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In questa seconda parte del Power Ranking targato The GegenPress ci concentriamo sulle squadre di metà classifica, quelle che secondo la nostra Redazione non avranno particolari problemi a salvarsi, ma che non riusciranno a dire la propria nelle zone alte della classifica valevoli per un posto in Europa.
Filippo Buccisano (F.B.), Marco Lai (M.L.) e Andrea Rossetti (A.R.) avranno il compito di commentare esprimendo la propria opinione sulle cinque squadre selezionate e sul posizionamento dato dalla Redazione.
15° – EMPOLI
Allenatore
Aurelio Andreazzoli
Movimenti di mercato
In entrata: Cutrone (Valencia), F.Di Francesco (SPAL), L.Henderson (Lecce), Ismajli (Spezia), Luperto (Crotone), Marchizza (Spezia), Pinamonti (Inter), Stojanovic (Dinamo Zagabria), Tonelli (Sampdoria), Ujkani (Torino), Vicario (Cagliari).
In uscita: Brignoli (Panathinaikos), Cambiaso (Genoa), Moreo (Brescia), Nikolaou (Spezia), Pirrello (Cosenza), Ryder Matos (Perugia), Sabelli (Genoa).
Formazione tipo
(4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Ismajli, Luperto, Marchizza; Haas, Ricci, Bandinelli; Bajrami; Mancuso, Cutrone.
Posizionamento nello scorso campionato
1° in Serie B
Giocatore chiave
Nedim Bajrami
Protagonista della promozione, Bajrami si è già fatto ampiamente notare in queste due prime giornate mostrando di essere un giocatore fondamentale per la squadra di Andreazzoli con due assist nelle prime due gare giocate contro squadre di alto livello come Lazio e Juventus. L’albanese di origine svizzere è un trequartista che unisce qualità e quantità, ha tutto per essere l’ago della bilancia della squadra toscana in questa stagione, nella speranza che riconfermi gli ottimi numeri della stagione passata (5 gol e 8 assist).
Giocatore da tenere d’occhio
Samuele Ricci
Il talento di casa Empoli si è fatto notare da subito con due prestazioni di altissimo livello nelle prime due giornate di campionato. Regista o all’occorrenza mezzala, Ricci è un giocatore che abbina a delle grandi capacità tecniche (per questo, come tanti altri, è stato paragonato a Pirlo) senso della posizione e intelligenza.
Il futuro è dalla sua parte, non ci stupiremmo nel vederlo nel giro della nazionale tra pochi anni.
Considerazioni
F.B.: Sinceramente ho qualche dubbio sull’Empoli, probabilmente li vedo una posizione o due sotto, soprattutto alla luce del mercato del Genoa, per quanto comunque li consideri tra le squadre più attrezzate per la salvezza. Già il fatto di essere usciti dall’Allianz Arena con tre punti e la prestazione con la Lazio della prima giornata dimostrano che l’Empoli, tra le neopromosse, è quella più attrezzata per mantenere la categoria. Se dovessi fare un pronostico direi che il campionato dei toscani potrebbe svolgersi sulla falsariga di quello dello Spezia della scorsa stagione, ovvero una squadra molto organizzata che gioca faccia a faccia contro tutti, raccogliendo punti anche contro squadre più forti.
Lo scorso anno i liguri persero moltissimi punti nei minuti finali, e rivedo nell’Empoli questo rischio, visto che la prestazione difensiva contro la Lazio è stata preoccupante. Sarà comunque fondamentale che la società permetta all’allenatore di sviluppare i suoi concetti senza pressioni inutili, a differenza di come avvenne tre anni fa, quando Andreazzoli venne allontanato dalla panchina dopo un inizio non brillante e l’Empoli retrocesse anche a causa del periodo di Iachini in panchina.
M.L.: Squadra veramente interessante quella di Andreazzoli, allenatore di cui ormai apprezzo il lavoro da tanti anni. L’Empoli è una di quelle squadre che guarderò con molta attenzione durante questa stagione perché propone un calcio fresco, moderno e offensivo, motivi per cui può diventare la grande sorpresa di questo campionato e salvarsi con discreta tranquillità, aldilà della vittoria a Torino contro la Juventus che in questo momento della stagione vale ben poco.
Allo stesso tempo però la squadra toscana è un po’ fragile difensivamente e potrebbe anche rischiare la retrocessione proprio come successe al precedente Empoli di Andreazzoli (e, ahimé, Iachini) con Caputo, Zajc e Krunic, ma spero sinceramente che ciò non accada.
