Scritto da Serie A

Leao – Float like a butterfly, Sting like a bee

È finalmente nata una stella e il suo nome è Rafael Alexandre da Conceição Leão.
7 min

Dopo anni di dubbi ed equivoci è arrivata la definitiva consacrazione di Rafa Leao a giocatore di caratura mondiale, questo grazie al livello delle prestazioni tenute nell’ultima stagione che hanno portato a lui al meritato titolo di MVP dell’ultima Serie A e al Milan uno scudetto che mancava ormai da 11 anni.

Prima di questa stagione Leao incarnava perfettamente la definizione di giocatore fumoso: bellissimo da vedere ma inutile ed inefficace in campo al punto che anche Ibrahimovic parlando di lui disse “Leao? tutti abbiamo un carattere diverso. Lui è giovane, sta maturando, può crescere ancora tanto per il talento che ha. Non riuscivo a stimolarlo: se lui non si aiuta da solo nessuno può aiutarlo”, e infatti le sue prestazioni e i suoi numeri passati sono eloquenti di un giocatore giovane, con potenzialità ma decisamente incostante.

Leao
(📷/Getty Images)

Era il giocatore di cui più si vedevano le potenzialità infinite ed allo stesso tempo la distanza con il giocatore che era al momento. Emblematiche in questo senso sono le partite giocate contro la Roma e l’Inter nella scorsa stagione in cui ha mostrato – a sprazzi – cosa sarebbe potuto diventare.

Questa “fumosità” ha ovviamente inciso pesantemente anche sui giudizi nei suoi confronti e diviso l’opinione pubblica; se i più buoni si limitavano a dire che fosse giovane e che quindi avesse del tempo per diventare il giocatore che a sprazzi mostrava di poter essere, i più cattivi lo sbeffeggiavano lanciandosi in paragoni poco lusinghieri come ad esempio quello con il connazionale Dany Mota solo perché il secondo partì titolare a scapito proprio di Leao in una sfida di U21 tra Italia e Portogallo, oppure pareri, fin troppo recenti purtroppo, di ex colleghi illustri che lo hanno etichettato come non decisivo e …  Sciapò.

Ibra alla fine della già citata intervista, sempre facendo riferimento all’atteggiamento di Leao, aggiunse però che “Prima di questa stagione è cambiato totalmente, ha capito da solo cosa fare” e ciò ci porta all’esplosione di questa stagione.

Prodotto della famosa cantera dello Sporting CP, Leao ha brillato a Lisbona, dove ha attirato paragoni con Cristiano Ronaldo, prima che il suo periodo all’Estadio Jose Alvalade terminasse bruscamente nel 2018. 

La vicenda è legata ai fatti del 2018, quando Leao ha rescisso il contratto unilateralmente con il club di Lisbona a seguito di un’aggressione da parte dei tifosi ad alcuni calciatori nel centro sportivo della società e firmato con i francesi del Lille, prima di essere poi acquistato dal Milan all’inizio della stagione 2019/20.

Questa vicenda peserà tremendamente sulle trattative per il rinnovo tra Milan e Leao; come anticipato da A Bola infatti è stato trovato un accordo stragiudiziale tra l’attaccante del Milan e lo Sporting che costerà all’attaccante un risarcimento di circa 19 milioni di euro, una somma che sarà divisa a metà con il Lille e sulla quale le parti si sono accordate anche grazie all’intervento di Jorge Mendes, agente del giocatore. E, nota personale, non credo che Jorge Mendes voglia far pagare un solo euro di questa sanzione al suo assistito, volontà che presumo sia condivisa da Rafael Leao.

Tornando alle sue origini Luis Martin, primo allenatore di Leao allo Sporting dichiarò ad un giornale portoghese che “La prima volta che ho visto Rafael è stato quando ho assunto l’incarico di direttore tecnico dell’accademia dello Sporting. Era il 2015 e all’epoca Martins dovette condurre una valutazione approfondita dei profili presenti nel settore giovanile del club. Ogni volta che ho visto Rafael nelle sue prime sessioni per gli U17, era diverso e speciale. Allo Sporting abbiamo creato tanti buoni giocatori, come Ronaldo e Figo. Per questo motivo, siamo qualificati per vedere quando abbiamo dei talenti speciali davanti ai nostri occhi.


