Questo weekend è andato in scena il capitolo finale della stagione 2020-21 della Serie A, che ha eletto l’Inter come regina d’Italia, Milan, Atalanta e Juventus come protagoniste dell’Europa e ha condannato Crotone, Parma e Benevento al Purgatorio della Serie B.
Ora, finito il campionato, per la redazione di The GegenPress è tempo di cimentarsi in quell’attività fine a sé stessa, semplicistica ma incredibilmente intrattenente di classificare giocatori e allenatori, per assegnare i premi, per la prima volta targati TGP, a coloro che si sono più distinti in questa stagione intensissima.
Dalle categorie più classiche a quelle più particolari, abbiamo voluto spaziare su tutto il campo di gioco del calcio italiano per stabilire i migliori, le delusioni e i due 11 ideali della Serie A 20-21 attraverso i premi di:
Contenuti
Un piccolo disclaimer prima di entrare nel vivo: ogni membro della Redazione ha avuto a disposizione tre voti per categoria, creando un podio personale, formato da criteri di valutazione personali, in cui il primo riceve 5 punti, il secondo 3 e il terzo 1 punto.
I voti individuali, effettuati prima dell’ultima giornata, sono stati sommati per eleggere i vincitori e per ogni categoria riporteremo la top 5 con il numero di voti assegnati ad ogni giocatore.
Attenzione: i voti non valutano il giocatore in senso assoluto ma il suo rendimento nel corso della stagione e abbiamo preferito, come scelta editoriale, escludere i giocatori ripetuti per garantire più varietà e copertura. L’esempio più chiaro è quello di Romelu Lukaku, che sebbene avrebbe vinto il premio di Miglior Attaccante, non entra in top 5 perché già vincitore in un altro premio.
Detto questo, diamo il via alle danze e ai commenti dei nostri Luca Intoccia (L.I.), Michele Simeone (M.S.), Riccardo Greco (R.G.) e Axel Barbieri (A.B). I quattro selezionati hanno il compito di dare contesto alle scelte, schierandosi al fianco delle decisioni dei propri colleghi, oppure di esprimere il proprio dissenso, facendosi voce delle minoranze o gettandosi direttamente nelle ortiche a causa delle loro opinioni impopolari.
Buona lettura e che la nostra serata di gala virtuale abbia inizio.
Miglior Portiere: Gianluigi Donnarumma
A.B: 80 punti sugli 80 disponibili penso siano sufficienti per commentare il premio. Gigio è indubbiamente il miglior portiere della stagione, tanto che il distacco tra primo e secondo posto è probabilmente maggiore di quello tra il secondo e l’ultimo, il nono, votato dalla Redazione.
Da segnalare il leggero calo di Szczesny e Musso, che dopo aver passato tutta la scorsa stagione sui livelli del portiere del Milan, hanno fatto un piccolo passo indietro, forse anche a causa delle voci di mercato. Un plauso a Cragno che meriterebbe una piazza ancora più importante di quella cagliaritana.
R.G: Unanimità per Gigio Donnarumma. Qualche uscita alta non impeccabile durante l’anno, ma è doveroso perdonarle quando salvi spesso il risultato e dai fiducia al reparto difensivo. Chiudono il mio podio Cragno e Musso, messisi in mostra durante la lotta salvezza. Lascio fuori Handanovic, perché ho ancora in mente alcune disattenzioni in dirittura d’arrivo.
L.I: Non credo nemmeno che ci sia da discutere ed è la scelta più facile del lotto. Nonostante abbia spezzato il mio cuore rossonero vado su Donnarumma. Sul podio assieme a lui, ma molto molto distanziati, ci vedo Cragno e Audero che secondo me hanno fatto una stagione molto sottovalutata, specialmente il secondo.
M.S: È la categoria sicuramente su cui ci sono state meno polemiche: Donnarumma è risultato l’unico calciatore a ottenere all’unanimità il primato nella sua categoria e valutando sulle 38 giornate, credo che sia una scelta indiscutibile dare il premio al 21enne, che contro l’Atalanta ha giocato la sua ultima partita con la maglia del Milan (e forse, almeno per un po’ di tempo, anche l’ultima in Serie A). Commentando le altre posizioni lancio una provocazione: siamo così sicuri che la stagione di Gollini sia stata superiore a quella di Handanovic o Musso?