A.R.: La quindicesima posizione può rappresentare sicuramente un piazzamento alla portata dell’Empoli di Aurelio Andreazzoli, che già tre stagioni fa retrocesse con i toscani ma mostrando di saper fare calcio e valorizzare parecchi elementi. Ci sono squadre sicuramente meno attrezzate e organizzate, ma mi aspetto che l’Empoli possa trovarsi per qualche tratto di stagione in zone calde di classifica per la lotta-salvezza. Squadra e tecnico dovranno dimostrare anche la personalità per meritarsi una salvezza tranquilla.
Ecco, passando al campo l’Empoli mi ha già convinto abbastanza chiaramente nelle prime due di campionato. Ottima organizzazione, grande attenzione, tenuta atletica/agonistica e soprattutto due grandi prestazioni contro avversarie di livello top: la Lazio di Sarri e la Juventus di Massimiliano Allegri, battuta e sorpresa allo Stadium. Se certamente l’Empoli non imporrà il gioco su tutte le altre 19 di Serie A, mi sento di dire che con questo pragmatismo, questa spensieratezza e questa cattiveria nell’aggressione degli spazi, i ragazzi del tecnico ex Genoa potrebbero raggiungere l’obiettivo stagionale prima di quanto tutti si aspettino.
14° – UDINESE
Allenatore
Luca Gotti
Movimenti di mercato
In entrata: Beto Betuncal (Portimonense), Nehuén Pérez (Granada), Padelli (Inter), Samardzic (RB Lipsia), Silvestri (Verona), Soppy (Rennes), Success (Watford), Udogie (Verona).
In uscita: Bonifazi (Bologna), de Paul (Atlético Madrid), Gasparini (Legnago Salus), Musso (Atalanta), Prödl (svincolato), Scuffet (Apoel Nicosia).
Formazione tipo
(3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, Samir; Molina, Arslan, Walace, Makengo, Larsen; Pereyra, Pussetto.
Posizionamento nello scorso campionato
14° in Serie A
Giocatore chiave
Roberto Pereyra
Dopo l’addio di due grandissimi giocatori come De Paul e Musso, El Tucu Pereyra diventa senza ombra di dubbio il giocatore più forte e più importante di quest’Udinese. Giocando in una posizione avanzata, Pereyra avrà grandi responsabilità sia nella costruzione del gioco che nella rifinitura, e dalle prime partite sembra aver pienamente compreso il suo nuovo ruolo.
Giocatore da tenere d’occhio
Nahuel Molina
Ormai tutti parlano di lui, ma fidatevi, non è un caso. Fresco vincitore della Copa America con la sua Argentina, Molina avrà il compito di sfrecciare sulla fascia destra con il suo solito grande atletismo e la sua buona qualità nel 3-5-2 di Gotti.
Le aspettative su di lui erano molto alte fin dal precampionato, ma dopo essere partito alla grande con 1 gol e 1 assist nelle prime due giornate adesso avrà addosso gli occhi di chiunque (grandi squadre comprese).
Considerazioni
F.B.: Ho molte aspettative per il campionato dell’Udinese, perché nonostante le perdite di De Paul e Musso hanno mantenuto un’ossatura forte e giocatori molto interessanti. Il Tucu Pereyra e Silvestri sono chiamati a sostituire i partenti e secondo me possono fare veramente un’ottima stagione.
Anche sugli esterni la coppia Strygen Larsen-Molina è un lusso per questa fascia di classifica, e in difesa se Nuytinck dovesse restare sano si dovrebbero dormire sonni tranquilli. Ho qualche dubbio sull’attacco, perché né Pussetto né Deulofeu mi sembrano adatti a fare la prima punta, e per quanto Okaka sia un onestissimo attaccante non mi sembra abbia la qualità per rendere come gli scorsi anni senza De Paul.
Oltre ai giocatori citati, la garanzia per l’Udinese è sicuramente l’allenatore, Luca Gotti. Tra le squadre della parte bassa penso sia assolutamente il miglior allenatore. Certo, non è un maestro del calcio, ma la sua Udinese è sempre messa benissimo in campo e difficilmente sbaglia l’approccio alla partita.
