Il classe 1993 in scadenza nel giugno 2022 ha una quotazione di 60 milioni ma vista la poca liquidità del mercato in era covid potrebbe essere ceduto a cifre inferiori
Diamo uno sguardo agli scenari di calciomercato più probabili, in attesa di scoprire cosa ne sarà di Paul Pogba.
Stipendio e valore di Pogba
Dopo 4 anni e mezzo ai Red Devils e il trasferimento dalla Juventus alla cifra record di 105 mln, la rimanente quota di ammortamento del francese, al netto della team option che ha prorogato la scadenza al 2022, é tra lo 0 e i 15 milioni, a seconda di come son state trattate le scritture.
Lo stipendio netto, secondo varie fonti, é di 16,5 milioni annui, con un lordo che supera i 20 milioni.
Secondo il Daily Mail, lo United potrebbe accontentarsi di 55 milioni di euro pur di liberarsi del pesante ingaggio.
Per il club inglese la cessione garantirebbe un effetto positivo di circa 70 milioni tra plusvalenza e appunto risparmio sull’ingaggio. Il tesoretto potrebbe essere reinvestito immediatamente per un sostituto a centrocampo, oppure per dare l’assalto al Sancho o Haaland di turno.
Quanto costerebbe a un acquirente? Ipotizzando che Pogba mantenga lo stipendio attuale, il costo operativo annuo sarebbe intorno ai 30/35 milioni tra stipendio e quota di ammortamento.
Chi può permettersi Pogba?
Escludendo per ragioni di concorrenza interna le squadre inglesi, restano Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, PSG e Juventus a contendersi Paul Pogba. I Bavaresi tendiamo a escluderli in quanto la politica trasferimenti é impostata su una strada differente (giovane e low cost).
Real Madrid
Il Real Madrid, in conseguenza della regola Tebas e del fallimento della SuperLega, ha come unica strada percorribile uno scambio con Isco o Varane.
Per quanto il secondo da tempo sia oggetto di rumors di mercato, alcuni peraltro legati allo United, è difficile pensare che il Real Madrid non utilizzi i sopracitati giocatori per arrivare a un talento generazionale come Haaland o Mbappé e invece investa sul ventottenne Pogba.
L’alternativa, difficilmente sostenibile nel lungo periodo preve la cessione dei vari Odeegard, Ceballos, Jovic e potremmo continuare. La linea verde intrapresa dal Madrid difficilmente verrà smantellata in fretta e furia, in particolar modo dopo le scottature Hakimi e T.Hernandez.
Le parole di Raiola ad AS, con cui il procuratore avvicina il giocatore al Real, ad ora sembrano solo un tentativo per estorcere più denaro allo United in caso di rinnovo, peraltro le chance della squadra di Madrid rimangono legate a stretto giro con il futuro di Zidane, tutt’altro che tranquillo sulla panchina dei Blancos.
PSG
Un francese per i francesi. Abbinare Pogba a Neymar, fresco di rinnovo, e Mbappé, dal futuro ancora incerto, potrebbe essere la mossa giusta per arrivare al rinnovo del Golden Boy 2018.
Ad aprile 2020 il presidente Al-Khelaifi annunciava la previsione di 200 milioni di perdita in seguito allo stop della Ligue 1. Con gli introiti derivanti dal proseguo del cammino in Champions, non avendo a disposizione un bilancio da analizzare, si stima una perdita ottimistica di 150 milioni.
I problemi col fair play finanziario sono una costante per i transalpini che difficilmente potrebbero permettersi un esborso cash up front senza le cessioni di Paredes e Draxler. Tutto tace e lo United difficilmente li accetterebbe come contropartite direttamente. Molto più probabile venga fatto un tentativo per Dele Alli, ormai in uscita dal Tottenham e pupillo di Pochettino.
