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Oggi analizziamo le idee tattiche e i principi di gioco dell’allenatore sulla bocca di tutti negli ultimi mesi, nonché uno degli allenatori più esaltanti del panorama europeo: Julian Nagelsmann.
Novello sposo del Bayern Monaco, sarà in grado di rispettare le enormi aspettative sul suo conto?
Gli esordi
Augsburg, 2007. Un giovane calciatore tedesco di 20 anni subisce l’ennesimo infortunio al ginocchio che lo costringe a ritirarsi senza aver collezionato nemmeno una presenza nel calcio professionistico. Julian Nagelsmann ancora non sapeva che da quel giorno gli si sarebbero aperte le porte di una nuova vita che lo avrebbe portato a diventare uno degli allenatori più esaltanti del panorama europeo.
La prima occasione gli viene data dall’Hoffenheim l’11 febbraio del 2016, a 28 anni, diventando il più giovane allenatore della storia della Bundesliga. Rimarrà all’Hoffenhaim fino al 2019, conducendo la squadra a un’inaspettata salvezza al primo anno, ma soprattutto alla prima qualificazione della storia in Champions League al secondo anno, qualificazione che verrà poi replicata anche l’anno successivo.
Nel giugno del 2019 viene ingaggiato dal Lipsia, sostituendo il ben noto – soprattutto tra i tifosi milanisti – Ralf Rangnick, che diventerà responsabile dello sport e dello sviluppo calcistico del gruppo Red Bull. Il primo anno di Nagelsmann è già un successo: arriva terzo in Bundesliga alle spalle del Bayern Monaco e del Borussia Dortmund, ma è in Champions League che compie un vero e autentico miracolo portando la squadra in semifinale, dove perderà con il PSG di quel Thomas Tuchel che per primo gli diede l’idea di diventare allenatore.
L’ascesa dell’enfant prodige sembra non volersi arrestare: il 27 aprile 2021 viene infatti annunciato come nuovo allenatore del Bayern Monaco (a fronte di una clausola da 25 milioni di euro, una cifra record) a partire dalla stagione 2021/2022, con un contratto quinquennale.
Le idee e i principi di Julian Nagelsmann
Ma che tipo di allenatore è Julian Nagelsmann? Quali sono le sue idee e i suoi principi di gioco?
La prima cosa che salta all’occhio osservando la breve ma elettrizzante carriera di Nagelsmann è la sua incredibile versatilità di moduli: dal 4-2-2-2, al 3-5-2, al 4-2-3-1; in due anni al Lipsia ha usato ben 11 moduli diversi. Da un punto di vista meramente statistico, i moduli più utilizzati da Nagelsmann nella sua avventura col team di proprietà della Red Bull sono stati il 4-2-2-2 e il 3-5-2 (in tutte le sue varianti), ma è importante capire che nel suo calcio i numeri sono irrilevanti, ciò che conta sono i principi di gioco che rimangono identici qualsiasi sia lo schieramento.
A prescindere dal modulo di riferimento, il suo Lipsia ama avere il controllo del pallone, infatti dal periodo di Rangnick a quello di Nagelsmann il possesso palla della squadra è passato dal 49.3% del 2018/2019 al 58% del 2020/2021. Julian cerca di recuperarlo il prima possibile quando lo perde, e in generale vuole recuperare il pallone in alto nel campo per aumentare la propria pericolosità. Analizziamo nel dettaglio le sue idee:
Prima fase di possesso
In fase di possesso, il Lipsia cerca sempre di costruire dal basso: è infatti la squadra con la più bassa percentuale di lanci da rimessa dal fondo – ossia passaggi che superano i 35m – della Bundesliga (24,5%). Lo schieramento nella prima costruzione è piuttosto fluido, l’importante è avere il vantaggio numerico centralmente per poter impostare con più facilità:
I centrali si scambiano continuamente il pallone con l’obiettivo di muovere le maglie avversarie e trovare nuove linee di passaggio in verticale, per esempio verso un trequartista che viene incontro.
