Il 24 aprile 2019 nei cinema italiani esce il film dell’anno. Avengers: Endgame è il capitolo finale di una saga nata undici anni prima con l’uscita di Iron Man e che ha dato via al più potente franchise cinematografico della nostra generazione, il Marvel Cinematic Universe.
Negli stessi anni, mentre sul grande schermo si susseguono le avventure che portano gli eroi Marvel dentro un viaggio pluriennale fino allo scontro finale col villain dei villain Thanos, sui campi della serie A si arriva allo showdown tra le due rivali più agguerrite e attrezzate del decennio. Non si tratta però di una novità assoluta, bensì di una rivalità storica, ravvivata dopo un periodo di dimenticatoio ma iniziata alla fine degli anni ‘80 dello scorso secolo: Juventus – Napoli.
Juventus vs Napoli è stata LA sfida di questi anni. La titolata Vecchia Signora che preferisce la vittoria al bel giuoco (“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” è lo slogan coniato dalla bandiera bianconera Giampiero Boniperti) che si scontra con la squadra simbolo di una lotta di classe fatta di passaggi di prima e pressing estremo e rinata dalle ceneri e dai ricordi della riscossa maradoniana di fine ventesimo secolo.
Sembra passata una vita, adesso che il 2021 sta segnando l’inizio di una Fase Due dell’universo della Serie A, in cui la scalata al successo delle milanesi ha tramutato il duello tra Juve e Napoli da sfida scudetto a una più delicata lotta per un posto in Champions League, altresì fondamentale per le ambizioni (ed i bilanci) delle nostre protagoniste.
La situazione di classifica, le tutt’altro che idilliache panchine di entrambe, le polemiche che si trascinano da mesi per un match che prima era stato vinto a tavolino, poi annullato, poi rinviato un paio di volte… Il recupero di Juventus-Napoli è una di quelle partite che effettivamente possono valere una stagione. Abbiamo deciso di analizzare le ultime sfide tra bianconeri e azzurri per capire chi arriva a questa sfida da favorita.
Supercoppa: Civil War
Il primo atto si gioca al Mapei Stadium il 20 gennaio, per l’assegnazione della Supercoppa
Italiana 2020.
Proprio come in Civil War, altro film Marvel che prepara il terreno all’Endgame, in questa gara ci sono due contrapposte fazioni che si affrontano consapevoli delle proprie buone motivazioni ma anche del fatto che nulla sarà più come prima. Da una parte c’è la Juve di Pirlo, che nel gennaio 2021 sta vivendo un’evoluzione tanto rocambolesca quanto incompiuta.
Dall’altra c’è un Napoli che con Gattuso ha ormai definitivamente archiviato l’era di Sarri per lanciarsi verso un orizzonte di gioco più attendista e diretto. In un certo senso, Juve e Napoli due saghe cinematografiche che seguono percorsi opposti ma speculari.
La Juventus riesce a dominare questa gara grazie all’impiego di un doppio mediano (la coppia Arthur-Bentancur) che sistematicamente rompe la linea centrale degli azzurri attraverso triangolazioni che coinvolgo anche il terzo centrocampista McKennie. Inoltre la presenza di Cuadrado sulla fascia permette alla Vecchia Signora di avere un’arma in più per allargare la manovra.
Gli azzurri dal canto loro favoriscono il dominio della Juve rinunciando completamente al pallino del gioco e ricorrendo spesso ad inefficaci lanci lunghi (11% dei passaggi totali) che non si adattano bene alle caratteristiche dell’attacco azzurro.
Il rigore fallito da Insigne e la parata di Szczesny segnano la bandiera bianca della compagine Partenopea che sul finale subirà anche il 2-0 di Morata sull’assist dell’instancabile Cuadrado (46 passaggi completati su 48).
Napoli-Juventus: Infinity War
La storia delle saghe cinematografiche ci insegna che spesso il penultimo capitolo è il migliore (un esempio su tutti: L’impero colpisce ancora, ndr) e probabilmente il più importante per i risvolti futuri sui protagonisti. Il secondo capitolo, si sa, ha diversi protagonisti e un finale che il più delle volte rimane sospeso.
