La nostra rubrica che analizza con uno sguardo più approfondito i gol più belli e più interessanti dal punto di vista tattico realizzati nell’ultima settimana di calcio internazionale.
Serie A
Giacomo Raspadori (1-2, Empoli – Sassuolo)
Ancora si fatica a comprendere la scelta di Dionisi di collocare Raspadori sulla fascia sinistra. La sua heatmap stava diventando quella di un abile terzino sinistro con spiccate inclinazioni offensive. Tuttavia, il bello degli esperimenti risiede nella loro fallibilità, per questo Dionisi è tornato sui suoi passi e Giacomo nelle zone che gli competono.
Il gol nasce dalla classica ricezione sulla trequarti avversaria, Raspadori resiste di fisico a Zurkowski che lo tallona, si invola verso l’area di rigore, accenno di sterzata per portarsi il pallone sul destro e, in equilibrio precario, trafigge Vicario.
Un gol raspadoriano. Il sesto quest’anno.
Lorenzo Pellegrini (3-1, Roma – Juventus)
I due episodi che hanno coinvolto Pellegrini rappresentano la giostra di emozioni che è stata la partita tra Roma e Juventus. Dopo l’iniziale vantaggio di Abraham, il pareggio di Dybala ed il sorpasso di Mkhitaryan, c’è un calcio di punizione per la Roma da ottima posizione. Szczęsny mette quattro dei suoi in barriera con scontato coccodrillo, il portiere polacco vola pure ma il tiro del capitano della Roma è imparabile.
Pellegrini disegna una traiettoria perfetta per potenza e precisione, conferendo al pallone il giusto effetto, sufficiente per spedirlo all’incrocio.
Sembra andare tutto il verso giusto, purtroppo, poi, la Juventus rimonta e si porta sul 3-4 con De Sciglio. A meno di 10′ dal termine, rigore per la Roma, sul dischetto si presenta sempre Pellegrini ma, come dicono a Roma, “ha tirato ‘na ciavattata” (tradotto “ha tirato male”) ed ha permesso a Szczęsny una comoda parata.
Luis Muriel (0-2, Udinese – Atalanta)
A proposito di ciabatte, uno che il gol lo trova in piena comodità, rendendolo un gesto facile, è Luis Muriel. Il risultato tennistico con il quale l’Atalanta spazza via l’Udinese portano la firma di Muriel, grazie, appunto, ad una comoda doppietta.
Il primo gol è Essenza di Luis Muriel, un profumo di talento intenso di cui non faresti mai a meno. L’Atalanta recupera palla in difesa, salta con due passaggi le due linee di pressione dell’Udinese, a quel punto Malinovskyi può servire Muriel a centrocampo, in una situazione di 2vs2. Il colombiano parte palla al piede, si presenta in area ed orienta il corpo sulla destra e compie una finta di tiro, mandando a vuoto il difensore. Quindi con un movimento impercettibile se la porta sul sinistro e di piatto, sofficemente la piazza sul palo più lontano. Senza equilibri precari, senza ingobbirsi per lo sforzo, in assoluto controllo.
Andrea Petagna (1-0, Napoli – Sampdoria)
È quella situazione in cui non sai chi sia nato prima, questa rubrica o il gol in rovesciata, considerando che ormai è diventata un appuntamento fisso. Quella di Petagna non è di quelle che stilisticamente ricordi, non è molto elegante nel gesto tecnico eppure tremendamente efficace. L’attaccante del Napoli disegna una dolce palombella, così soffice da depositarsi sul fondo della rete senza che Audero possa anche solo accennare il tuffo.
La Liga
Angel Correa (0-1, Villarreal – Atlético Madrid)
Esponenti della redazione culturalmente orientati potrebbero affermare che il gol è assolutamente voluto, che non è il tiro della domenica e che Correa quei lampi di fenomeno li ha. La verità è che non ci sarebbero indizi che dimostrino il contrario.
In un’intervista a fine partita Angelito ha dichiarato: “Conosco Rulli, so perfettamente che gioca molto alto, mi è bastato prendere il pallone e tirare. Mi è andata bene ed ho fatto un gran gol”.
Il n. 10 dell’Atletico si avventa su una palla buttata di Dani Parejo e la intercetta allungando la gamba. Il pallone compie un paio di rimbalzi appena dopo la linea di centrocampo ed incontra il destro dell’argentino, che nel frattempo aveva dato un’occhiata al suo compagno di Nazionale.
Il resto è un tiro di 50 metri su cui non si può fare granché, se non arretrando in porta e guardarlo entrare in rete, ineluttabilmente e meravigliosamente. Un bel regalo per il rinnovo fino al 2026. Sempre per quegli esponenti di cui sopra, la partita si è conclusa qui. E la costituzionalmente sancita libertà di culto per Correa anche questa domenica è stata esercitata.