Miglior Difensore: Milan Skriniar
A.B: Premio molto difficile da assegnare perché molto soggetto a interpretazioni personali.
C’è chi ha premiato più il lato meramente difensivo e chi ha voluto premiare il giocatore globalmente. Se vanno premiati i miglior difendenti, ha senso che i primi due, anche a livello narrativo, siano Skriniar e De Vrij, che hanno concesso appena 11 gol e non più di un gol per match (Juventus esclusa) nel girone di ritorno. Sono rimasto un po’ deluso da De Ligt, che ha giocato bene ma non è stato dominante come nel post lockdown. I grandi sconfitti delle nostre votazioni sono i terzini, in particolar modo Cuadrado, Hakimi e Theo, che hanno pagato la chiave interpretativa data dalla Redazione nonostante le grandi prestazioni.
R.G: Nel mio podio svettano Cuadrado e il muro della miglior difesa della Serie A Skriniar – De Vrij. Il primo mi ha impressionato per continuità: l’uomo in più della Juve in ogni singola partita, a prescindere da un numero difficilmente replicabile di assist. In realtà però il colombiano non è stato apprezzato da tutti in questa classifica, insieme agli altri esterni Hernandez, Hakimi e Gosens, forse a causa del loro “profilo” non prettamente difensivo. Dov’è il Kjaer saracinesca che abbiamo ammirato per una stagione intera? Non era semplice sceglierne solo tre insomma.
L.I: Sul difensore si va per forza su uno dei componenti della miglior difesa del campionato. La scelta è stata combattuta ma neanche troppo e va su Milan Skriniar. Dopo un anno di adattamento alla difesa a tre di Conte, per me è stato il migliore del reparto e del campionato per quanto riguarda la fase difensiva.
Il secondo posto non può che andare quindi a Stefan De Vrij. Al terzo vado per un terzino o quinto e scelgo Theo Hernandez che penso sia stato il difensore più impattante sulla fase offensiva della propria squadra. Ha avuto momenti di calo, comprensibili data la stagione lunghissima, ma fino alla partita di andata con la Lazio è stato addirittura un potenziale MVP.
M.S: La stagione interista è stata svoltata dalla difesa granitica, che dalla seconda parte della stagione gli ha fatto conquistare una fetta importante dello scudetto. I candidati al DPOY erano quindi due: De Vrij e Skriniar, ma alla fine, l’ha spuntata l’olandese premiato per la continuità delle prestazioni e per il carisma più volte mostrato. È vero che ho appena detto che i candidati erano loro due, ma il mio personalissimo premio l’ho voluto assegnare a Romero. Il suo innesto ha fatto compiere quello step necessario all’Atalanta per arrivare al livello successivo e merita quindi questo riconoscimento.
Miglior Centrocampista: Franck Kessie
A.B: Personalmente, l’ivoriano merita la top 5 in almeno tre categorie: questa, giocatore più migliorato e MVP. Stagione incredibile di Kessie, che ha alzato ulteriormente il proprio livello dal finale della scorsa stagione, dominando il centrocampo per gran parte del campionato, oltre che confermando le sue doti dal dischetto. Emblematiche le due gare decisive contro Juventus e Atalanta. Un grande applauso a De Paul, nella mia top 4 per l’MVP vista la sua importanza per l’Udinese, mentre Milinkovic-Savic avrebbe meritato la top 3, punito dalla stagione anonima della Lazio.
R.G: Il Kessie in formato borderline-MVP conquista il mio cuore e la categoria dei centrocampisti. La sua stagione e i risultati del Milan parlano per lui. Come si fa a non amarlo? Chiudono il mio podio De Paul, ormai consacratosi tra i migliori centrocampisti del campionato, e Zielinski che ha letteralmente incantato.