M.L.: La squadra di Gotti si ritrova orfana dei suoi due giocatori più forti: Juan Musso (direzione Atalanta), ma soprattutto Rodrigo De Paul, giocatore per cui vado letteralmente pazzo. Tuttavia, l’Udinese non penso avrà grossi problemi a salvarsi proprio per merito del lavoro del suo allenatore, a mio parere molto capace nel costruire una squadra organizzata e pronta a creare difficoltà a qualunque avversaria.
Il ruolo di giocatore chiave passerà da un argentino all’altro, da De Paul a Pereyra, e considerando le importanti doti del Tucu si può tranquillamente dire che poteva andare molto peggio. Mi rimane qualche dubbio sulla fase offensiva a causa della lunga schiera di centravanti (non esaltanti) a disposizione, ma sono certo che Gotti troverà la soluzione migliore
A.R.: Blocco di partenza che al contrario non condivido per l’Udinese di Luca Gotti, che a mio avviso può ben performare e addirittura finire la stagione nella metà sinistra di classifica, cioè nelle prime dieci posizioni. La partenza per i bianconeri è stata ottima, con il pareggio strappato in casa con la Juventus e la larga vittoria maturata contro il neopromosso Venezia sempre alla Dacia Arena. A questo proposito, il pubblico friulano secondo me potrebbe diventare quest’anno il dodicesimo uomo dell’Udinese, squadra che lotta e ringhia su tutti i palloni.
Sul terreno di gioco per i bianconeri c’è una certezza: tutti gli interpreti hanno in testa l’idea di calcio di Gotti e soprattutto hanno tutte le caratteristiche perfette per sciolinare il credo tattico dell’ex allenatore in seconda. Negli undici titolari si farà sicuramente sentire l’assenza di un big come De Paul, ma una squadra che a centrocampo che può contare su Pereyra, Makengo, Arslan e su tutti Walace – da cui mi aspetto una stagione di alto livello – più qualche giovane interessante, si può rendere protagonista di una Serie A giocata con status e personalità.
13° – CAGLIARI
Allenatore
Leonardo Semplici
Movimenti di mercato
In entrata: Bellanova (Pescara), Cáceres (parametro zero), Dalbert (Rennes), Grassi (Parma), Keita Baldé (Sampdoria), Radunovic (Atalanta), Strootman (Genoa).
In uscita: Asamoah (svincolato), Calabresi (Lecce), Cerri (Como), Klavan (Paide), Nainggolan (Anversa), Rugani (Juventus), G.Simeone (Verona), Sottil (Fiorentina), Tramoni (Brescia), Tripaldelli (SPAL), Vicario (Empoli).
Formazione tipo
(3-5-2): Cragno; Walukiewicz, Godín, Carboni; Zappa, Nández, Strootman, Marin, Dalbert; Joao Pedro, Pavoletti.
Posizionamento nello scorso campionato
16° in Serie A
Giocatore chiave
Joao Pedro
Una certezza. All’ottava stagione in rossoblù, Joao Pedro è ormai a tutti gli effetti l’uomo cardine di questo Cagliari. 34 gol negli ultimi due campionati, il brasiliano ha già iniziato a mille la nuova stagione con la sua personalità e la sua solita qualità, ma soprattutto con due gol importantissimi nel pareggio con lo Spezia e un assist nella brutta sconfitta contro il Milan. In un Cagliari che mostra un po’ di sterilità nella fase offensiva, spetterà di nuovo a lui farsi carico dell’attacco sardo.
Giocatore da tenere d’occhio
Razvan Marin
Dopo i primi mesi di grande difficoltà nella sua prima stagione in Serie A perché schierato fuori ruolo (vertice basso) da Di Francesco, Marin ha finito lo scorso campionato con grandi prestazioni ma soprattutto con gol pesanti (Roma e Parma su tutti) per il raggiungimento di un’insperata salvezza.
Con la riconferma in panchina di Semplici, il romeno potrà continuare a giocare nelle zone di campo in cui si trova più a suo agio e potrà incidere in entrambe le fasi.
Considerazioni
F.B.: Rispetto agli scorsi anni il Cagliari inizia il campionato con molte meno aspettative, anche per un mercato non particolarmente esaltante, in cui però la società è riuscita a trattenere, controvoglia o meno si vedrà, i suoi due giocatori di punta, ovvero Cragno e Nandez. Semplici è un maestro della salvezza, e salvo cataclismi il Cagliari dovrebbe salvarsi serenamente.