Avendo avuto a disposizione giocatori come Nani, Ronaldo e Figo, è diventato più facile per noi creare il quadro finale per ciascuno dei nostri giocatori. Ogni giocatore ha un piano individuale e un lavoro individuale. La squadra è come un giardino dove creiamo gli scenari per costruire il talento dei giocatori.
Nel caso di Rafael, avevamo due problemi. La forma fisica, perché era nella fase finale della sua crescita fisica. Gli abbiamo mostrato perché è importante, specificamente per lui, lavorare sui muscoli centrali e poi lo sviluppo è stato un processo naturale”.

Dopo una sola stagione con il Lille, la prima da professionista, condita da otto gol e due assist, a 20 anni è stato scelto da Maldini e Boban per il nuovo corso rossonero e per cui hanno deciso di investire una cifra vicina ai 30 milioni di euro oltre al cartellino di Tiago Djalo.

Dopo un inizio difficile sotto la guida di Marco Giampaolo in cui l’unico lampo di classe è stato il gol siglato contro la Fiorentina, un gol fantastico in una delle peggiori prestazioni dalla squadra a memoria di tifoso.


Leao ha mostrato sprazzi del suo immenso talento anche nel primo periodo di Pioli (quello pre-COVID per intenderci), ma è stato tutt’altro che convincente diventando l’emblema della fumosità e dell’inconsistenza.

Nella stagione 2020/2021 l’impatto iniziale fu immediatamente devastante, soprattutto se si pensa al derby di andata contro l’Inter in cui ridicolizzò D’Ambrosio a metà campo per poi servire ad Ibrahimovic il pallone del 2-0, ma tolta quella prestazione e poche altre, l’immagine che restava in tutti gli spettatori era quella di un potenziale grande giocatore senza alcuna attitudine professionale, tanto che in molti nell’estate 2021 ne chiesero la cessione al posto di Jens Peter Hauge.

Veniamo però all’ultima stagione, quella della consacrazione:

Leao è stato utilizzato come attaccante esterno nel 4-2-3-1 di Pioli, il suo ruolo non è stato tanto quello di ala bensì quello di attaccante perché oltre ad attaccare l’esterno per puntare e saltare l’uomo (forte anche della sovrapposizione di Theo e viceversa) gran parte dei suoi movimenti lo portano a venire dentro il campo con il piede forte.

Leao Heatmap

Qui Leao attacca con il piede destro l’interno del campo prendendo il tempo ai centrali di centrocampo dell’Inter nella partita di Coppa Italia di andata (terminata con un’irreale 7/7 nei dribbling tentati/riusciti)

Leao vs Inter 1


Nella seconda immagine invece parte largo ed attacca l’esterno e, aiutandosi con il piede debole, supera due uomini del Napoli in un fazzoletto di campo salvo poi sprecare il tutto perché vuole tornare sul piede forte.

La catena di sinistra del Milan ha funzionato alla perfezione grazie alla sintonia tra il portoghese e Theo Hernandez e ai movimenti senza palla di Leao. Qui si vede come il movimento verso l’interno di Leao liberi la fascia sinistra alla sovrapposizione di Theo e porti la difesa avversaria a convergere su di lui, poiché in una zona più pericolosa di campo, e lasci al Milan la libertà di creare sulla sinistra senza pressione alcuna.

Leao e Theo vs Fiorentina


Infatti la gravity che crea attorno ai suoi movimenti offensivi (con o senza palla) rendono la fase offensiva di Theo Hernandez molto più semplice, e questa è una giocata caratteristica del Milan che si crea in un numero elevato di situazioni vista la heatmap del portoghese.

Da quando è arrivato al Milan, ha giocato sulla fascia sinistra nel 4-2-3-1 di Stefano Pioli. Il suo compito è quello di essere una minaccia per le difese avversarie sia sull’esterno che all’interno del campo e di supportare l’unico attaccante previsto da Pioli, cosa che ha fatto brillantemente in questa stagione, muovendosi spesso all’interno di quella zona di campo tra il terzino destro avversario e il mediano.

In questa stagione Leao ha avuto una media di 6,77 tocchi per 90 minuti nell’area di rigore avversaria (96° percentile). Si tratta della media più alta in Serie A per qualsiasi giocatore che abbia giocato più di 1000 minuti sull’esterno del campo. La sua lettura del gioco e la sua capacità di anticipare lo spazio in area di rigore hanno giocato un ruolo fondamentale in questo senso e hanno contribuito al suo contributo in termini di gol e assist.

Contro la Lazio si vede come va a sovraccaricare l’area di rigore anziché attaccare l’esterno portando così i difensori fuori posizione e trovandosi libero di calciare, con Theo Hernandez che in area aveva occupato la posizione che avrebbe dovuto essere la sua.