L.I: Kessie va sul mio podio tra gli MVP quindi non posso che sceglierlo come centrocampista del campionato. Trascinatore assoluto del Milan, a prescindere al compagno di reparto. Avrà sbagliato forse una partita, ma è stato troppo decisivo in entrambe le fasi del Milan e per me vince con ampio distacco rispetto ai rivali. Sul podio con lui metto Barella e De Paul: il primo fino a febbraio ha dominato in lungo e in largo il campionato salvo poi sciogliersi e disperdere le prestazioni, il secondo ha probabilmente fatto il massimo che potesse fare in maglia Udinese e sarebbe interessante vederlo in uno scenario diverso ed europeo.
M.S: Ci sono categorie quest’anno che in realtà non sono mai state discussione e quella dei centrocampisti con la vittoria di Kessie è sicuramente una di queste. Ho voluto inoltre premiare le incredibili stagioni di De Paul, che da solo ha creato e finalizzato per tutta l’Udinese trascinandola ad una tranquilla salvezza, e Zielinski, che dopo anni di promesse non del tutto mantenute, è esploso nel ruolo di trequartista tra le due linee del Napoli e si candida a recitare un ruolo di protagonista nella top mondiale degli interpreti del ruolo. Fatemi dire una cosa: vedendo la qualità che c’è in questa classifica, sono veramente contento del nostro campionato, che da qualche anno a questa parte ha iniziato una parabola qualitativa ascendente che ci farà sicuramente divertire.
Miglior Attaccante: Luis Muriel
Esclusi: Romelu Lukaku (1° con 55 voti)
A.B: Per limitare la sua ingordigia di premi, abbiamo escluso Lukaku ma Muriel non avrebbe comunque dovuto vincere il premio. Il colombiano ha avuto un inizio di stagione da almanacco calcistico ma non posso ignorare i gol di Ronaldo e le prestazioni di Insigne. Il primo ha giocato una stagione sotto le attese, soprattutto in Europa, ma il peso di un giocatore che segna 29 gol nello sport a basso punteggio per antonomasia è gigantesco, prestazioni negative o meno (le cui motivazioni andrebbero ricercate soprattutto negli errori di costruzione della rosa). Il secondo ha fatto una stagione da trascinatore (secondo nel mio MVP), dimostrandosi il leader di una squadra in cui Osimhen e Mertens sono sembrati elementi ignoti a lungo. Mi disturba la presenza di Ibrahimovic in classifica.
R.G: Il successo dell’elemento indispensabile della squadra campione d’Italia dovrebbe venire da sé. Io, però, gli ho preferito Muriel. Vero, ho occhi solo per la Dea ormai da anni, ma il colombiano è riuscito ad andare oltre le aspettative. Con l’andare dei mesi, si è affermato sempre più spesso nel ruolo di titolare, dato non scontato considerando la sua tenuta fisica da calcetto con gli amici e ormai l’abitudine a cambiare le partite da subentrante.
Chiudo il podio con Insigne, in seguito ad un anno di forma realizzativa e di estro senza precedenti. Anche qui c’è chi meritava qualcosa in più, come Berardi, che ha disputato la miglior stagione in carriera dimostrandosi punto di riferimento costante per il Sassuolo.
L.I: Stesso ragionamento fatto per il centrocampo vale anche per l’attacco: Muriel, molto in alto nel mio MVP, è anche il miglior attaccante.
Ai due papabili MVP del campionato, ossia Lukaku e Muriel, non posso non aggiungere Cristiano Ronaldo che, anche in una stagione in chiaroscuro, è risultato essere il capocannoniere del campionato e probabilmente la ragione unica dell’approdo della Juventus in Champions League.
M.S: Non sono il fan numero uno di Insigne, ma questa stagione per continuità, maturità e colpi di classe è stata veramente irreale. È riuscito a caricarsi più volte tutta la squadra sulle sue spalle e ha dimostrato di saper fare bene la cosa che più contraddistingue questa categoria: il gol. Per Ronaldo il mio discorso è semplice: un giocatore da 101 gol in 3 anni, capocannoniere in Serie A, non può non essere in questa classifica. Muriel per la costanza che ha avuto (e la media gol) probabilmente meritava anche una nomination più in alto ma è prevalso anche qui il mio gusto tutto personale. Una nota importante a fondo: Mimmo Berardi non meritava la così poca considerazione di tutta la Redazione, riflettiamo sui nostri peccati e chiediamo ammenda al giocatore che dominerà questa estate italiana.
Miglior Under 21: Dusan Vlahovic
A.B: No contest. Con un girone di ritorno da 15 reti, la stella di Dusan Vlahovic è esplosa con un grandissimo fragore, trascinando la Fiorentina alla salvezza. In una stagione iniziata tra i dubbi caratteriali, il serbo ha assorbito la fiducia di Prandelli e ha fatto la differenza, rivelando un bagaglio tecnico e fisico da bomber spietato ma anche da punta raffinata.
Riflessione generale: il calcio italiano si sta riprendendo ma il livello di questa classifica Under 21 è abbastanza preoccupante. Urgono provvedimenti in materia giovanili perché il gap con gli altri campionati, tra cui la derisa Ligue 1, è molto allarmante.
R.G: Vlahovic domina la categoria dei baby fenomeni, con i suoi 21 gol che parlano da soli. Non è di certo facile sopravvivere ai dettami di Iachini pre e post-Prandelli. Chiudo con Raspadori e Vignato che si sono messi in mostra per continuità, anche se il primo in relativamente poche partite. E se conquistasse un posto che conta verso l’Europeo? Invece, è suonata troppo tardi la sveglia di Kulusevski, che resta fuori dal mio podio e vorrà la rivincita l’anno prossimo. Ti aspetto Dejan.
L.I: Ci sono altri nomi oltre a Vlahovic? Non credo che sia nemmeno in ballottaggio con qualcun altro visto che ha segnato 21 gol a 21 anni e non penso che in Serie A ci sia qualcuno che abbia mai fatto questi numeri a questa età. Se la Fiorentina si è salvata, lo deve ad un nome ed un cognome: i suoi. Abbastanza distaccati ma comunque protagonisti di una ottima stagione sono stati Raspadori e Damsgaard, che in modo diverso hanno trovato il loro spazio in Sassuolo e Sampdoria impattando enormemente sul posizionamento finale delle proprie squadre.
M.S: Passiamo alle cose formali: quanto devo pagare per poter avere Vlahovic domani mattina al Napoli? Davvero, le qualità si intravedevano già tutte, ma una crescita così repentina a novembre non me la sarei mai aspettata. Dopo aver osservato l’evoluzione di Lozano e Osimhen sotto Gattuso sono curioso di vedere cosa farà il Mister con giocatori come Vlahovic e Castrovilli. Domanda per i miei colleghi: il Mancio farebbe bene a portarsi Raspadori all’Europeo o è troppo presto?
Giocatore più migliorato: Davide Calabria
Esclusi: Vlahovic (2° con 18 voti), Romero (3° con 15 voti), Kessie (4° con 12 voti)
A.B: Indignato parte 1. Il mio giocatore più migliorato è Danilo, che è passato dagli insulti di tutti i tifosi juventini nell’estate a essere forse il miglior braccetto del campionato. Il brasiliano ha fatto ciò che ha fatto Calabria ma rendendo da terzino destro e sinistro, da braccetto destro e sinistro, da centrale e pure da centrocampista nei due. Anche qui abbiamo escluso gli altri due che ho premiato, Kessie e Romero, quindi corretti i voti per Calabria e Karsdorp.
R.G: Chi ha alzato il livello delle prestazioni quest’anno è stato Calabria. Da pesce fuor d’acqua durante gli anni scorsi a pedina imprescindibile nello scacchiere rossonero. Voglio però fare l’alternativo premiando Karsdorp, che ha evidenziato le sue caratteristiche di spinta e ordine durante un anno finalmente lontano da infortuni. Chiudo il podio con un ex aequo Danilo – Romero. Il primo sembrava avesse perso il talento durante l’anno con Sarri, il secondo si è perfettamente integrato nel sistema difensivo aggressivo di Gasperini.
