadra di giovani talenti che potrebbe avviare un nuovo ciclo togliendosi già da subito qualche soddisfazione contro le big del calcio europeo.
7. Spagna
Girone E
Allenatore: Luis Enrique
Convocati
Portieri: Unai Simón, De Gea, Robert Sanchez.
Difensori: Gayá, Jordi Alba, Pau Torres, Laporte, Eric García, Llorente, Azpilicueta, Marcos Llorente, Albiol.
Centrocampisti: Busquets, Rodri, Pedri, Thiago, Koke, Fabian Ruiz, Fornals, Mendez, Soler.
Attaccanti: Olmo, Oyarzabal, Morata, Gerard, Ferran Torres, Adama Traoré, Sarabia, Rodrigo Moreno.
Valore Transfermarkt: 915 milioni
Probabile Formazione
4-3-3: Simón; M. Llorente, Laporte, P. Torres, Alba; Koke, Rodri, Pedri; F. Torres, Morata, Olmo.
Primi tre cambi: Fabián, Oyarzabal, Moreno.
Come arriva a Euro 2020
La Spagna di Luis Enrique arriva all’Europeo da prima classificata nel girone F, che vedeva anche Svezia, Norvegia, Romania, Isole Faroe e Malta. Un girone vinto con discreta tranquillità con 26 punti (8V, 2P, 0S), segnando ben 31 gol e ne subendone solo 5. I risultati più degni di nota sono arrivati contro Malta (7-0) e Romania (5-0). A dimostrazione dell’importanza del collettivo, nel caso della Roja ci sono stati tre marcatori a pari merito con 4 gol: il primo è Morata, gli altri due sono invece dei giocatori che non fanno parte dei 24 (sì, 24) di Luis Enrique, ossia Rodrigo e – come saprete – Sergio Ramos. Anche nel caso degli assistman troviamo dei giocatori a pari merito, ossia Thiago Alcántara e Gerard Moreno con 3 assist.
La Spagna è inserita nel Gruppo E insieme a Svezia (come nelle qualificazioni), Polonia e Slovacchia. Non un girone facile considerando che Svezia e Polonia hanno i nomi per poter sorprendere – ad esempio pare che la Polonia abbia un centravanti discreto – ma le Furie Rosse avranno un piccolo vantaggio: disputeranno in casa le 3 partite del girone allo stadio de la Cartuja di Siviglia.
Giocatore chiave: Marcos Llorente
Come già anticipato all’inizio, la Spagna non ha un vero e proprio giocatore chiave. Se fosse stato convocato Sergio Ramos allora probabilmente la scelta sarebbe ricaduta su di lui, capitano e giocatore simbolo della squadra, ma essendo rimasto a casa, le cose si complicano.
La nazionale di Luis Enrique è sicuramente di livello inferiore rispetto a quella dominante del periodo 2008-2012, ma la qualità non manca, soprattutto a centrocampo con giocatori del calibro di Rodri, Pedri, Thiago, Fabián e Koke; insomma, si è visto di peggio. Il leader della squadra con tutta probabilità sarebbe stato Busquets, il più anziano della spedizione e l’ultimo reduce del Mondiale sudafricano vinto nel 2010, ma a causa della positività al COVID-19 si è visto costretto a rinunciare all’Europeo, rendendo ancora più difficile stabilire chi sarà il leader carismatico di questa spedizione.
La Spagna ha convocato tanti giocatori che meritano di essere visti, a partire dai freschi vincitori dell’Europa League Gerard Moreno e Pau Torres (sul quale potrete approfondire a breve), fino ad arrivare al giocatore spagnolo che è stato forse più performante nell’ultima stagione: Marcos Llorente.
Llorente è stato uno dei più grandi protagonisti dell’Atlético Madrid del Cholo Simeone che ha vinto la Liga, siglando ben 12 gol e 11 assist e dividendosi tra il ruolo di centrocampista centrale, di esterno destro, di trequartista e di seconda punta. Sarà interessante osservarlo in questi Europei perché Luis Enrique ha dichiarato di vederlo come terzino destro, un ruolo forse un po’ strano per un giocatore con le sue capacità offensive, ma, considerando che la strategia di gioco della Spagna prevede il dominio territoriale e il dominio del pallone, è facile che Llorente giochi praticamente da esterno destro alto.
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