A poche settimane dalla vittoria dell’Europa League da parte del Villarreal e con l’arrivo degli Europei, ci è sembrato doveroso prendersi un po’ di tempo per parlare di uno dei protagonisti della vittoria contro il Manchester United, nonché idolo di casa della tifoseria del Submarino Amarillo e difensore titolare della Spagna: Pau Torres.
Insieme a Raúl Albiol quest’anno ha formato una delle migliori coppie di centrali della Liga – e probabilmente non solo – ma le tante voci di mercato fanno pensare che non rivedremo questa coppia l’anno prossimo: infatti proprio i Red Devils sembrano essere molto interessati al giocatore e vorrebbero affiancarlo a Harry Maguire. Ma entriamo più nel dettaglio.
Chi è Pau Torres
Pau Torres è nato a Villarreal il 16 gennaio del 1997. Cresciuto sin da bambino nel settore giovanile della squadra, ha esordito tra i grandi nel dicembre 2016 in una partita di Coppa del Re contro il Toledo. Dopo essere stato spedito per un anno in prestito al Malaga nella seconda divisione per farsi le ossa, è tornato e si è immediatamente preso il posto da titolare dalla stagione 2019/2020.
Torres è un difensore centrale dotato di un mancino educatissimo, alto 1.91 per 80 kg, un fisico che gli permette di essere non solo imponente e bravo nel gioco aereo, ma anche di disporre di una buona velocità.
Pau Torres nelle due fasi di gioco
Fase di possesso
Una delle qualità che salta più all’occhio quando si guarda giocare Pau Torres, è la sua incredibile eleganza nel giocare il pallone: è dotato di un mancino straordinario che lo rende il primo regista della squadra, ma è anche estremamente a suo agio nel portare palla, due doti sempre più importanti per un difensore centrale moderno:
I dati (presi da FBref) ci mostrano che lo spagnolo ha una percentuale di completamento dei passaggi dell’89.4%, nello specifico il 94.2% di completamento nei passaggi brevi, il 94.5% nei passaggi medi e il 78% in quelli lunghi. Sono proprio questi ultimi i più interessanti da analizzare: Torres infatti è bravissimo a passare il pallone verticalmente, rompendo la prima fase di pressione e spezzando in due la difesa avversaria:
Viene usato tantissimo da Emery per cambiare gioco, situazione in cui mostra la precisione e la potenza della sua elegantissima sventagliata:
Tra i difensori centrali dei top 5 campionati europei si piazza nell’80° percentile per passaggi progressivi, nell’83° per passaggi effettuati sotto pressione e nell’86° per passaggi filtranti.
Numeri importanti, ma che necessitano di contestualizzazione: il Villarreal è al 4° posto per possesso palla in Liga con il 55.6%, ma come abbiamo visto in maniera chiara nella finale di Europa League, la squadra di Emery ha la tendenza ad abbassare parecchio il baricentro difensivo della squadra quando passa in vantaggio, riducendo quindi il tempo col pallone tra i piedi e anche le possibilità di avere una linea di passaggio pulita.
I dati di Torres potrebbero essere quasi impareggiabili se giocasse in una squadra che cerca di giocare il pallone e di dominare il possesso per 90 minuti; sarebbe infatti perfetto tra le mani di un allenatore come Pep Guardiola.
Un altro aspetto in cui Torres spicca rispetto agli altri è la grande capacità nel portare il pallone: è al 92° percentile per dribbling completati e al 94° per distanza progressiva di trasporto palla.
In pratica, pressare Torres ha più rischi che benefici, perché è in grado di rompere la prima linea di pressing sia con un passaggio verticale, sia portando palla e superando l’avversario.
Fase difensiva
Va bene saper giocare il pallone, ma un difensore deve pur saper difendere, e Torres si rivela anche un ottimo difensore: è dotato di grande fisicità, è veloce in campo aperto ed è un difensore intelligente. Pur essendo dotato di grande fisicità e atletismo, Pau Torres può essere definito come un difensore passivo piuttosto che un difensore proattivo, quindi più propenso a difendere in maniera conservativa sfruttando il suo posizionamento e la sua consapevolezza difensiva, aspettando il movimento del suo avversario piuttosto che aggredirlo o cercare l’anticipo:
I dati confermano questa sua propensione: è infatti il secondo difensore della Liga che ha tentato meno contrasti dopo Gabriel Paulista del Valencia, ed è nel 16° percentile per numero di intercettazioni nei primi 5 campionati europei. Questa sua tendenza lo rende particolarmente difficile da dribblare, si posiziona all’80° percentile per dribbling superati (ossia numero di volte in cui è stato dribblato). La sua imponente statura e le sue leve lunghe non gli permettono solo di essere veloce a recuperare in profondità sul lungo, ma lo rendono allo stesso esplosivo e capace di risolvere situazioni ormai insperate:
Pur essendo adatto a giocare in una difesa alta che lascia tanto campo alle spalle grazie al suo atletismo e alla sua velocità, ha ancora qualche lacuna negli 1vs1 contro avversari dal baricentro più basso che sono in grado di sterzare rapidamente. Da tutto ciò si evince come Pau Torres sia perfetto per affiancare un difensore centrale più aggressivo e che si prende più rischi, per questo motivo è un peccato sapere che agli Europei non potrà contare su Sergio Ramos, con cui avrebbe creato una coppia perfetta per caratteristiche.
In conclusione
Pau Torres ha quindi le doti richieste oggi per un difensore moderno: straordinaria tecnica, fisicità, posizionamento e velocità, tutto ciò avendo ancora tanti margini di miglioramento considerando l’età. Mi resta ancora un dubbio del tutto personale: riuscirà a confermarsi anche senza l’aiuto di un compagno di reparto di grande carisma come Sergio Ramos agli Europei e nel suo prossimo club senza Raúl Albiol (qualcuno per caso ha pensato a Koulibaly)?
L’appuntamento per osservare da vicino Pau Torres è allora la partita di esordio della Spagna agli Europei, che sarà stasera alle 21, contro la Svezia.