La costruzione dal basso però non è un dogma, infatti Nagelsmann è abituato ad avere in rosa un centravanti fisico e abile nel gioco aereo (Poulsen, Sorloth) così da avere nel suo arsenale anche la soluzione sul lungo per saltare la prima pressione avversaria e appoggiarsi al centravanti, oppure per attaccare direttamente alle spalle la difesa avversaria, sfruttando la velocità degli attaccanti.
Mantenimento del possesso e fase offensiva
È comune vedere il Lipsia schierarsi con una sorta di 3-1-5-1: un solo vertice basso a supporto dei tre centrali, gli esterni giocano con i piedi sulla linea di fondo e stanno molto alti, i trequartisti occupano con meticolosità i mezzi spazi, che sono le zone di campo più sfruttate per andare a rete.
In questo esempio il Borussia Dortmund giocava con un 3-1-5-1, quindi i centrali di destra e di sinistra del Lipsia (Orban e Halstenberg in foto) sono liberi di impostare e di portare palla verticalmente.
Ciò che colpisce delle squadre di Nagelsmann è la loro incredibile fluidità: i giocatori sanno perfettamente quali spazi devono essere occupati e riescono a muoversi in base ai movimenti dei compagni; i giocatori non sono ingabbiati in un sistema che ne limita la loro creatività, anzi, sono messi nelle condizioni migliori per sprigionare il proprio talento, anche a costo di commettere degli errori.
Per quanto sia una squadra votata al possesso palla, una parte fondamentale del gioco di Nagelsmann è la verticalità. Il Lipsia infatti è prima in campionato per passaggi progressivi x90 minuti, ossia quei passaggi che muovono il pallone verso la porta avversaria; ciò le conferisce un’attitudine dichiaratamente offensiva che la rende la terza squadra della Bundesliga per xG con 71.8, ma con soli 60 messi effettivamente a segno, probabilmente a causa della mancanza di un centravanti che riuscisse a trovare la porta con continuità; il capocannoniere è stato infatti Marcel Sabitzer con 8 gol, di cui 4 dal dischetto.
La squadra dell’est tedesco ha un vastissimo numero di strategie per attaccare, per esempio la cosiddetta up-back-and-through, che consiste nel passare il pallone a un giocatore in posizione avanzata con le spalle alla porta, il quale la appoggia a un giocatore arretrato che cerca in verticale sulla corsa il terzo uomo:
Una volta stabilito il possesso palla, il Lipsia alza notevolmente il suo baricentro con i difensori centrali sulla linea di centrocampo. I rischi di questo tipo di soluzione sono evidenti: gli avversari possono diventare pericolosi trovando spazio dietro la linea dando vita a transizioni offensive potenzialmente letali. Tuttavia, le caratteristiche dei difensori centrali del Lipsia sono perfette per giocare questo tipo di calcio.
Giocatori come Upamecano, che nella prossima stagione giocherà proprio nel Bayern Monaco di Nagelsmann, e Konaté (nuovo acquisto del Liverpool) sono molto aggressivi e abili nell’anticipare gli attaccanti avversari, ma sono soprattutto dotati di una straripante velocità che permette loro di recuperare qualsiasi attaccante avversario, così come Mukiele, Halstenberg e Klostermann, che, pur essendo in origine dei terzini, hanno giocato molto spesso da difensori centrali.
Una delle soluzioni che il Lipsia propone di più offensivamente consiste nel sovraccaricare un lato per poi cambiare gioco verso il lato opposto in cui si trova l’esterno con molto spazio da attaccare:
Prima fase di pressing e transizione offensiva
Nel momento in cui perdono palla, le squadre di Nagelsmann cercano di recuperarla il prima possibile con un pressing asfissiante. Il Lipsia quest’anno è la seconda squadra che pressa maggiormente nella trequarti avversaria (PPDA di 9,57) ed è la seconda anche per efficacia.
