Scritto da Calcio Estero

Le follie della Coppa d’Africa

6 min

Conclusa la Coppa d’Africa con la vittoria del Senegal, abbiamo deciso di analizzare in una lista gli episodi più originali che hanno caratterizzato la massima competizione africana per nazionali.

La Coppa d’Africa è terminata con la prima storica vittoria del Senegal ai rigori per 4-2 contro l’Egitto in un match che ha visto affrontarsi da rivali le due stelle del Liverpool Salah e Manè. La partita era terminata 0-0 nei tempi regolamentari e si è trascinata stancamente ai calci di rigore dopo 30 minuti supplementari di scarsissime emozioni.

Gli eroi senegalesi diventano così Edouard Mendy e Sadio Manè, il primo neutralizza due calci di rigori mentre il secondo, dopo le critiche ricevute durante il torneo per un rigore sbagliato, realizza quello della vittoria. Salah, l’altro protagonista atteso, non ha nemmeno il tempo di calciare il suo calcio di rigore visto che l’Egitto si è fermato al quarto.

La finalina per il terzo posto è stata invece vinta dal Camerun dopo una partita emozionante: il Burkina Faso va avanti per 3-0 grazie ai gol di Yago, all’autogol e di Onana e al gol di Outtara. La partita sembra così chiusa e delineata quando le reti di Bahoken e la doppietta di Aboubakar la riportano in parità. Sono serviti infine i calci di rigore e l’errore di Tourè per decidere la partita in favore dei Leoni indomabili.

Ma adesso andiamo al sodo e vediamo la nostra lista:

1) Arbitro fischia la fine prima del termine

Janny Sikazwe, arbitro dello Zimbabwe, si è reso protagonista di un errore clamoroso e mai visto fischiando in anticipo (per ben due volte) il termine della partita. Il primo triplice fischio arriva all’85° minuto e 7 secondi e sul punteggio di 0-1 per la Tunisia, quando, tra lo stupore generale, l’arbitro fischia tre volte, ponendo fine alla partita.

Dopo essersi reso conto dell’errore, Sikawze ha fatto riprendere il gioco, peccato che dopo nemmeno 5 minuti e l’espulsione di El Bilal Touré, ha decretato nuovamente la fine del match all’89° minuto e 43 secondi scatenando la rabbia dei Maliani. Da notare che l’arbitro ha fischiato in anticipo non concedendo minuti di recupero nonostante 9 sostituzioni, 3 interventi del Var, 2 rigori, 1 gol, 1 cartellino rosso e il cooling break.

Sikazwe ha poi rilasciato un’intervista in un cui ha spiegato il suo comportamento dichiarando quanto segue:

“Faceva molto caldo, con un’umidità terribile, oltre l’80%. Già dal momento in cui abbiamo fatto riscaldamento prima del match è stata dura. Non importa quanta acqua bevessi, sentivo sempre di avere sete. E la cosa peggiorava nel corso dei minuti. Ho iniziato a perdere l’orientamento. Ero confuso e non mi rendevo conto di nulla. Non sentivo più i miei assistenti che mi hanno detto che stavano cercando di parlarmi in cuffia, di aiutarmi perché vedevano che qualcosa non andava. Non li sentivo e non ho memoria di questo. Ero nel mio mondo, tagliato fuori dai miei assistenti. Ancora oggi non riesco a ricordare. Sicuramente mi hanno parlato, ma è come se non fossi stato connesso. Lo hanno chiamato ‘colpo di calore’, ma sarebbe potuto essere molto più grave. Quando sono entrato in ospedale mi hanno detto che sarei potuto cadere in coma da un momento all’altro. Stavo per finire in una bara quel giorno. È stato molto pericoloso quello che è successo, ma adesso – per fortuna – sono in buona salute. Non è facile vedere tutto quello che si dice di te, ma questa è la vita, è una situazione particolare che non avevo mai vissuto.

Sono rimasto deluso nel sentire tutte le critiche, ma sono stato il primo frustrato da quello che è successo. Mi sono imbattuto una volta su quella partita, vedendo la tv, ma mi ha ferito, non avevo voglia di rivederla. Ma andrò avanti.”

Janny Sikazwe
Verità per Janny Sikazwe (📷/GettyImages)

2) Mauritania – Gambia: suonato l’inno sbagliato per la Mauritania

Sotto gli occhi sbigottiti di giocatori e staff e nonostante i tre tentativi l’inno della Mauritania (il Belâda l-obâte l-hodâte l-kerâm) non è mai stato suonato. Qualcuno deve aver fatto la scelta sbagliata su Spotify.

La partita era già iniziata senza i favori dei pronostici visto il ritardo di 45 minuti sul calcio d’inizio dovuto alla partita Mali – Tunisia. Per la cronaca, la partita è stata vinta dal Gambia per 1 a 0 grazie alla rete di Ablie Jallow.

3) Il portiere della Sierra Leone è il GOAT

Mohamed Kamara, portiere della Sierra Leone classe 1999, si è ritagliato una menzione speciale per le prestazioni esibite nel girone eliminatorio diventando uno dei protagonisti della competizione. Dapprima ha stupito il mondo con il suo stile originale che ha consentito alla Sierra Leone di strappare un punto contro i ben più quotati rivali dell’Algeria. In quella partita è stato infatti votato come Man Of The Match e ha compiuto ben sette salvataggi senza concedere gol, un dato premiato anche dai dati Opta visto che meglio di lui nella competizione aveva fatto solo Didier Ovono con la Guinea Equatoriale contro la Repubblica Democratica del Congo nel 2015.

Kamara si è poi confermato anche nella seconda partita contro la Sierra Leone ipnotizzando Frank Kessiè e parando un rigore al milanista.

Poesia

4) Rigore no-look di Bailly

Dopo 120 minuti senza reti allo stadio Japoma, lo scontro degli ottavi di finale della Coppa d’Africa tra Egitto e Costa D’Avorio si è deciso alla lotteria dei calci di rigore.

Bailly decide così di presentarsi sul dischetto e provare un rigore no look che i tifosi non avranno certamente apprezzato, un rigore talmente drammatico da far ricordare quello di Maicosuel in Udinese – Sporting Braga.

5) Il terzino destro del Comore gioca in porta contro il Camerun

Le Isole Comore sono stati costretti a schierare Chaker Alhadhur, terzino trentenne, tra i pali perché il portiere Salim Ben Boina si è infortunato e le opzioni rimanenti, Moyadh Ousseini e Ali Ahamada, sono state esclusi poiché hanno contratto il COVID-19 durante la competizione. 

Contro il Camerun padrone di casa, Chaker Alhadhur dopo aver compiuto un incredibile doppio salvataggio ad un certo punto ha dimenticato di essere portiere e in un 1vs1 con un attaccante camerunense ha deciso di nascondere le mani dietro la schiena per evitare di concedere il calcio di rigore, concedendo di fatto il gol.

Uno dei tanti eroi nazionali di questa Coppa d’Africa

6) Mostafa Mohamed gioca con l’Egitto e allo stesso tempo sostiene esami universitari

Una persona è stata arrestata per aver impersonato Mostafa Mohamed, un calciatore egiziano, nell’esame di metà anno in un’università di Shabramant. 

Il 24enne giocatore egiziano, attaccante del Galatasaray in Turchia, stava giocando in Coppa d’Africa contro il Camerun. Non è stato chiarito se il calciatore abbia chiesto al sosia di prendere il suo posto, o quale sia stato il motivo ma l’identità del sosia non è ancora stata rivelata.

“Il ministero dell’Istruzione superiore conferma che questo incidente è attualmente sotto inchiesta da parte della pubblica accusa, e il ministero sta anche seguendo le indagini in corso da parte dell’istituto per quanto riguarda le circostanze di questo incidente”.

