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Making of – I gol della 7a giornata

Analizziamo i migliori gol realizzati nella 7a giornata di Serie A
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La rubrica in cui diamo uno sguardo più approfondito ai gol più belli e più interessanti dal punto di vista tattico realizzati nell’ultima giornata di campionato.

Keita Balde (1-0, Cagliari-Venezia)

Molto bello il contropiede con cui il Cagliari sblocca il match contro il Venezia. Tutto nasce dal recupero e la conduzione di Marin, nota molto lieta dell’inizio di stagione rossoblu, che strappa il pallone con qualità, porta palla e lancia Nandez con un pregevole tocco di esterno.

L’uruguagio conduce e apre sulla sovrapposizione di Caceres che crossa al centro, dove Keita prima va ad attaccare la profondità e poi si stacca dalla marcatura attaccando il centro dell’area, con un movimento e uno stacco di testa da vera prima punta.

Manuel Locatelli (0-1, Torino-Juventus)

Nel derby di Torino, la Juve non ha brillato sul piano del gioco ma ha portato a casa i tre punti con una bella azione corale, che si apre con il recupero di Locatelli e si conclude 10 passaggi dopo con il gol dello stesso. Dopo aver mosso la palla da un lato all’altro del campo, Alex Sandro entra in possesso sulla fascia, Chiesa viene incontro per prendere palla mentre Rabiot taglia sul profondo, costringendo Mandragora ad una scelta critica: seguire il taglio del francese oppure occuparsi di Locatelli che potrebbe inserirsi alla sua sinistra?

Il centrocampista del Torino resta passivo rispetto alla scelta, trovandosi nella zona di nessuno e concede il bel pallone al limite per lo juventino, che con un bel destro a giro sul secondo palo, insacca il gol vittoria.

Edin Dzeko (1-1, Sassuolo-Inter)

33 secondi sono serviti al bosniaco per entrare in campo e pareggiare il match di Reggio Emilia ma il vero protagonista dell’azione del gol è stato Ivan Perisic, assistman dell’occasione. La palla con cui il croato raggiunge il suo bomber al centro dell’area è visionaria: Perisic legge il movimento sul profondo di Dzeko e dalla trequarti mette un pallone splendido tra difesa e portiere, dove nessun difendente può intervenire e dove l’Inter trova il gol del pareggio.

Arthur Theate (2-0, Bologna-Lazio)

Disfatta laziale in quel di Bologna a cui si accompagna una mezza disfatta della marcatura a zona sui calci d’angolo. Infatti, il secondo gol degli emiliani nasce da un sovraccarico dell’attacco sul secondo palo contro il castello difensivo di Sarri, che si trova in 4 vs 3 già prima della battura del corner. A questo punto, Hysaj si trova preso in mezzo tra De Silvestri e Theate e il passo in avanti che fa per coprire il terzino destro compromette la sua posizione per lo stacco successivo nella sua zona di competenza.

Se poi ci aggiungiamo che la partita si è aperta con eurogol di Barrow, che la mette a giro sul secondo palo, allora il quadro si completa e per la Lazio sembra l’urlo di Munch.

Davide Faraoni (2-0, Hellas Verona – Spezia)

Dall’arrivo di Tudor il Verona sembra essere diventata una macchina da gol, sono infatti 12 le reti realizzate nelle 4 partite con il croato in panchina. Ciò che dovrebbe rendere orgogliosi i tifosi gialloblu è il fatto che i gol non sono casuali, ma quasi sempre frutto di azioni ottimamente congegnate, come abbiamo visto anche nell’articolo relativo alla 6a giornata.

Il gol del 2-0 di Faraoni è figlio di una prolungata azione di possesso in cui il Verona ha sovraccaricato il lato sinistro con ben 5 giocatori, infatti si può notare per tutta la durata dell’azione di quanto spazio goda Faraoni sul lato debole. Bessa accelera, serve Caprari e si inserisce senza palla attirando un uomo, Caprari si gira e serve deliziosamente Faraoni solissimo sul lato debole, che con un tiro al volo (probabilmente un cross, ma cambia poco) insacca il pallone nell’angolino.

Gianluca Caprari (3-0, Hellas Verona – Spezia)

Anche il gol del 3-0 merita una menzione, stavolta tanto per meriti del Verona quanto per demeriti dello Spezia. Va sottolineata la totale emergenza della squadra di Thiago Motta, sprovvista di centrocampisti arruolabili e costretta a giocare con Gyasi e Verde (bene in fase di possesso, giustificabilmente pessimi in fase di non possesso) come mezzali.

Il gol del 3-0 nasce da una palla recuperata sulla trequarti da Simeone, il quale corre palla al piede totalmente libero per diversi metri perché lo Spezia ha mandato troppi uomini in avanti. Una volta che il figlio del Cholo è arrivato sulla trequarti possiamo notare come entrambi i centrali spezzini vadano entrambi a marcare l’ex Cagliari, dimenticandosi totalmente di Caprari che dal limite dell’area ha tutto lo spazio e il tempo per segnare con un bel destro a giro.

Antonio Candreva (3-2, Sampdoria-Udinese)

Eccoci arrivati al gol della giornata, che probabilmente sarà anche nella top 5 dei gol dell’anno alla fine della stagione. Sampdoria-Udinese è stata una partita folle, un rocambolesco 3-3 tra due squadre note per la loro organizzazione difensiva. C’è ben poco di tattico in questo gol, Candreva riceve sul mezzo destro e dai 30m scarica un destro pazzesco che si infila dritto dritto all’incrocio, dove nessun portiere può arrivare.

Considerando che non è la prima volta che Candreva realizza gol del genere forse si potrebbe dare qualche responsabilità a Stryger Larsen, reo di non aver aggredito prima l’ex Inter, ma pare che il danese si sia difeso dicendo: “That’s a bad shot. I don’t care what anybody says”.

Davide Calabria (0-1, Atalanta-Milan)

Un’azione che ha sbloccato dopo 30 secondi il big match di giornata e un’azione perfettamente esemplificativa dei principi che ispirano il gioco del Milan. Sul recupero del pallone, Tonali si apre come al solito come braccetto di destra in impostazione, permettendo al terzino di destro di spingersi sull’ala, da dove Saelemaekers taglia verso l’interno offrendo una linea di passaggio a Kessie.

L’ivoriano verticalizza spezzando in due le linee atalantine e il belga cede per Theo Hernandez, che per tutta la partita ha svolto più il ruolo della mezzala di qualità che dell’esterno offensivo, come abbiamo visto nell’analisi di Juventus-Milan. Imbucata perfetta per Calabria, che fa un taglio da prima punta, e dopo l’errore di Musso sulla prima respinta, il terzino destro mette in porta: tre passaggi, 80 metri di campo coperti e vantaggio Milan.

Rafael Leao (0-3, Atalanta-Milan)

Grande protagonista del match è stato Frank Kessie, che dopo il cartellino rosso rimediato in Champions, ha reagito mettendo in mostra il suo incredibile senso di lettura e anticipazione per tutto il match. Il gol del 3-0 parte ancora una volta da lui, che legge il taglio di Ilicic, recupera il pallone e lo serve a Messias; verticalizzazione immediata per Leao che viene incontro dall’ala e scarica per Theo (che non sia un fatto casuale?), pronto a dare il via alla 4×100 rossonera.

5 vs 3 al limite dell’area e avversaria e, nonostante una conduzione non perfetta del francese, scarico per Leao che la mette sotto il sette, grazie anche all’altruismo e l’intelligenza di Messias che si disinteressa del pallone nonostante lo scatto dalla sua area di rigore.

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