Nella prima fase di pressing il Lipsia è estremamente aggressivo e propone diverse soluzioni codificate per far partire il pressing: una delle più comuni consiste nel pressare il portatore di palla e contemporaneamente bloccare la linea di passaggio centrale alle spalle, obbligando così il passaggio verso l’esterno; questo fa partire il pressing feroce della squadra di Nagelsmann verso l’esterno difensivo che riceve:
A questo punto diventa opportuno citare i famosi 31 principi di Julian Nagelsmann: gira voce, secondo il libro Football Hackers di Christof Biermann, che il giovane allenatore tedesco abbia 31 principi di gioco di cui solo pochissimi sono noti al pubblico, ma uno di questi è estremamente interessante e coinvolge proprio la fase di pressione e di recupero palla. Nagelsmann preferisce obbligare l’avversario a fare un brutto passaggio piuttosto che recuperare la palla da un 1vs1 perché ne ritiene l’esito troppo casuale; rubare la palla intercettandola permette di avere un vantaggio in termini di velocità nei confronti dell’avversario.
Per quanto riguarda la transizione offensiva l’idea è chiara: arrivare nella porta avversaria il prima possibile; è proprio in questa fase di gioco che si può notare al meglio la ricerca della verticalità:
Vedere un contropiede imbastito dalla squadra di Nagelsmann è come vedere una gara di atletica: l’azione viene accompagnata con grande velocità da almeno 3 giocatori, i quali occupano chirurgicamente i 3 canali centrali d’attacco:
Fase difensiva inoltrata
Nagelsmann è solito adattarsi alla squadra avversaria non soltanto attraverso il modulo, ma anche nelle idee di gioco: nelle partite contro avversari abili nel palleggio e abituate a giocare con la difesa alta, l’allenatore tedesco ha l’umiltà e l’intelligenza di abbassare il baricentro e di sfruttare le transizioni offensive (39% medio di possesso palla nelle 6 partite contro il Bayer Leverkusen, 38% nelle 6 partite contro il Bayern Monaco), ciò accadeva soprattutto nella stagione 2019/2020 grazie alla presenza in rosa di Timo Werner, il quale fa della velocità e dell’attacco in contropiede le sue qualità principali. Quando il Lipsia gioca a 3, in fase di non possesso prolungata, la linea difensiva diventa a 5:
L’idea però è di spezzare la linea a 5 e uscire sui giocatori avversari tra le linee, come fa Konaté in questo caso su Gnabry formando una sorta di 442:
Nonostante un gioco prettamente offensivo che accetta come parte integrante del suo gioco il prendersi numerosi rischi, il fulcro principale dei risultati della squadra di Nagelsmann è proprio la solidità difensiva: il Lipsia infatti ha avuto la miglior difesa del campionato con 32 gol subiti (il Bayern Monaco ne ha subiti 44), dato confermato anche dagli xGA (29).
Conclusione
Il lavoro di Nagelsmann nei suoi pochi anni da allenatore è notevole: è un allenatore estremamente intelligente, versatile e soprattutto innovativo. Sembra avere tutte le carte in regola per diventare the next big thing del calcio europeo.
Allenare il Bayern Monaco gli darà la possibilità di provare i suoi principi di gioco con dei giocatori di un livello nettamente superiore rispetto a quelli a cui è abituato e con una capacità economica tale da permettergli di acquistare i profili che riterrà più adatti al suo calcio. Il Bayern Monaco ha già nella sua rosa i giocatori che sembrano adattarsi perfettamente al calcio di Nagelsmann sia per caratteristiche, sia per versatilità. Non abbiamo dubbi che, con il suo lavoro, giovani come Alphonso Davies o Jamal Musiala riusciranno a raggiungere il loro massimo potenziale e ad affermarsi ufficialmente come giocatori di primissimo livello.
I presupposti sembrano indicare che con il Bayern Monaco potrà dar vita a un grande ciclo di vittorie sia in campo nazionale che in campo internazionale con un calcio moderno, innovativo, divertente ed efficace.
Di seguito una previsione di come potrebbe giocare il Bayern Monaco di Nagelsmann nel 2021/2022. Si tenga presente che, come abbondantemente analizzato, il modulo può cambiare continuamente e che i singoli giocatori potranno dover svolgere tanti ruoli diversi: