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La redazione di The GegenPress ha studiato le squadre partecipanti e ha votato per stabilire il Power Ranking dell’Europeo 2020/21. Convocati, probabili formazioni, percorso e giocatori chiave per tutte le squadre partecipanti. Iniziamo dal fondo con le classificate dalla 24ª alla 19ª posizione.
24. Macedonia del Nord
Girone C
Allenatore: Igor Angelovski
Convocati
Portieri: Dimitrievski, Siskovski, Jankov.
Difensori: S. Ristovski, Musliu, Bejtulai, Ristevski, Zajkov, D. Velkovski, Alioski.
Centrocampisti: Ademi, Bardhi, Spirovski, Nikolov, Kostadinov, Hasani, Elmas, Avramovski, Curlinov, Radeski.
Attaccanti: Pandev, Trajkovski, Trickovski, Stojanovski, K. Velkovski,M. Ristovski.
Valore Transfermarkt: 62 milioni
Probabile Formazione
3-5-2: Dimitrievski; Bejtulai, Velkovski, Musliu; Ristovski, Bardhi, Ademi, Elmas, Alioski;
Pandev, Trajkovski.
Primi tre cambi: Spirovski, Nestorovski, Stojanovski.
Come arriva a Euro 2020
La Macedonia del Nord arriva ad Euro 2020 dopo un girone di qualificazione concluso al terzo posto (14 punti frutto di 4V-2P-4S). Il 2-1 casalingo contro la Slovenia ha consentito l’accesso ai playoff in virtù degli scontri diretti favorevoli proprio con la parimenti piazzata formazione balcanica.
I playoff di qualificazione son stati vinti in finale contro la Georgia grazie a un gol dell’idolo locale Goran Pandev. Il risultato ottenuto dai macedoni acquisisce valore storico se si pensa che, dalla dissoluzione dell’ex Jugoslavia (da cui nasce la Macedonia del Nord), la nazionale giallorossa non è mai riuscita a qualificarsi per Europei o Mondiali.
Negli ultimi mesi sono saliti alla ribalta anche per una storica vittoria nelle qualificazioni ai Mondiali battendo la Germania in trasferta, che fino ad allora aveva perso in partite di qualificazione ai Mondiali solo 2 volte in 87 anni, contro avversari sicuramente più blasonati come Portogallo e Inghilterra.
La Macedonia è inserita nel Gruppo C con Austria, Paesi Bassi e Ucraina, un girone non di ferro ma con squadre solide che possono stupire. Dietro i favoritissimi olandesi sarà dura lotta tra l’Ucraina, che punta a guadagnarsi lo status di sorpresa della competizione, l’Austria, che è solida e guidata da giocatori di esperienza, tra cui spicca il fresco acquisto dei blancos David Alaba, e la Macedonia, rognosa ma con giocatori di qualità.
Giocatore chiave: Goran Pandev
La stella non può che essere lui: Goran Pandev, giocatore più importante nella storia del paese e talento noto alla Serie A, protagonista con Lazio, Inter, Napoli e Genoa, con la vetta raggiunta nel 2010 vincendo il triplete proprio con i nerazzurri. Goran è una seconda punta nota per grandi qualità tecniche che però ha sempre dato tutto in campo in entrambe le fasi ed ha sempre fatto il suo in termini realizzativi, sapendosi reinventare anche a 37 anni e segnando gol decisivi per la salvezza del suo Genoa.
Pandev è il recordman di presenze e reti con la nazionale macedone (117 apparizioni in nazionale e 37 reti) ed un vero e proprio leader in nazionale. Una leadership confermata dal suo gol decisivo in finale dei playoff di qualificazione ad Euro 2020 contro la Georgia, il gol più importante in 28 anni di storia della Macedonia.
Occhio anche ad Eljif Elmas. Il giocatore del Napoli, nonostante una stagione travagliata, in cui ha fatto fatica anche per la mancanza di una precisa collocazione in campo, in Nazionale ha sempre elevato il suo gioco, grazie alle sue importanti qualità tecniche e di dribbling, diventando un man-to-go nonostante la giovane età. Il gol vittoria nella storica vittoria contro la Germania e la doppietta nel decisivo scontro con la Slovenia, che è valso il posto nei playoff per i macedoni non sono un caso.
23. Finlandia
Girone A
Allenatore: Markku Kanerva
Convocati
Portieri: Hradecky, Joronen, Jaakkola.
Difensori: Lam, Arajuuri, Uronen, Ojala, S. Vaisanen, Alho, O’Shaughnessy, Hamalainen, L. Vaisanen, Ivanov.
Centrocampisti: Assehnoun, Valakari, Soiri, Jensen, Kauko, Kamara, Schuller, Sparv.
Attaccanti: Pukki, Lappalainen, Forss, Pohjanpalo.
Valore Transfermarkt: 45 milioni
Probabile Formazione
5-3-2: Hrádecký; Alho, Ojala, S.Väisänen, Arajuuri, Uronen; Sparv, Kamara, Lod; Pukki, Pohjanpalo.
4-4-2: Hrádecký; Granlund, Toivio, S.Väisänen, Uronen; Lod, Sparv, Kamara, Soiri; Pukki, Pohjanpalo.
Primi tre cambi: Schüller, Lappanainen, Soiri.
Come arriva a Euro 2020
La Finlandia di Kanerva si è qualificata agli Europei da seconda classificata nel gruppo J grazie ai 18 punti racimolati tra 6 vittorie, 0 pareggi e 4 sconfitte. Il Gruppo J ha visto in ordine di classifica: Italia, Finlandia, Grecia, Bosnia, Armenia, Liechtenstein.
È la prima qualificazione ai Campionati Europei nella storia per la Finlandia, un grandissimo risultato che era probabilmente insperato all’estrazione dei sorteggi, dato che squadre come Grecia e soprattutto Bosnia ai nastri di partenza sembravano avere sicuramente una marcia in più. I risultati più importanti e decisivi ai fini della qualificazione sono stati il 2-0 alla Bosnia, con la doppietta del bomber Teemu Pukki, e l’1-0 contro la Grecia, ancora grazie al giocatore del Norwich. Nelle due partite giocate contro l’Italia, l’avversario più forte del girone, la Finlandia è riuscita a fare un’ottima figura: in particolare al ritorno al Tampere Stadium, l’Italia è riuscita a ottenere la vittoria per 1-2 soltanto con un rigore all’80’ di Jorginho.
Il miglior giocatore della squadra nelle qualificazioni è stato ovviamente Teemu Pukki, che ha marcato la bellezza di 10 reti in 10 partite. L’uomo assist è stato invece Robin Lod, centrocampista del Minnesota United, con 3 passaggi decisivi serviti ai compagni. La Finlandia si trova nel girone A con Belgio, Danimarca e Russia. Un girone abbastanza proibitivo che vede nei Gufi Reali sicuramente la più probabile candidata all’ultimo posto, con il Belgio di Lukaku e la Danimarca di Eriksen che sono indubbiamente le due favorite per il passaggio del turno.
Giocatore chiave: Teemu Pukki
Il giocatore chiave di questa squadra non può che essere il centravanti Teemu Pukki, punta del Norwich fresco di promozione in Premier League. Il bomber finlandese è reduce da una grandissima stagione in cui ha messo a segno ben 26 gol in 41 partite, uno ogni 133 minuti.
Pukki conta 90 partite con la maglia della nazionale finlandese (6° all-time per presenze) e ben 30 gol, 2° all-time, a -2 dalla leggenda Jari Litmanen.
Pukki è un centravanti completo: è letale in area di rigore, ma è anche molto bravo a giocare con la squadra. Una delle caratteristiche che più salta all’occhio è la sua energia, esemplificata dal costante sacrificio in fase di pressing sui portatori di palla avversari.
La Finlandia, come abbiamo già detto, è in un girone non facile, ma se riuscirà a qualificarsi alla fase successiva state pur certi che il merito sarà del buon Pukki.
C’è un altro giocatore da tenere d’occhio nella Finlandia: Glen Kamara. Kamara è un centrocampista del Rangers, classe ’95, protagonista nella vittoria del titolo della squadra di Gerrard. Con le dovute proporzioni ricorda un po’ Tanguy Ndombelé, il centrocampista del Tottenham. È adatto a giocare sia in un centrocampo a 2, sia in un centrocampo a 3, è molto bravo nel chiudere le linee di passaggio e nell’intercettare i palloni, è dotato di buona tecnica individuale ed è molto abile nel dribbling nello stretto. È il tipo di giocatore che può mettersi in bella vista all’Europeo nella speranza di un trasferimento in uno dei migliori campionati europei.