Anche per loro ho qualche dubbio sull’attacco; Joao Pedro è una garanzia, ma sul suo partner penso che la dirigenza avrebbe dovuto lavorare meglio. Keita Balde è sicuramente un ottimo giocatore, ma da ormai un paio di stagioni è l’ombra del giocatore che era alla Lazio, mentre Pavoletti è un veterano che serve sempre, ma lascia grossi dubbi dal punto di vista fisico. A centrocampo peserà tantissimo l’assenza di Rog, visto che Deiola non mi sembra particolarmente adatto alla Serie A, e anche l’apporto di Strootman dipende moltissimo dalla condizione fisica che il centrocampista olandese terrà durante la stagione.
M.L.: Dovendo parlare della mia squadra del cuore difficilmente potrò essere obiettivo. Sembra passata una vita dalla scorsa estate che aveva creato grandissime aspettative per la stagione 2020/2021 con Di Francesco in panchina; come sappiamo, però, la stagione è stata un disastro, l’entusiasmo rossoblù è calato a picco e questo calciomercato non ha aiutato sicuramente a cambiare le cose. Sono stati senza dubbio fatti acquisti mirati per cercare di dare profondità alla rosa in più reparti possibile, ma se nelle prime due partite di campionato sei costretto a giocare con Deiola titolare allora qualche errore è stato commesso.
Considerando complessivamente la rosa e l’allenatore (niente di eccezionale, ma adatto a raggiungere la salvezza), verrebbe da pensare che quest’anno il Cagliari dovrebbe posizionarsi abbastanza tranquillamente nella metà (bassa) della classifica, ma con un po’ di scaramanzia vi dico che un campionato nel limbo tra retrocessione e salvezza non è niente di impossibile.
A.R.: Sì, il Cagliari di Semplici può stazionare in questa posizione anche se – discorso che valeva anche per il prima citato Empoli – qualche giornata di mancati risultati e scoramento potrebbe momentaneamente colpire i sardi. L’arrivo di Keita, se starà al meglio, nella mia mente sposta tanto in queste zone di classifica per qualità e istinto offensivo che potrebbero fare la differenza. In panchina, un tecnico che con un discreto organico a disposizione difficilmente fallisce rappresenta il biglietto da visita di una stagione quasi sicuramente tranquilla ma probabilmente non esaltante.
Come per l’Udinese di Gotti, anche qui il 3-5-2 pare il sistema di assoluto riferimento. Se c’è da trovare una mezzala che possa coprire il ruolo con continuità nella casella di Deiola (chissà che non possa essere proprio lui), gli altri elementi del reparto mi sembrano comunque di buon livello. Con Zappa che deve trovare continuità da quinto a destra, il Cagliari avrebbe la possibilità di formare una colonna vertebrale centrale che includa Cragno, Godin, Nandez, Strootman e Joao Pedro e di diventare quindi una squadra molto scomoda oltre che potenzialmente difficile da scardinare per qualsiasi avversario.
12° – BOLOGNA
Allenatore
Siniša Mihajlović
Movimenti di mercato
In entrata: Arnautovic (Shanghai SIPG), Bardi (Frosinone),Bonifazi (Udinese), Theate (KV Oostende), van Hooijdonk (NAC Breda).
In uscita: da Costa (svincolato), Danilo (Parma), Juwara (Crotone), Poli (Antalyaspor), Palacio (Brescia), Ravaglia (Frosinone), Tomiyasu (Arsenal), Vergani (Salernitana).
Formazione tipo
(4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Medel, Bonifazi, Dijks; Svanberg, Schouten; Orsolini, Soriano, Barrow; Arnautovic.
Posizionamento nello scorso campionato
12° in Serie A
Giocatore chiave
Marko Arnautovic
Il grande colpo dell’estate felsinea, Marko Arnautovic è il centravanti che Mihajlovic chiedeva da ormai tre stagioni. In una squadra che ama attaccare, l’austriaco – che ormai tutta Italia ricorderà per quel gol annullato per fuorigioco all’Europeo – può tranquillamente raggiungere la doppia cifra e perché no, dare ai tifosi bolognesi qualche speranza di arrivare in Europa.
Giocatore da tenere d’occhio
Emanuel Vignato
Il classe 2000 ha ufficialmente conquistato Mihajlović. Ai nastri di partenza non parte da titolare, ma già dalla scorsa stagione è il primo cambio nelle tre posizioni dietro la punta o addirittura al posto di un terzino quando il Bologna è in svantaggio.