L.I: Chiesa Chiesa Chiesa. Fino alla scorsa stagione non avevo trovato nessun miglioramento dall’esordio in maglia viola all’ultima partita ma questa stagione è stato a mio parere il più impattante sui risultati della Juventus dopo CR7. In moltissime occasioni è risultato essere anche più importante del portoghese e penso quindi che debba essere uno dei (pochi) punti fermi da cui la Juventus debba ripartire per la prossima stagione. Sul podio con lui Malinovskyi che nella seconda parte di campionato ha fatto dimenticare che l’Atalanta avesse rinunciato al Papu Gomez e ad Ilicic, entrando in 15 gol (tra gol e assist) nelle ultime 11 partite. Irreale. Chiude il podio ovviamente Kessie su cui non mi dilungo più.
M.S: È la stagione dei terzini: sono veramente contento per i nomi che si trovano in questa categoria, Calabria-Karsdorp-Danilo sono per caratteristiche diverse tre giocatori che mi piacciono tanto e sono felice che abbiano trovato finalmente la continuità di prestazioni e la credibilità che meritano. I miei voti erano però andati a Kessie, escluso perché già in odore di MVP, a Lozano, che paga purtroppo la seconda metà di stagione post infortunio non all’altezza , e soprattutto a Locatelli, che ha saputo prendersi compiti molto onerosi nel centrocampo disegnato da De Zerbi. Spero vivamente che possa riuscire a imporre lo stesso livello di gioco anche quest’estate con la maglia dell’Italia nel caso in cui Verratti non recuperi in tempo per l’Europeo.
Miglior Acquisto: Achraf Hakimi
A.B: Indignato parte 2. Per quanto mi riguarda, un premio del genere deve valutare anche l’operazione in sé e Hakimi ha reso per quello che è stato pagato. In questo senso, l’operazione migliore è dell’Atalanta che riceve uno dei migliori centrali del campionato in prestito biennale con riscatto basso. Molto bene la Juve, con Chiesa, e la Samp, che con Damsgaard potrebbe avere trovato una gemma per soli 6 milioni. Non capisco la presenza di Osimhen, bravissimo quando ha giocato ma ha fatto tre mesi da oggetto misterioso ed è stato pagato 80 milioni.
R.G: La categoria dei migliori innesti è dominata da Chiesa che è stato di fatto l’uomo in più per la Juve. Pensavo fosse il nuovo Bernardeschi, poi per fortuna mi sono reso conto di averla sparata grossa e mi sono rianimato. Mi è piaciuto molto Ounas, che insieme a Simy e Messias, ha svoltato il reparto d’attacco e la produzione offensiva del Crotone nel passaggio da Stroppa a Cosmi.
Chiudo il podio con McKennie: alcuni problemi fisici lo hanno condizionato, ma nel periodo di massima forma è stato imprescindibile nel centrocampo bianconero.
L.I: Sono combattutissimo ma vado su Osimhen che di poco batte Hakimi. Mi piace tantissimo come giocatore e credo che se il Napoli lo avesse avuto per tutta la stagione non solo si sarebbe qualificata in Champions con giornate di anticipo ma avrebbe addirittura potuto contendere lo scudetto all’Inter. Hakimi devastante ma con anche qualche giro a vuoto probabilmente dovuto ai “deliri” tattici dell’Antonio Conte della prima parte di campionato.
Sul podio finisce il Cuti Romero da cui non mi aspettavo questa capacità di imporsi dopo lo scorso campionato.
M.S: La mia votazione non è approvata da qualche componente della Redazione. A parte gli scherzi, non potevo che premiare l’acquisto di Osimhen (il più costoso della storia del Napoli) avendolo visto giocare in tutte le partite e ben sapendo come ha cambiato la faccia ai partenopei. Al secondo posto ho messo Hakimi, non tanto per le sue prestazioni quanto per la portata dell’acquisto: due anni fa era impensabile per qualsiasi squadra che non vestisse bianconero portare un campione del genere in Serie A. Chiude il terzetto Romero per le ragioni che ho già spiegato nella categoria dei difensori. Nota a margine sulla classifica finale: mi sembra giusto premiare due giocatori come Chiesa e McKennie, che hanno più volte tolto le castagne dal fuoco alla Vecchia Signora.