Mostafa Mohamed
Esame da ridare alla prossima sessione (📷/GettyImages)

7) Mohamed Abou Gabal, in arte Gabaski

Gabaski
Simbolo di questa Coppa d’Africa (📷/GettyImages)

Altro portiere inatteso nella competizione. Dapprima bisogna analizzare il suo nome che come altri suo compagni di Nazionale nasce da un soprannome: dopo Ahmed Sayed, meglio noto come Zizo, e Mahmoud Ibrahim Hassan, noto anche con lo pseudonimo di Trézéguet, si aggiunge anche lui alla lista inserendo il suffisso “-aski” al suo cognome a causa di uno dei suoi allenatori, un polacco che non riusciva a pronunciare il suo nome e che quindi l’ha fatto diventare quanto di più vicino alla sua cultura.

A pochi minuti dal termine della sfida contro la Costa D’Avorio, entra in campo al posto del titolare Mohammed El Shenawy e nella lotteria dei calci di rigore neutralizza quello di Bailly (vedi punto 4) mandando l’Egitto ai quarti, dove si prenderà il posto di titolare nella partita contro il Marocco. 

Si replica poi in semifinale contro il Camerun parando 2 dei quattro rigori calciati dai padroni di casa e diventando così l’eroe della partita. A quanto pare sui calci di rigore aveva lavorato con El Hadary, preparatore dei portieri egiziano e leggenda fra i portieri africani, ed assieme avevano stilato una lista di giocatori del Camerun e le loro tattiche di rigore preferite e tenerla sulla sua bottiglia per gli shootout. 

L’epilogo della sua avventura in Coppa non è stato però a lieto fine: nonostante abbia disputato una partita eccezionale con numerosi interventi decisivi (e per cui è stato giustamente premiato come Man of the Match) e abbia parato anche un calcio di rigore (8 in totale nel torneo), nulla ha potuto sull’ultimo calciato da Manè su cui arriva solamente con la punta delle dita. 

Sadick Adams, giornalista senegalese, ha poi rinvenuto e postato sui social la bottiglietta di Gabaski in cui, come suo solito, aveva preparato qualche indicazione sui tiratori avversari.

8) L’analista del Senegal Moustafa Mounir (egiziano) per Senegal – Egitto

Mustafa Mounir, video analista dei leoni di Teranga è stato licenziato dal suo ruolo nel bel mezzo della Coppa d’Africa a causa della sua nazionalità. 

Moustafa Mounir
Nonsense but amazing l’ha già detto qualcuno? (📷/ONTime Sports)

Mounir è infatti egiziano e i due paesi si affronteranno anche a marzo come parte dello spareggio per la Coppa del Mondo 2022. Il Senegal non vuole correre alcun rischio con la fedeltà di questo membro dello staff.

“Dopo aver lasciato la squadra femminile egiziana nel gennaio 2021, ho contattato l’allenatore del Senegal Aliou Cisse, con cui ho una forte amicizia, e mi ha offerto di lavorare nello staff per l’attuale Coppa d’Africa. Ma dopo il risultato del sorteggio della Coppa del Mondo, Aliou Cissé mi ha detto in una riunione amichevole che sarebbe stato difficile per me continuare con lo staff tecnico e mi ha licenziato, soprattutto perché avevo già lavorato in Egitto e per lungo tempo con la squadra femminile” 

Ha poi proseguito: “Ho capito questo con un grande cuore, soprattutto che devo lealtà al mio paese, soprattutto perché il mio lavoro è nell’analizzare le prestazioni dell’avversario con rapporti e video, e quindi non potrò lavorare con la squadra del Senegal contro il mio paese. La Coppa del Mondo è un torneo importante e un evento atteso da tutti”.

Mostafa Mounir ha infine concluso le sue dichiarazioni dicendo: “Ho ricevuto quanto dovuto dalla Federcalcio senegalese, e auguro alle squadre egiziana e senegalese di avere successo nel torneo in corso, e assisterò alla partita dell’Egitto contro il Marocco per sostenere la squadra egiziana e sperare che vinca il titolo.” Sarà per l’edizione dell’anno prossimo che si giocherà in una versione inedita a giugno.

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