Leao vs Lazio

Andando ad analizzare i numeri di Leao vediamo che, tra i giocatori che tentano almeno 3 dribbling a partita, è risultato già nella scorsa stagione uno dei più impattanti in Europa.

Leao npxG+xA

Altro dato impressionante di Rafael Leao è che è stato direttamente coinvolto (G/A) in 14 dei 31 gol segnati dal Milan nel 2022, il 45,16%. Dominante.

Il punto forte di Leao è ovviamente il dribbling. Ha effettuato più dribbling di qualsiasi altro giocatore in Serie A, con una media di 5.74 per 90 minuti e una percentuale di dribbling riusciti pari al 57.2%.

Il dribbling è la sua signature move per quanto è caratteristico: parte da una postura ciondolante che sembra quasi instabile e fuori equilibrio a cui segue un doppio passo e talvolta un allungo, il tutto con la palla sempre ancorata al piede e il sorriso stampato sul volto.


Il dribbling di Leao inoltre è frutto non solo di una atletismo fuori dal comune (il picco di velocità è stato di 34,78 km/h contro la Roma all’11° giornata dello scorso campionato) ma anche di una tecnica palla al piede di estrema levatura che lo rendono quindi temibile sia in campo aperto (in cui l’unico accorgimento per fermarlo è metterlo a terra) sia da fermo. Gli assist per Tonali contro il Verona nella partita terminata 3-1 a favore dei rossoneri sono un esempio lampante di queste sue abilità. 

La percentuale di riuscita del dribbling, in crescita rispetto alla stagione passata, mostra come il suo decision making stia migliorando ad ogni partita in più disputata. Questa capacità in 1vs1 consente a Leao di essere decisivo ed importante per la manovra del Milan anche con pochi tocchi e infatti ciò è ben visibile nei dati statistici: se Leao è nel 18° percentile per palloni toccati (41.49 per 90 minuti) si trova invece nel 97° percentile per dribbling riusciti (con una media di 3.66 giocatori dribblati per 90 minuti) a dimostrazione del fatto che riesce a portare pericolosità e superiorità numerica anche senza essere un mangiatore di palloni.

Leao dribbling viz

Un aspetto sottovalutato del suo gioco è invece la sua abilità nel passaggio che si tramuta nella capacità di fornire l’ultimo passaggio.

Ha una media di 0,75 key passes per 90 minuti e 0,91 smart passes p90. Nessun altro giocatore in Serie A, che gioca nella sua stessa zona di campo, ha avuto numeri migliori.

A riprova di questa abilità riprendo l’assist fornito a Rebic per il gol del momentaneo 1-1 contro il Liverpool nell’ultima Champions League. Leao riceve il pallone e senza nemmeno stopparlo ha già visto il compagno attaccare l’area di rigore e decide così di servirlo di prima mettendolo 1vs1 contro Allison.

Leao vs Liverpool

Cosa manca a Rafa Leao per diventare uno dei migliori attaccanti d’Europa?

Probabilmente l’aspetto in cui deve ancora migliorare è il tiro in porta. Se a gennaio ancora si parlava di lui come di un attaccante poco freddo e lo stesso Pioli ne parlava come di un attaccante da campi aperti a cui ancora mancava la malizia davanti alla porta, gli ultimi mesi della scorsa Serie A, con i gol a Fiorentina e Atalanta, dovrebbero aver sciolto i dubbi in questo senso.

Resta però il limite, assolutamente superabile, di trovare una migliore coordinazione nelle conclusioni in porta che non siano da meno di 15 metri.
Leao si trova infatti nel 91° percentile per tiri tentati a partita (con 3.35 tiri tentati a) ma la sua percentuale di tiri nello specchio si ferma al 39,2%, lontana, ma non troppo, da quella di giocatori di livello assoluto come Salah (50%), Vinicius Jr (51,9%), Nkunku (48,8%). Con Mbappé condivide invece un valore simile (41,7%) ma quello dell’ultima stagione è il dato peggiore della carriera del francese visto che la sua media è ben superiore al 50%. 

Non avendo ancora menzionato la sua passione per il rap (il nome d’arte di Leao è Way45) e il suo disco d’esordio “Beginning” pubblicato nel gennaio 2021 concludo citando un pezzo famosissimo di Notorious BIG che racchiude il mio pensiero su cosa potrà essere Rafa Leao in futuro.

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