Giocatore dalla classe cristallina, quest’anno potrà mettersi ancora di più in mostra nella speranza che l’allenatore serbo gli dia ancora più minutaggio.
Considerazioni
F.B.: Il campionato del Bologna è sempre lo stesso da almeno tre anni, e non credo che questa stagione sarà tanto diversa. La salvezza dovrebbe arrivare in tranquillità già a marzo, e da quel momento in poi il Bologna andrà avanti per inerzia finendo il campionato tra il decimo e il dodicesimo posto.
Quest’anno, a differenza degli scorsi anni, l’attacco dovrebbe avere finalmente il suo punto di riferimento, ovvero Marko Arnautovic, che ha già esordito con un gol pesantissimo all’esordio. Insieme a Orsolini e Barrow mi aspetto grandi cose, soprattutto perché a supporto il Bologna ha uno dei centrocampi più interessanti del campionato. Svanberg, Schouten e Dominguez sono tutti e tre dei giocatori molto importanti, e con il solito Medel e Soriano possono veramente formare uno dei migliori reparti di questa fascia. La difesa mi lascia invece con qualche dubbio, specialmente dopo la partenza di Tomiyasu verso l’Emirates Stadium, secondo me non degnamente sostituito.
M.L.: Squadra divertente per eccellenza, il Bologna di Mihajlovic ha finalmente trovato quel centravanti che l’allenatore serbo chiedeva alla società da anni: Marko Arnautovic. Seppur non sia storicamente un grandissimo goleador, Arnautovic potrà dare una mano a finalizzare le tante occasioni che abitualmente costruisce una squadra offensiva come il Bologna; ma per una fase offensiva estremamente piacevole e frizzante, c’è una fase difensiva che fa acqua da tutte le parti: 65 gol subiti sia nella stagione appena passata che in quella prima ancora, ma quest’anno mancherà Tomiyasu, l’unico giocatore di assoluto livello che riusciva a sistemare un minimo la difesa felsinea, incredibilmente venduto nell’ultimo giorno di mercato senza una valida alternativa.
Anche secondo me il Bologna arriverà 12°, ma con quell’arsenale offensivo ritengo sia quasi un peccato doversi accontentare di una posizione di metà classifica solo perché non si è investito su un reparto difensivo che presenta gli stessi problemi da anni.
A.R.: La dodicesima piazzola è un target in linea per il Bologna di Sinisa Mihajlovic, anche in questa stagione alla guida del club felsineo. Dal tecnico ex Samp e Milan mi aspetto sempre quell’ulteriore step, molto difficile però da raggiungere se la squadra inserisce un pezzo importante e ne perde contestualmente un altro di pari spessore (Arnautovic-Tomiyasu). Nonostante validi elementi e buona guida in panchina, penso in ogni caso che difficilmente il Bologna potrà sconfinare al di là della decima posizione.
In campo, però, il calcio dell’allenatore serbo mi diverte. 4-2-3-1 o 4-3-3 in base ai singoli a disposizione nei vari momenti della stagione, calcio offensivo e verticale, qualche talento gustoso (Schouten, Svanberg e Dominguez per esempio). Lo dicevo prima: questa è una squadra che può essere bella e segnare parecchi gol perché davanti, oltre al nuovo arrivato Arnautovic, agiscono Orsolini, che chiamo a una stagione di alto livello, Soriano e Sansone, o comunque Barrow e Skov Olsen che rendono anche discretamente lungo il reparto. Dietro, invece, le certezze non sono troppe; con l’addio di Tomiyasu, andato all’Arsenal, i problemi difensivi rischiano di limitare parecchio una squadra con potenziale.
11° – SAMPDORIA
Allenatore
Roberto D’Aversa
Movimenti di mercato
In entrata: Caputo (Sassuolo), Ciervi (Roma), Dragusin (Juventus), Ihattaren (Juventus).
In uscita: Gastón Ramírez (svincolato), Léris (Brescia), La Gumina (Como), Jankto (Getafe), Kaique Rocha (Internacional), Keita Baldé (Cagliari), Regini (Reggina), Tonelli (Empoli).
Formazione tipo
(4-4-2): Audero; Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello; Candreva, Thorsby, Ekdal, Damsgaard; Caputo, Quagliarella.