Peraltro, dopo l’implosione del progetto Superlega e la vittoria politica del presidente del PSG, ora presidente dell’ECA, non bisogna sottovalutare la gentilezza con cui l’occhio della Uefa potrebbe guardare i francesi nonostante un altro giro di spese folli. A pensar male…
Juventus
Arthur, Mckennie, Bentancur e Rabiot: alla Juventus manca qualità per elevarsi al livello delle big europee e questa stagione l’ha dimostrato. Numericamente il reparto é appena in grado di sostenere 3 competizioni ma senza Arthur, spesso in infermeria, l’orologio di centrocampo è fermo.
Pogba conosce bene l’ambiente e potrebbe aiutare la Juventus a fare il salto di qualità, in un reparto che dal trio Pogba-Pirlo-Vidal (+ Marchisio) è sempre stato in difficoltà. Mezzala di qualità, vertice basso o trequartista sarà l’allenatore a deciderlo.
É economicamente fattibile? Il bilancio 2020 recita -91 milioni e a gennaio il parziale 2021 è a -113 milioni. Nel 2020 ’operazione Pjanic-Arthur, ha di fatto dimezzato il passivo ma il bilancio richiede attenzione in quanto la squadra bianconera ha, sì, abbassato i costi di gestione ma gli esuberi sono ancora tanti: Pjaca, Perin, Sarri, Douglas Costa, Rugani e De Sciglio solo per citare quelli nettamente fuori dal progetto. Paratici, qualora ancora parte dell’organico, sicuramente proverà a trasformare i prestiti in cessioni.
Le strade che portano al Pogback sono due: un’operazione di finanza creativa, la terza consecutiva dopo quelle per Morata e Chiesa, oppure la cessione di giocatori che fan parte del gruppo squadra, ma che per motivi tattici son sacrificabili. Dall’ambiente Juve filtra disponibilità a trattare su ogni giocatore, escludendo i soli Kulusevski, De Ligt e Chiesa. In un clima generale di ricostruzione e grandi manovre ci concentriamo su chi sicuramente è dato in partenza, oltre agli esuberi sopra citati.
Federico Bernardeschi
L’italiano, che ambisce a un ruolo da protagonista nell’Europeo di quest’estate, fatica ad attirare offerte e ha richieste troppo alte per il monte ingaggi delle squadre che potrebbero essere interessate. Il contratto in scadenza 2022 costringe la Juventus a delle valutazioni e sarà cessione o rinnovo. Napoli e Atalanta, raggiunta la Champions potrebbero mostrarsi interessate come l’anno passato; a quel punto la voglia di riscatto del giocatore farebbe la differenza.
Aaron Ramsey
Il Gallese é disfunzionale, injury prone, prende un ingaggio spropositato ma ha quota di ammortamento zero (diversa la questione oneri accessori). Nella sessione estiva passata é stato riportato un duplice sondaggio da parte di United e Tottenham, ma nulla si é concretizzato. Non dubitiamo che la Juventus in caso di offerta per Pogba, cercherà di inserirlo come contropartita, ma il nodo sarà legato alla valutazione del cartellino.
A livello tattico la sostituzione di Ramsey con Pogba sarebbe ottimale: il francese andrebbe ad occupare lo slot a centrocampo e Mckennie avanzerebbe nelle gerarchie per il ruolo di trequartista. La consistente differenza di valore obbligherebbe ovviamente la Juventus anche ad altre operazioni.
Paulo Dybala
L’argentino é in crisi. Fisicamente in difficoltà, privo di utilità tattica e probabilmente arrivato a fine ciclo. Dopo l’aggiudicazione del MVP della serie A 2019/20 non ha ingranato e, al netto della scadenza del contratto nel 2022 e delle esagerate, ma smentite, richieste economiche per un rinnovo, sarebbe un sacrificio sostenibile.
Entrambi 1993, entrambi in scadenza 2022, lo scambio Pogba-Dybala, magari gonfiando le valutazioni di entrambi, potrebbe sistemare i bilanci delle due società.
Il buon fit finisce qui però: la Juventus perderebbe un giocatore di rotazione in attacco, aggravando una situazione di necessità e lo United affollerebbe un reparto ben coperto.
La squadra non più campione d’Italia non può comprare prima di vendere e la sensazione é che ci si trovi di fronte al più classico vorrei ma non posso.