Luuk De Jong (0-1, Granada – Barcellona)
Il Barcellona di Xavi manca l’appuntamento con la terza vittoria di fila, venendo beffato nel finale da un bel gol di Antonio Puertas per il definitivo 1-1.
Il gol dell’1-0 merita però di essere visto per due motivi: il primo è quel fenomeno di Dani Alves, che alla prima partita in Liga dal suo ritorno, a 38 anni suonati, ha dimostrato di avere ancora un cervello e una classe nettamente superiore agli altri, come risulta evidente dal cross pennellato con cui ha fatto segnare Luuk De Jong; il secondo motivo è proprio l’olandese, praticamente ai margini della rosa è stato buttato nella mischia da Xavi a causa dei tanti assenti, ma l’ex Siviglia non lo ha deluso segnando 2 gol in 2 partite. Questo contro il Granada lo rappresenta benissimo, colpo di testa veramente super.
Vinicius Jr.(2-0, Real Madrid – Valencia)
Arrivati a questo punto ci sentiamo di dire che siano più i Making Of con Vinicius protagonista che quelli in cui è assente. Il brasiliano è diventato un giocatore spaventoso per quantità e qualità delle giocate, al momento è forse il migliore al mondo nel suo ruolo.
Probabilmente a prima vista non riuscirete a capire perché questo gol di Vinicius fa parte dell’articolo di questa settimana, ma guardando attentamente il replay potete vedere come quello che succede non sia del tutto casuale, Vinicius infatti sposta volontariamente il pallone con la punta sinistra, superando i centrali valenciani. Davanti a Cillessen poi fa un’altra che in diretta è quasi invisibile, ma dal replay si nota comi Vinicius porti avanti la spalla sinistra per far sedere Cillessen, liberare completamente lo specchio della porta sulla destra e mettere il pallone in rete. #StopThatVinicius.
Bundesliga
Robert Lewandowski (1-0, Bayern Monaco – Borussia Monchengladbach)
Dopo 3 partite, 1 pareggio e 2 sconfitte (di cui una per 5-0 in Coppa di Germania) è ufficiale: il Borussia Monchengladbach è la kryptonite del Bayern Monaco di Nagelsmann. Sconfitta casalinga per i bavaresi che, complice l’incredibile rimonta del Borussia Dortmund in casa dell’Eintracht Francoforte, riapre a tutti gli effetti la Bundesliga.
Per il Bayern il gol lo segna, tanto per cambiare, quel fenomeno inspiegabile che è Robert Lewandowski, al 31° gol stagionale in 26 partite. Il gol è straordinario: azione che parte centralmente da Sule che cambia gioco sulla destra su Gnabry, incaricato a dare ampiezza. L’ex Arsenal appoggia per Muller che di prima cerca con un passaggio rasoterra fortissimo Lewandowski che sembra apparentemente in ritardo, ma il polacco con dei riflessi fulminei anticipa Elvedi, si sposta il pallone e scaglia un destro potentissimo imparabile per Sommer. Che giocatore.
Ligue 1
Amine Gouiri (0-3, Brest – Nizza)
Il Nizza di Gaultier, campione di Francia in carica con il suo Lille, si sta rendendo protagonista di un’ottima stagione che li vede al momento al 2° posto dietro al PSG dei fenomeni. Protagonista assoluto di questa prima parte di stagione è Amine Gouiri, giocatore di cui sentiremo tanto parlare.
Nella vittoria esterna in casa del Brest, il classe 2000 ha segnato il gol del definitivo 0-3 facendo partire l’azione dalla sua metà campo, comincia un viaggio di 60m insieme a Duverne per poi saltarlo secco e concludere di potenza dando un bacio al palo.
Lucas Paquetà (1-0, Lione – PSG)
Il Lione è alla ricerca disperata di punti per risalire dall’undicesimo posto in cui si trova attualmente. Al Parc OL ospita il Paris Saint-Germain che, di contro, vuole allungare su Nizza e Marsiglia.
Parte bene la banda di Peter Bosz che si porta subito in vantaggio al 6′ con il brasiliano ex Milan Lucas Paquetà. In realtà il trequartista sfrutta un’ottima azione costruita dalla difesa, molto abile ad eludere la pressione alta del Paris, grazie anche alla combinazione dei centrocampisti. Tra questi vi è Bruno Guimarães che, dopo aver scambiato con i compagni, vede e serve di sinistro Paquetà in profondità, in mezzo a due difensori parigini che ormai non lo riprendono più. Bravo il brasiliano che controlla a seguire di petto e con il destro in diagonale batte Navas. Azione di certo non da squadra da undicesimo posto in Ligue 1 ma la Champions è ancora ad 11 punti.