Posizionamento nello scorso campionato
9° in Serie A
Giocatore chiave
Mikkel Damsgaard
Dopo un Europeo sensazionale, il giovane danese è pronto a prendersi la Sampdoria sulle spalle con il suo grande talento. Inoltre, l’allenatore della Sampdoria quest’anno sarà Roberto D’Aversa, vi viene in mente un altro giocatore nordico classe 2000 che fece una super stagione condita da 10 gol con D’Aversa in panchina?
Giocatore da tenere d’occhio
Mohamed Ihattaren
Come non mettere in questa categoria il colpo a sorpresa dell’ultimo giorno di mercato? Acquistato dalla Juventus e subito mandato in prestito a Genova, Ihattaren è il classico giocatore che conquista il cuore dei tifosi con il suo enorme talento e il suo delizioso piede sinistro.
Qualche dubbio sul suo posizionamento in campo (in un 4-4-2 potrebbe fare un po’ di fatica) e sulla sua titolarità, ma se c’è un giocatore da tenere d’occhio nella Samp è sicuramente lui.
Considerazioni
F.B.: La Samp, rispetto alle altre componenti di questo tier, è quella con più talento generale, tanto che secondo me meriterebbe qualche posizione in più in questo ranking. L’acquisto di Caputo potrebbe rivelarsi un’ottima mossa, così come Ihattaren, arrivato in prestito dalla Juve. Il giocatore che però ruba l’occhio, e per cui la Samp va vista ogni volta che potete, è chiaramente Mikkel Damsgaard.
Il danese viene da un Europeo strabiliante, giocato da titolare e protagonista, e questa stagione mi aspetto da lui il salto di qualità definitivo. Spero che D’Aversa lo utilizzi il più vicino possibile alla porta, senza sprecare il suo enorme talento come esterno del 4-4-2 dove è costretto a fare anche tanto lavoro sporco. A centrocampo forse si poteva intervenire meglio, visto che Thorsby ed Ekdal sono due ottimi giocatori a cui però manca qualcosa e le riserve, tolto Adrien Silva, non mi convincono granché.
M.L.: La Sampdoria ha cambiato allenatore ma non ha cambiato filosofia: sia Ranieri che D’Aversa sono due allenatori estremamente pragmatici che curano molto bene la fase difensiva. Per questo motivo penso che la Sampdoria potrà replicare il grande campionato precedente e si assesterà tra il 9° e l’11° posto. Se squadre come Fiorentina e Torino non si fossero rinforzate così tanto probabilmente avrei previsto una Samp anche intorno all’8° posto, perché alla fine la squadra è rimasta pressoché la stessa ma ha aggiunto giocatori di assoluto valore come Ciccio Caputoe il giovane Mohamed Ihattaren che potrà sicuramente mettere in mostra il suo grande talento, anche se immagino che D’Aversa lo farà entrare principalmente dalla panchina nel girone d’andata.
A.R.: Anche per me, ma solo in seguito agli ultimissimi giorni di mercato, la Samp può ricoprire l’undicesima posizione di questo Power Ranking. Rosa che si è arricchita notevolmente e non ha perso troppo, con la permanenza di Thorsby, il cui livello è probabilmente da considerare ora un bonus per queste zone di classifica. Penso che D’Aversa, dopo Ranieri, sia con buone probabilità l’allenatore giusto per consolidare il blocco difensivo e provare a pungere tanto in avanti sfoderando tutte le frecce a disposizione. La Doria farà chiaramente fatica ad andare oltre la decima posizione, ma di certo non si renderà protagonista di una stagione troppo turbolenta.
Sulla lavagna tattica, con pochi dubbi, vedo una delle chiare differenze rispetto al D’Aversa che ci ricordiamo in Emilia, perché se lì il 4-3-3 aveva rappresentato il marchio di fabbrica, in Liguria (sponda Samp) il tecnico ex Parma sembra voler puntare sul 4-4-2/4-2-3-1 ovviamente in base alle caratteristiche di chi scenderà in campo davanti di partita in partita. Caputo-Quagliarella a tratti potrebbero anche giocare insieme, ma Gabbiadini avrà tanto spazio. Sulle corsie attendo la definitiva esplosione di Damsgaard e l’ennesima stagione di sacrificio per Antonio Candreva – gli esterni della a linea a quattro di centrocampo in fase difensiva – oltre alla presentazione di Ihattaren, talentino frizzante che mi attrae, sul palcoscenico del massimo campionato italiano.
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