Dopo aver sconfitto nei quarti di finale rispettivamente Belgio e Svizzera, Italia e Spagna si affrontano ad Euro 2020 in una semifinale dal sapore tutto mediterraneo. La sfida sarà tatticamente e tecnicamente di altissimo rilievo e le individualità di qualità certamente non mancano.
Scopri con noi la preview di Italia – Spagna.
Cosa aspettarsi dalla Spagna
Il cammino della Spagna ad Euro 2020 non è partito nel migliore dei modi, con due pareggi contro Svezia e Polonia nel girone E, rispettivamente per 0-0 e 1-1. Il passaggio del turno era in pericolo, ma la manita contro la Slovacchia ha permesso alle Furie Rosse di passare il turno al secondo posto ed ottenere un piazzamento nella parte sinistra del tabellone, con incrocio agli ottavi di finale contro la Croazia.
Ad onor del vero, però, le prestazioni della Spagna sono state sempre coerenti con la loro identità di gioco e soprattutto “costanti”. La Spagna non ha mai abbandonato l’idea di dominare il gioco sul piano del possesso, nonostante ci sia stato un ricambio generazionale netto nella quasi totalità della rosa, rispetto ad esempio alla Spagna dominatrice dell’Europeo del 2008. Estremamente esemplificativo è il dato medio sul possesso palla che si attesta intorno al 71% con il picco di 84% ottenuto contro la Svezia.
Come ben sappiamo, però, non è necessariamente il possesso palla a determinare i risultati finali delle partite. Nello specifico, la Spagna non sempre è riuscita a trasformare questo predominio in gol. Parliamo quindi delle prime due apparizioni nel girone e del quarto di finale contro la Svizzera.
Per analizzare meglio questo dato, però, non è sufficiente soffermarsi sui gol fatti, inflazionati dalla presenza di due partite terminate con 5 gol fatti contro Slovacchia prima e Croazia poi.
In queste due partite la Spagna ha legittimato la larga vittoria totalizzando rispettivamente 3.34 e 3.33 xG mentre contro Svezia e Polonia, invece, la Furie Rosse hanno raccolto meno del previsto (2.03 e 3.64 xG).
Questi dati testimoniano che in realtà la Spagna è sempre in grado di produrre potenziali occasioni da gol, anche a prescindere dall’avversario e dal suo assetto, e allo stesso tempo di non essere perfettamente in grado di concretizzarle. Gli errori sotto porta di Alvaro Morata, giocatore molto discusso durante questo Europeo, sono un chiaro indizio di questo trend.
I dati difensivi, invece, sono incoraggianti sotto molti punti di vista, anche se la Spagna non ha ancora affrontato il banco di prova di una nazionale top tier.
Allo stesso tempo, però, non mancano i campanelli d’allarme: le azioni in ripartenza concesse a Svezia e Polonia, le amnesie difensive contro la Croazia e l’intesa tra Pau Torres e Laporte sono alcuni esempi.
Questo banco di prova sembra finalmente arrivato, ma la Spagna non ha ancora affrontato nella competizione una squadra come l’Italia, sia sul piano qualitativo che come di idea di gioco, quindi non abbiamo al momento molte indicazioni su come potrebbe approcciare una partita del genere. Non rinunceranno mai di certo alla loro identità di possesso palla, ma l’Italia di Mancini sembra voler fare lo stesso. Ad oggi, la Spagna, quindi, ha mostrato meno versatilità della sua prossima avversaria, e pertanto cercherà di capitalizzare al meglio sui propri punti di forza, senza troppi aggiustamenti.
Partendo dal reparto arretrato, e ipotizzando il solito 4-3-3, le Furie Rosse cercheranno di mantenere la linea difensiva più alta possibile, per quanto rischioso, con Jordi Alba e Azpilicueta in costante spinta offensiva per dare man forte al reparto avanzato. Sarà Busquets a dettare i tempi da metronomo in mezzo al campo, mentre Pedri e Koke cercheranno di compiere un lavoro misto tra raccordo, inserimento e copertura preventiva.
L’attacco dovrà affidarsi ad Alvaro Morata, in grado di offrire molte soluzioni al reparto: allargare e/o schiacciare la difesa avversaria è il suo compito, al netto di qualche errore di troppo citato in precedenza in fase di finalizzazione. Sugli esterni, che però si accentreranno in molte situazioni, al momento è ballottaggio a 3 tra Moreno, Ferran Torres e Dani Olmo (complice anche l’infortunio di Sarabia).
Questo è quindi un assetto sulla carta speculare a quello che dovrebbe proporre l’Italia.
A prescindere dagli uomini in campo, è verosimile ipotizzare continui 1vs1 specie sugli esterni, punti di forza di entrambe le nazionali. In genere, la Spagna predilige la propria fascia sinistra con Jordi Alba, ma il vero mismatch potrebbe essere a destra, con Ferran Torres o chi per lui in lotta con Emerson Palmieri, la cui tenuta difensiva come sostituto di Spinazzola è tutta da verificare. Contemporaneamente, Morata cercherà di essere il più mobile possibile sul fronte d’attacco per non dare punti di riferimento alla retroguardia italiana.
Cosa aspettarsi dall’Italia
Per il quarto Europeo di fila l’Italia si trova contro la Spagna nel suo cammino, questa volta, forse per la prima volta da molti anni, da favorita. Dopo aver eliminato a Monaco di Baviera il Belgio, i ragazzi di Mancini tornano a Wembley nel tentativo di staccare il pass per la seconda finale europea in tre partecipazioni, esattamente nove anni dopo il 2-0 rifilato alla Germania a Varsavia. La partita di martedì sarà un ulteriore test molto importante per gli Azzurri, che per la prima volta si trovano contro ad una squadra che ha nel possesso prolungato del pallone il suo punto di forza. Sarà quindi interessante capire come il CT deciderà di preparare il matchup.
Sulla formazione ci sono pochi dubbi, con l’unica eccezione, purtroppo, del terzino sinistro, dopo il brutto infortunio occorso a Leonardo Spinazzola sul finire della partita contro il Belgio. Al suo posto dovrebbe giocare Emerson, che però non è sembrato in grandissima forma nelle ultime uscite, per questo Mancini ha provato Di Lorenzo terzino sinistro con il rientrante Florenzi sulla fascia opposta. Il resto dell’undici titolare dovrebbe essere lo stesso di venerdì, con Chiesa ad affiancare Immobile e Insigne nel tridente (per ulteriori approfondimenti sullo stile di gioco dell’Italia vi suggeriamo di recuperare le analisi delle scorse partite).
Il duello principale del match si giocherà a centrocampo, dove si affronteranno i due migliori reparti della competizione. In fase di non possesso l’uomo da tenere d’occhio sarà Pedri, che con i suoi movimenti tra le linee potrebbe andare a mettere in difficoltà la nostra retroguardia, sfruttando soprattutto le combinazioni sulla fascia sinistra con Jordi Alba. Servirà quindi un’altra grande partita da parte di Nicolò Barella per togliere soluzioni al centrocampista del Barcellona e chiudere una delle fonti primarie di gioco della Roja. Verratti si occuperà probabilmente di Koke, con Immobile che dovrà sacrificarsi in pressione su Sergio Busquets.
In fase di possesso, invece, l’uomo chiave per gli Azzurri sarà chiaramente Jorginho. Contro il Belgio, il centrocampista del Chelsea ha illuminato l’Allianz Arena con una prestazione da migliore in campo, con il 99% di passaggi riusciti, di cui un passaggio chiave e un ottimo 4/4 nei lanci lunghi, candidandosi prepotentemente al premio di miglior giocatore del torneo. Nel corso di questo Europeo Jorginho ha inoltre una percentuale di dribbling riusciti dell’85% e una percentuale di contrasti vinti del 67%, con una media di 2,6 recuperi a partita, di cui quasi la metà (1,2) in zona offensiva. Questo suo lavoro in fase di recupero sarà fondamentale per un altro aspetto su cui si deciderà la semifinale, ovvero il gioco in transizione dell’Italia.
La Spagna tende, infatti, a giocare con una difesa molto alta, situazione in cui sia Chiesa che Immobile possono esaltarsi, anche perché la coppia Torres-Laporte non è sembrata particolarmente amalgamata contro Croazia e Svizzera. Soprattutto contro l’Austria un problema dell’Italia è stata la poca precisione in queste situazioni, tra passaggi dei centrocampisti fuori misura e errori degli attaccanti nei controlli. La presenza di Chiesa al posto di Berardi, però, potrebbe aiutare l’Italia ad allargare il campo, permettendo a Immobile e ai centrocampisti di attaccare zone di campo più ampie, mettendo in difficoltà la retroguardia spagnola.
Testa a Testa
1. Jorginho vs Busquets
Il primo dei nostri duelli non è il classico scontro tra due giocatori che si marcheranno a vicenda, ma è ideologico e riguarda più in generale il dominio del gioco. Spagna ed Italia, infatti, impostano il loro gioco sulla conquista della palla ed il possesso della stessa. In questo Europeo, è la prima volta che due filosofie così forti e simili si scontrano, per questo motivo il primo punto della partita andrà alla squadra che avrà il palleggiatore migliore a centrocampo.
Jorginho da una parte e Busquets dall’altra, si sono messi in luce con due prestazioni sontuose durante i quarti di finale, prestazioni arrivate però contro squadre che hanno accettato di chiudersi, lasciando le chiavi dell’impostazione offensiva agli avversari. È molto probabile che la partita vedrà un susseguirsi di fasi di possesso diverse in cui, a turno, Jorginho e Sergio dovranno superare la pressione della punta rivale (Morata o Immobile) per poi servire quanto prima possibile la catena sinistra per l’Italia o quella destra per le Furie Rosse, la precisione nel non sprecare neanche un singolo pallone farà, ancora di più, tutta la differenza del mondo.
2. Immobile vs Laporte
La difesa della Spagna non è stata sempre impeccabile in copertura, durante il corso di questo europeo.
In particolare, nonostante alcune buone prestazioni individuali di Aymeric Laporte, quello che sembra mancare è un leader in grado di comandare la difesa. Lo stesso Laporte è sembrato poco a suo agio a giocare in coppia sia con Eric Garcia (suo ex compagno al City) che con Pau Torres; quest’ultimo sembra aver vinto il ballottaggio con il nuovo giocatore del Barcellona e si candida a giocare titolare contro l’Italia. Per la nazionale Azzurra sarà fondamentale sfruttare questa mancanza di comunicazione nella retroguardia spagnola soprattutto quando i terzini iberici saliranno in fase di possesso cercando di recuperare velocemente il pallone.
I centrocampisti azzurri, in quel momento, dovranno innescare Immobile così da sfruttare gli spazi aperti durante una rapida transizione offensiva. Il giocatore laziale vorrà sicuramente riscattare la pessima prestazione avuta contro il Belgio, il matchup contro questa Spagna sembra sicuramente più adatto delle sue caratteristiche. L’Italia, al contrario, ha finora incontrato avversari che non hanno mai esercitato un vero e proprio forcing prolungato, lasciando non molte preoccupazioni a Spinazzola. Pertanto, appurate le loro capacità offensive, Meunier si è già mostrato abbastanza ordinato, concedendo il giusto ad un Portogallo sempre più ad assetto spregiudicato con il passare dei minuti. Il primo tempo contro la Danimarca, giocato ad un ritmo irreale dai danesi, invece, desta qualche perplessità in più.
3. Emerson Palmieri vs Ferran Torres
All’interno della nostra preview contro il Belgio, avevamo evidenziato le criticità difensiva dell’Italia sulla fascia sinistra. Dopo il brutto infortunio occorso a Spinazzola – a cui facciamo i nostri auguri di una pronta guarigione – crediamo possa aumentare la debolezza difensiva di cui si è scritto.
La spinta offensiva che il terzino giallorosso garantiva verrà meno ed Emerson Palmieri sarà chiamato, quindi, a giocare la partita più importante della sua carriera durante una stagione che l’ha visto poco in campo. Proprio per la mancanza del ritmo partita da parte dell’italo-brasiliano il CT Mancini sta provando soluzioni alternative che vedono Di Lorenzo spostato a sinistra (ruolo già occupato in emergenza nel Napoli).
Una cosa è certa: il terzino titolare – chiunque esso sia – dovrà affrontare la manovra spagnola che molto spesso cerca l’arrembaggio da quella porzione di campo, grazie alle qualità di Ferran Torres, gli inserimenti di Koke o i cross di Cesar Azpilicueta. In particolare il giocatore del City sarà, per la nostra nazionale, il nemico pubblico numero uno, grazie soprattutto al grande feeling con il gol dimostrato con la maglia della Roja. Ultima attenzione da spendere per quanto riguarda la scelta dei cambi Iberici; su quella fascia possono schierare a partita in corso giocatori del calibro di Gerard Moreno, Marcos Llorente e Dani Olmo.
Fischio d’inizio domani alle ore 21:00, pronti a tifare gli Azzurri di Roberto Mancini.
Abbiamo scritto anche della preview tra Belgio e Italia.