Se in Infinity War gli eroi del pianeta Terra dovevano affidarsi all’aiuto di alcuni insospettabili banditi dallo spazio profondo, nella sfida di campionato dello scorso febbraio un Napoli rimaneggiato si affida a un’inedita coppia difensiva Maksimovic-Rrahmani che sfodera un’ottima prestazione (il primo 11 intercetti, il secondo il 100% dei duelli aerei vinti), ma soprattutto ad uno strepitoso Meret (6 parate, ⅚ lanci lunghi e 13/13 passaggi completati).
I Riflessi di Meret bloccano le speranze della Juve (1,91 xG)
La solidità difensiva del Napoli costringe la Juve a dover giocare di più sulle fasce (25 i cross contro i 16 della Supercoppa) e permette al contropiede azzurro di trovare più spazio ed efficacia.
In attacco si rivela fondamentale l’apporto di Lozano, solitamente schierato largo a destra nel tridente offensivo ma in questo caso utilizzato come esterno di centrocampo; il Napoli infatti questa volta gioca con un atteggiamento ancora più rinunciatario e con un modulo più equilibrato (il 4-4-2 per la maggioranza del tempo), nonostante la presenza in campo contemporaneamente di Politano, Insigne, Osimhen, Zielinski e dello stesso Lozano.
Il rigore segnato da Insigne (dopo averne falliti tre su quattro contro la Vecchia Signora) regala la vittoria agli azzurri, che riprendono così forza nella corsa Champions.
Siamo all’Endgame?
Prima o poi i giochi si chiudono per tutti, tanto nei film quanto nei campionati. E ora come ora, pare proprio che chi dovesse uscire sconfitto dalla nuova imminente sfida tra Juve e Napoli rischierebbe di essere spazzato via dalla galassia della Champions League. Per entrambe le squadre è ora di trovare il proprio Guanto dell’Infinito.
Alla chiusura della ventinovesima giornata di campionato, infatti, Juventus e Napoli si trovano appaiate al quarto posto a quota 56 punti. La partita di mercoledì assume quindi un’importanza cruciale per entrambe le squadre, senza contare tutte le polemiche che si tira dietro ormai da mesi.
Le due squadre si trovano in periodi di forma diversi: il Napoli viene da quattro vittorie consecutive in campionato, a marzo è stato trascinato da un Insigne formato MVP e ha festeggiato il rientro di Mertens che viene da due superbi gol su punizione. Preoccupano però le assenze e soprattutto le amnesie difensive, con la coppia Manolas-Maksimovic che non mostrato tutt’altro che grande sicurezza nelle ultime uscite.
La Juve d’altro canto pare sempre più preda di un’entropia che Pirlo sembra non riuscire governare: una squadra con tante qualità ma che ha evidenti momenti di blackout e che spesso riesce ad imporsi più per i colpi dei fuoriclasse che ha in rosa che per una precisa idea di gioco.
Fondamentale in questa partita sarà l’apporto di Chiesa, che si sta sempre più imponendo come una delle (poche) note positive di questa stagione. Sarà inoltre importante poter contare sulle doti di palleggio di Arthur, che ha dato un apporto significativo nella vittoria del primo trofeo della stagione, ma che non viene certo da un periodo esaltante.
Vista la situazione, non è difficile ipotizzare che la partita possa seguire lo stesso canovaccio dei due incontri precedenti, con il Napoli chiamato ad affidarsi a un’organizzazione difensiva di squadra e la Juve che punterà sulla qualità dei suoi singoli. Quello che è certo è che il fascino di certe partite non decade mai, come quello di certi finaloni cinematografici fatti di esplosioni e scontri all’ultimo superpotere.
Anche se le ambizioni non sono le stesse dei gran finali degli scorsi campionati, Juventus e Napoli si giocano qui buona parte dei rispettivi lieti fini stagionali: proprio come in Endgame, quella di mercoledì sera rischia di diventare la resa dei conti finale, in cui salvare la propria galassia o finire sconfitti e a un passo dal tracollo definitivo.
Prepariamo i popcorn.