Delusione dell’anno: Arthur Melo
A.B: Doppia presenza juventina, com’è giusto che sia, ma la posizione di Dybala è un po’ ingenerosa visto i problemi che ha avuto. Al suo posto, metto Kulusevski, che non ha mai reso con continuità sul profilo caratteriale ancor prima che tecnico. Deluso anche da Boga, da cui mi aspettavo un salto mai avvenuto. Menzione d’onore per Leao, che è arrivato al punto in cui deve decidere cosa farà da grande.
R.G: La coppia bianconera Dybala-Arthur ha deluso molto quest’anno. Entrambi a causa di infortuni e periodi di scarsa forma fisica. Chiude la top 3 un impresentabile Vidal, che ha mostrato chiaramente il suo viale del tramonto. Non ho altri gradini del podio, ma devo togliermi dei sassolini dalla scarpa nei confronti di CR7 e Leao. I gol per il primo e una buona prima parte di stagione per il secondo, non bastano per salvarli.
L.I: Per le aspettative che avevo credo che la delusione più cocente sia Arthur. Le colpe credo siano da suddividere in parti uguali fra lui e Pirlo che lo ha schierato costantemente fuori ruolo.
La prossima stagione sarà sicuramente migliore e si riprenderà ma ad oggi il premio di delusione non glielo toglie nessuno, anche se Leao e Romagnoli hanno avuto delle stagioni particolarmente negative. Leao era stato anche un fattore nella prima metà del campionato ma alla fine la sua stagione è stata negativa a mio parere. Fortuna per lui che il palo finale con l’Atalanta non ha inciso sul campionato del Milan.
M.S: Mi ricollego al discorso sulla Juve fatto nell’assegnare il premio per i migliori acquisti, questa volta parlando dell’altro lato della medaglia. Se c’è infatti chi si contraddistingue per i meriti, c’è anche chi è mancato quest’anno alla Vecchia Signora. Io ho nominato Dybala che non ha saputo ripetersi per una serie di concause dopo una stagione da MVP, ma anche i nomi di Arthur e Kulusevski non stonano. Un altro nome che non trova spazio in classifica ma che secondo me poteva entrarci è Romagnoli: dopo un inizio di stagione con le migliori aspettative, noie fisiche e l’arrivo di Tomori l’hanno relegato in panchina: vedremo se riuscirà a riscattarsi l’anno prossimo (e chissà se lo farà ancora con la maglia del Milan).
Allenatore dell’anno: Antonio Conte
A.B: Indignato parte 3. Conte ha avuto il merito di fare quello che in pochi hanno l’umiltà di fare: cambiare, adattandosi ai suoi giocatori. Gasperini ha fatto l’ennesima grande stagione con la Dea ma il grande protagonista delle panchine italiane non può che essere Vincenzo Italiano. Ha guidato una squadra che si è presentata ai nastri di partenza con una rosa senza esperienza in A, con un capitano che non giocava nella massima categoria da 6 anni e con il monte ingaggi più basso del campionato portandola ad una salvezza anticipata, con grandi prestazioni contro Milan, Napoli, Inter, Atalanta, Lazio e Roma. Lode a Italiano!
R.G: La categoria “Allenatori” non poteva non vedere in vetta Antonio Conte, assoluto mattatore del campionato con un’Inter schiacciasassi. Personalmente però gli ho preferito Gasperini, con enormi meriti anche quest’anno, dato che non ha potuto fare affidamento per quasi tutto il campionato sul Papu Gomez, messo fuori rosa e poi venduto, e su Ilicic, apparso fuori forma prima e con poche motivazioni. Chiudo il podio con Vincenzo Italiano autore di un miracolo salvezza inaspettato: chi poteva aspettarsi gioco e risultato con una rosa di fatto da categoria inferiore ai nastri di partenza?
La competizione è serrata quindi devo far finta di dimenticarmi di Pioli e De Zerbi, che hanno compiuto un lavoro forse irripetibile per le rispettive squadre.