22. Ungheria
Girone F
Allenatore: Marco Rossi
Convocati
Portieri: Bogdan, Dibusz, Gulacsi.
Difensori: Bolla, Botka, Fiola, Kecskes, Lang, Lovrencsics, Orban, Att. Szalai.
Centrocampisti: Cseri, Gazdag, Holender, Kleinheisler, Nagy, Nego, Schafer, Siger.
Attaccanti: Hahn, Nikolic, Sallai, Schön, Ada. Szalai, K. Varga, R. Varga.
Valore Transfermarkt: 75 milioni
Probabile Formazione
3-5-2: Gulacsi; Orban, Lang, Nego; Bese, Kalmar, Nagy, Siger, Hangya; Ada. Szalai, Konyves.
Primi tre cambi: Sallai, R. Varga, Holender.
Come arriva a Euro 2020
La qualificazione agli Europei porta due nomi in particolare.
Il primo è Loic Nego, difensore 29enne francese naturalizzato ungherese che ha avuto dei trascorsi anche nella Roma. Nel 2011 infatti firmò con i giallorossi senza mai esordire e iniziò poi un lungo peregrinare tra Ujpest, Standard Liegi e MOL Fehérvár. Il suo apporto fondamentale è stato il gol del pareggio contro l’Islanda nel playoff di qualificazione che all’87’ ha permesso di impattare il vantaggio islandese firmato all’11’ da Gylfi Sigurdsson
L’altro nome è ovviamente quello di Dominik Szoboszlai, talento del 2000 del Lipsia che dopo essersi fatto tutto campo palla al piede ha lasciato partire un destro dal limite ed ha realizzato il 2-1 a pochissimi secondi dalla fine del match. Questo gol ha permesso all’Ungheria di accedere al gruppo F con Francia, Germania e Portogallo, missione ai limiti dell’impossibile.
La già impervia scalata si è resa praticamente irrealizzabile a causa dell’infortunio che ha colpito proprio la sua stella Dominik Szoboszlai, il quale è arrivato all’Europeo con una precaria forma fisica che gli ha precluso la presenza dalla lista dei convocati di Marco Rossi. L’ungherese a fine dicembre si era fermato per un problema agli adduttori e questo gli ha fatto saltare tutta la restante parte della stagione, precludendogli anche l’esordio con la maglia del Lipsia in cui si è da breve trasferito.
Giocatore chiave: Willi Orban
Vilmos Tamás Orban, detto Willi è il capitano del Lipsia di Nagelsmann, squadra in un cui milita dal 2015. Orban è un difensore centrale che può essere impiegato sia nella difesa a due che in quella a tre come terzo di sinistra, ruolo che ricopre al RB Lipsia.
Possiede senso della posizione, forza fisica ed è ottimo nell’anticipo. La sua altezza, combinata al buon tempismo, lo rendono inoltre eccezionale nel gioco aereo, sia nella fase difensiva che in quella offensiva, tanto che nell’ultima stagione è stato in grado di realizzare ben 4 gol in Bundesliga.
È abile anche nelle situazioni di uno contro uno e in fase di impostazione della manovra, ed è pertanto uno dei giocatori a cui Nagelsmann si affida per la costruzione dal basso. Non disdegna il lancio lungo a tagliare il campo che completa con una percentuale del 71% (Bonucci, che può essere utilizzato come riferimento in tale fondamentale, è al 76%).
21. Scozia
Girone D
Allenatore: Steve Clarke
Convocati
Portieri: Marshall, Gordon, McLaughlin.
Difensori: Cooper, Gallagher, Hanley, Hendry, McKenna, O’Donnell, Patterson, Robertson, Taylor, Tierney.
Centrocampisti: Armstrong, McGregor, Turnbull, Fleck, McGinn, Gilmour, McTominay.
Attaccanti: Christie, Fraser, Forrest, Nisbet, Adams, Dykes.
Valore Transfermarkt: 270 milioni
Probabile Formazione
3-4-1-2 / 5-3-2 Marshall; Tierney, Hanley, Hendry; O’Donnell, McGinn, McTominay, Robertson; McGregor; Dykes, Christie.
Primi tre cambi: Adams, Gallagher, Fraser.
Come arriva a Euro 2020
1992 e 1996 le uniche partecipazioni della Scozia agli Europei. L’impresa di Mister Clarke ha messo fine a un digiuno di 25 anni (23 considerando anche i Mondiali) ma la qualificazione non è arrivata senza patemi.
Iniziate le sfide del gruppo I con una stordente sconfitta per 3-0 contro il Kazakistan, la Scozia ha fatto il necessario. Sconfitta da Russia e Belgio due volte, è riuscita a sconfiggere San Marino e Cipro, due volte ciascuna, e ad aggiudicarsi lo scontro decisivo contro quello stesso Kazakistan che l’aveva abbattuta all’andata. Terza nel girone di qualificazione, la nazionale crociata è passata dagli spareggi.
Vinto ai rigori contro Israele, è la volta della Serbia. Ryan Christie porta avanti gli scozzesi al 55° con un tiro in buca d’angolo dal limite dell’area e fino al 90° sarà quello il risultato. Proprio sul finire della partita, Jovic incorna tutto solo un cross da calcio d’angolo e saranno ancora supplementari. La Scozia sbanda e Marshall compie un miracolo che vale la lotteria dei rigori. Come nel turno precedente, la lotteria sorride al Tartan Army che conquista la qualificazione tanto desiderata.
La nazionale scozzese ha un bagaglio tecnico di tutto rispetto: Tierney, Robertson, McTominay e McGinn sono senza dubbio i giocatori più importanti della rosa scelta da Clarke, sia dal punto di vista del gioco, sia per esperienza in campo internazionale. Il CT Steve Clarke nel diramare la rosa dei convocati non ha fatto mancare sorprese e ha chiamato diversi giovani, tra cui spiccano Gilmour, Turnbull e Patterson, a testimonianza del bel momento che sta vivendo il calcio scozzese e del neo-progressismo ora alla guida. Resta da capire se la loro sia una comparsata, atta a far respirare l’aria dei grandi tornei o possano fornire un contributo, presumibilmente a partita in corso.
A livello tattico la formazione in maglia blu si schiera solitamente con una difesa a 3, che a partita in corso può diventare a 5 con l’abbassamento di entrambi gli esterni di centrocampo, o a 4 con O’Donnel più basso e Robertson sulla linea di centrocampo o scalato in attacco. Il centravanti Dykes è in grado di tenere su la squadra nei momenti di difficoltà e la linea mediana, vero cuore della nazione col Kilt, sa macinare possessi. Parlare di difesa e contropiede sarebbe quindi riduttivo.
Il girone con Croazia, Repubblica Ceca e Inghilterra è sulla carta proibitivo ma siamo sicuri che la nazionale Scozzese non sarà un avversario da prendere sotto gamba per le due big del gruppo, specialmente per l’Inghilterra. Scozia – Inghilterra, il cui scontro, nel lontano 1872 viene indicato dai più come la prima sfida tra nazionali nella storia del calcio, vedrà arricchire il suo folklore in questi Europei. Non sarà una semplice partita di calcio, sarà indipendenza, Brexit, orgoglio e una tappa verso la qualificazione alla fase finale, che per la Scozia non è ancora mai arrivata.
Giocatore chiave: John McGinn
Il giocatore dell’Aston Villa è stato uno dei, se non “il”, trascinatori della nazionale scozzese alle qualificazioni. Corsa e tanta tecnica per un centrocampista in grado di fare 8 gol e 2 assist in 10 partite. In Premier League i suoi numeri sono migliorati rispetto alla scorsa stagione, in cui il Villa era neo-promossa. 3 gol, 6 assist divisi in 37 partite giocate.
In alternativa avremmo potuto scegliere Dykes, che da attaccante avrà la possibilità di segnare di più, o McTominay, giocatore duttile spesso usato come difensore destro nei tre dietro. Abbiamo invece scelto McGinn perché grazie alla tecnica in fase di possesso è in grado di giocare in tutti i ruoli di centrocampo.
Può aiutare la squadra nella costruzione dal basso o eseguire il keypass negli ultimi 16 metri.
È dotato di forte personalità, che lo porta a concludere anche da posizioni a basso coefficiente realizzativo, e sa inserirsi con tempi molto efficaci.
In fase di non possesso porta un pressing fin troppo aggressivo che spesso comporta l’ammonizione e rischia di condizionare la fase difensiva.
Se cercate un giocatore cui affezionarvi in questo europeo, McGinn è il giocatore giusto per voi.
20. Slovacchia
Girone E
Allenatore: Pavel Hapal
Convocati
Portieri: Dubravka, Rodak, Kuciak.
Difensori: Pekarik, Satka, Vavro, Skriniar, Hubocan, Holubek.
Centrocampisti: Hamsik, Lobotka, Hrosovsky, Kucka, Duda, Mak, Weiss, Benes, Haraslin, Suslov, Bero, Jirka.
Attaccanti: Duris, Bozenik, Strelec.
Valore Transfermarkt: 131 milioni
Probabile Formazione
4-1-4-1: Dubravka; Pekarik, Satka, Skriniar, Hubocan; Lobotka; Rusnak, Kucka, Hamsik, Mak; Duda.
Primi tre cambi: Duris, Gregus, Haraslin.
Come arriva a Euro 2020
La Slovacchia raggiunge la qualificazione ad Euro 2020 passando per i playoff di qualificazione e vincendo la partita decisiva ai supplementari contro l’Irlanda del Nord. Nel girone di qualificazione viene sorteggiata con Croazia, Galles, Ungheria e Azerbaijan chiudendo al terzo posto grazie a 13 punti, frutto di 4V, 1P e 3S. Davanti si posizionano la Croazia, vicecampione del mondo in Russia, e il Galles di Gareth Bale, che in nazionale sembra avere i giusti stimoli.
Ottenuto il terzo posto nel girone, gli slovacchi si trovano a fronteggiare i sempre insidiosi playoff, affrontando al primo turno un avversario non banale: vengono infatti accoppiati con l’Irlanda, che cade solo ai calci di rigore per gli errori di Browne e del terzino degli Spurs, Doherty.
Caso vuole che in finale la Slovacchia affronti l’altra Irlanda, quella del Nord. Anche in questo caso la partita è combattuta; la apre Juraj Kucka ma al minuto 87 un autogol di Skriniar condanna nuovamente i Falchi ai tempi supplementari. Il gol qualificazione, la seconda nella storia della Slovacchia ai Campionati Europei, lo firma Michael Duris al minuto 110, per la gioia della squadra capitanata dall’ex storico capitano del Napoli Marek Hamsik.
Agli Europei è stata sorteggiata nel gruppo E con Spagna, Polonia e Svezia. Inutile dire che nella griglia di partenza partono dal fondo, la Roja è tra le papabili per la vittoria finale, mentre Polonia e Svezia non sono imbattibili ma restano comunque più qualitative degli slovacchi, in particolare in fase offensiva; i biancorossi possono puntare su Robert Lewandovski, mentre gli svedesi schierano giovani di grande talento come Isak e Kulusevski. La squadra di Pavel Hapal dovrà quindi sperare in un miracolo, affidandosi alla difesa guidata dall’interista Skriniar e all’esperienza che possono portare giocatori come Mak, Kucka e Hamsik
Giocatore chiave: Milan Skriniar
Dopo una stagione di questa caratura non si poteva non indicare, come faro della Slovacchia, Milan Skriniar. Il giocatore dell’Inter, dopo una prima stagione in chiaroscuro, sotto la guida di Antonio Conte, che ne aveva messo in dubbio la permanenza, si è riscattato alla grandissima, risultando forse il miglior difensore centrale della stagione appena passata.
Leadership, fisicità e uno-contro-uno sono solo alcune delle doti del centrale slovacco, che è finalmente riuscito ad assorbire il passaggio dalla difesa a 4 alla difesa a 3 ed è diventato un giocatore sicuramente migliore del giocatore visto sotto la guida di Spalletti, migliorando anche nella gestione del pallone. Non è un caso che dal suo ritorno dal Covid, unito ad un cambio di approccio da parte del tecnico salentino, l’Inter si sia consolidata come un vero e proprio bunker difensivo, chiave per lo scudetto nerazzurro.
Oltre al difensore classe ’95 non si può non citare il capitano, recordman di gol e presenze: Marek Hamsik (per lui 126 presenze condite da 26 reti). Il centrocampista 33enne, dopo una vita passata a Napoli è migrato in Svezia, al Goteborg, e vuole provare l’impresa con la sua nazionale. Le sue conclusioni, fondamentale in cui ha sempre spiccato da centrocampista e che gli sono valse la seconda posizione all-time nella classifica marcatori della storia del Napoli, davanti a un certo Diego Armando Maradona, potrebbero essere l’arma in più della Slovacchia
19. Repubblica Ceca
Girone D
Allenatore: Jaroslav Silhavy
Convocati
Portieri: Vaclik, Pavlenka, Mandous.
Difensori: Coufal, Kaderabek, Celustka, Kalas, Zima, Boril, Mateju, Brabec.
Centrocampisti: Masopust, Darida, Soucek, Barak, Kral, Holes, Sevcik, Jankto, Hlozek, Pesek, Sadilek.
Attaccanti: Schick, Krmencik, Vydra, Pekhart.
Valore Transfermarkt: 190 milioni
Probabile Formazione
4-1-4-1: Vaclík; Coufal, Čelůstka, Brabec, Bořil; Holeš; Provod, Souček, Barák, Jankto; Schick
Primi tre cambi: Masopust, Vydra, Darida.
Come arriva a Euro 2020
La Repubblica Ceca si è qualificata ad Euro 2020 dopo essere arrivata seconda dietro all’Inghilterra nel girone A, superando Kosovo, Bulgaria e Montenegro. Per la nazionale guidata da Silhavy è la settima partecipazione consecutiva alla manifestazione.
Il percorso di qualificazione non è iniziato nel migliore dei modi, infatti alla prima giornata è arrivata una pesante sconfitta, 5-0 contro l’Inghilterra a Wembley. Nelle due giornate di giugno arrivano però due vittorie fondamentali, in casa, contro Bulgaria (2-1) e Montenegro (3-0) grazie ad un Patrik Schick in stato di grazia, che mette a referto tre gol. L’ex attaccante della Roma torna in gol nella giornata successiva, ma non riesce a evitare la sconfitta contro il Kosovo, che si porta così seconda nel girone. Il vantaggio dei kosovari dura poco, poiché a seguito della sconfitta contro l’Inghilterra di pochi giorni dopo avviene il controsorpasso dei Cechi, che superano agevolmente il Montenegro per 0-3, riportandosi a +1 in classifica.
Il break della Repubblica Ceca arriva alla settima giornata, con la vittoria contro l’Inghilterra, arrivata nei minuti finali grazie alla rete di Ondrášek, che ribalta definitivamente l’iniziale vantaggio inglese. Alla nona giornata del girone arriva l’aritmetica qualificazione, dopo la vittoria in rimonta nello scontro diretto contro il Kosovo. Irrilevante la sconfitta dell’ultima giornata contro la Bulgaria. La Repubblica Ceca termina quindi il girone di qualificazione con uno score di 5 vittorie, 3 sconfitte e zero pareggi. Capocannoniere della squadra proprio Patrik Schick, i cui gol saranno fondamentali per le speranze della propria nazionale.
Nel girone dell’Europeo affronteranno nuovamente l’Inghilterra, la Croazia e la Scozia, giocandosi probabilmente con quest’ultimi le speranze di passaggio del turno come migliore terza.
Giocatore chiave: Tomáš Souček
Il giocatore chiave della Repubblica Ceca è chiaramente Tomáš Souček che, dopo l’ultima stagione trascorsa al West Ham, si è consacrato come uno dei migliori centrocampisti del campionato inglese.
Dotato di grande forza fisica e di ottimi tempi di interdizione, il centrocampista di Havlíčkův Brod si è messo in risalto quest’anno soprattutto grazie alla sua presenza in zona gol. Le marcature stagionali sono state infatti ben dieci, quasi tutte arrivate di testa, da calcio d’angolo o da calcio piazzato, a dimostrazione dell’ottimo fiuto del gol e, soprattutto, di un’imponenza fisica che gli permette di svettare spesso sui difensori avversari.
Souček è un centrocampista moderno, in grado di aiutare la squadra sia in fase difensiva che in fase offensiva, grazie alla sua visione di gioco, che gli permette di lanciare i propri compagni sulle fasce con passaggi lunghi molto precisi, e ai suoi ottimi tempi di inserimento. La connessione con il compagno di squadra Coufal (7 assist per lui con la maglia del West Ham quest’anno) potrebbe rivelarsi un’arma in più a favore della nazionale ceca. Un difetto che rischia di minare le prestazioni del centrocampista degli Hammers è la scarsa velocità, che potrebbe farlo soffrire contro centrocampi più dinamici come quello inglese.
Da tenere d’occhio anche Antonín Barák. Il centrocampista dell’Hellas Verona arriva ad Euro 2020 dopo un’ottima stagione, e questa competizione potrebbe rivelarsi un’importante vetrina di lancio per lui.
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