L.I: Ancora Gasperini perché la continuità che ha dato all’Atalanta è una cosa imbarazzante nell’accezione positiva del termine. Una squadra con un monte ingaggi di 40 milioni di euro circa da tre anni se la gioca alla pari contro squadre che costano e fatturano tra le 2 e le 4 volte in più. Maestro nonostante l’antipatia che genera per i suoi atteggiamenti. Sul podio assieme al Gasp ci metto sicuramente Italiano e De Zerbi, il secondo è una bella conferma ed è un peccato che nessuna squadra italiana abbia deciso di affidargli un progetto mentre Italiano con lo Spezia ha creato un sistema che ha permesso ad una squadra individualmente inferiore alle altre 19 di salvarsi con scioltezza. Speriamo che le italiane non si facciano scappare anche l’allenatore dello Spezia…
M.S: Categoria abbastanza semplice: Conte è l’allenatore dell’anno. La situazione Covid è stata un pretesto fin troppo usato per snobbare la stagione da schiacciasassi dei nerazzurri che seguendo i dettami del proprio allenatore hanno dominato in lungo e in largo. E parlando di nerazzurri dominatori non posso non nominare la Dea e Gasperini che a inizio anno sembravano pronti a separarsi per poi conquistare il terzo piazzamento consecutivo in Champions. Menzione d’onore a Rino Gattuso: giocare senza metà squadra per 2 mesi, fare 77 punti e non andare in Champions non è da tutti.
MVP: Romelu Lukaku
A.B: Non sono il più grande fan di Lukaku ma questo premio ha inciso il suo nome da ormai parecchie settimane. Cruciale nel gioco interista, è migliorato tecnicamente e caratterialmente, guidando la fase offensiva nerazzurra e trascinandola anche nei big match. Al mio secondo posto, ho messo Insigne, miglior italiano del campionato, seguito da Rodrigo De Paul, che l’ha spuntata di un capello su Kessie perché fattore determinante tra salvezza e Serie B per i friulani.
R.G: Nella categoria MVP, sono gli attaccanti a farla da padrone. Lukaku, Muriel e insigne compongono il podio. Come detto, Kessie mi ha messo in difficoltà nella scelta, e lo lascio fuori cercando di autoconvincermi con la storia del ruolo meno “bello” da vedere. Tante Grrr reaction, invece, per CR7, al termine di una stagione travagliata in cui spesso mi ha fatto spazientire. In buona compagnia con i suoi compagni di squadra ovviamente.
L.I: Sul miglior giocatore del campionato potremmo aprire un mondo, partendo da chi è stato il più importante per la vittoria dello scudetto arrivando a chi ha permesso alla propria squadra di fare un campionato sopra le attese. Mi metto nel mezzo e dico Luis Muriel che questa stagione ad ormai 30 anni si è consacrato a livello europeo. Partendo spesso dalla panchina, ha totalizzato numeri imbarazzanti (22 gol e 8 assist e 1.36 xG+A90, Lukaku, a mio parere secondo miglior giocatore del campionato, si ferma a 0.99 ad esempio). Menzione d’onore anche per Franck Kessie che a mio parere è stato il miglior centrocampista del campionato e merita di entrare quanto meno nel discorso, probabilmente la vittoria sarebbe troppo però.
M.S: Lukaku ha dominato questa serie A, una statistica su tutte ci fa capire quanto detto: almeno 20 gol e 10 assist non li aveva mai fatti nessuno nel campionato italiano. Questo fatto accoppiato alla vittoria di uno scudetto che a Milano mancava da 10 anni crea un abisso tra lui e tutti gli altri candidati.
Serie A First & Second Teams
First Team – Allenatore: Antonio Conte – Modulo: 433
Portiere: Gianluigi Donnarumma;
Difensori: Juan Cuadrado, Milan Skriniar, Stefan De Vrij, Theo Hernandez;
Centrocampisti: Rodrigo De Paul, Franck Kessie, Nicolò Barella;
Attaccanti: Romelu Lukaku, Luis Muriel, Lorenzo Insigne.
Second Team – Allenatore: Giampiero Gasperini – Modulo: 3412
Portiere: Alessio Cragno;
Difensori: Cristian Romero, Matthijs de Ligt, Simon Kjaer;
Centrocampisti: Achraf Hakimi, Piotr Zielinski, Sergej Milinkovic-Savic, Robin Gosens;
Trequartista: Henrikh Mkhitaryan;
Attaccanti: Zlatan Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo.