Scritto da Serie A

Tomori in cattedra

Luci (molte) ed ombre (poche) del giovane centrale di difesa milanista
4 min

Oggi scriviamo di una delle più grandi sorprese del campionato, un giocatore che nonostante sia arrivato da pochissimo nel campionato italiano è subito riuscito ad imporsi e ha messo in difficoltà il suo allenatore Pioli nelle scelte e nelle gerarchie.
Parliamo di Fikayo Tomori, difensore centrale in forza al Milan ma di proprietà del Chelsea, di nazionalità inglese ma nato in Canada da genitori nigeriani; il nome completo è un meme, uno di quei nomi doppi così lunghi e complessi da essere veri e propri scioglilingua: Oluwafikayomi Oluwadamilola Tomori.

Paolo Maldini a gennaio si è trovato con il compito di trovare il profilo giusto per sistemare la difesa del Milan, in cui fin da settembre mancava il tassello del terzo centrale, e ha tirato fuori questo coniglio dal cilindro. Tomori è così arrivato dal Chelsea negli ultimi scampoli del  calciomercato invernale in prestito con diritto di riscatto fissato a circa 28 milioni di euro. 

Con lui in campo dal primo minuto, il Milan ha vinto 7 delle 10 partite disputate in Serie A dal primo minuto (sconfitta solo contro il Napoli, quando il suo compagno di reparto era Gabbia e contro il Sassuolo mercoledì scorso) e il suo impiego è stato una delle mosse chiave ad esempio di Roma-Milan, dove è stato inserito al posto del capitano Romagnoli ed è risultato più volte decisivo.

Gli interventi più clamorosi sono stati il recupero su Veretout lanciato in campo aperto da Mayoral e la scivolata a contrastare il tiro a colpo sicuro di Pellegrini (video). Tomori ha concluso la partita con con 6 chiusure difensive, 2 tiri bloccati e un intercetto; aveva inoltre aperto le marcature, ma il gol siglato sugli sviluppi di calcio d’angolo è stato annullato per fuorigioco.

Chi é Fikayo Tomori?

Lampard pensa a Tomori
Lampard si interroga sulle
sue discutibili decisioni
(📷/ Getty Images)

Tomori è un difensore fisico, 185 cm di aggressività che lo renderebbero in teoria molto adatto al ritmo del calcio inglese. Il pensiero di Lampard al Chelsea, invece, si è dimostrato diametralmente opposto, pure avendolo già allenato al Derby County nella stagione 2018/2019, al termine della quale Tomori era stato votato come miglior giocatore della squadra

Pregi: tackle e velocità

Ha una grande abilità nei tackle a terra, mentre risulta meno efficace nei duelli aerei, dove deve ancora migliorare il suo posizionamento in marcatura, lacuna ancora abbastanza grave che talvolta riesce a compensare con la sua veemenza e la sua velocità.
Qui vediamo ad esempio il recupero su Greenwood nella gara di andata degli ottavi di Europa League contro il Manchester United:

La grande forza di Tomori è appunto la sua velocità: è uno dei centrali più esplosivi del panorama europeo e ciò gli permette affrontare alla pari giocatori veloci sia nel breve che nell’allungo, ed eventualmente recuperare anche da eventuali errori di posizionamento (che sono ancora una delle sue lacune), suoi  o di un compagno. oltre a garantire la superiorità numerica in alcune fasi di gioco.

Queste abilità sono state il motivo per cui Maldini ha deciso di puntare su Tomori, parlandone fin da subito con toni entusiastici: «Può fare la differenza fisicamente, ha la capacità di aggredire e di difendere in una linea a quattro. Il calcio va verso l’uno contro uno ma non bisogna mai perdere l’idea di compattezza».

Pregi: anticipo e pressione

Altro fondamentale in cui brilla è la ricerca dell’anticipo per fermare l’azione e far ripartire velocemente il contropiede. Nonostante non sia molto elegante in conduzione, anzi ci state sono occasioni in cui palla al piede ha destato timore nei tifosi milanisti, Tomori è in grado di impostare con entrambi i piedi e può quindi giocare sia da centrale di destra che di sinistra. Predilige il passaggio corto al lancio (fondamentale in cui è compensato dal suo compagno di reparto Kjaer, vedasi gol di Ibrahimovic contro la Fiorentina) e la sua percentuale di passaggi completati è ad oggi pari al 89%, quasi al livello di giocatori di élite in tale fondamentale quali De Vrij e Bonucci.

E’ molto efficace anche in fase di pressione: la sua aggressività combinata alla velocità di intervento ben si sposano infatti con la capacità di alzare la linea difensiva e sono ben descritte anche dai numeri, visto che ha 5,94 intercetti a partita e 11,58 palle recuperate (di cui il 13,30% nella metà campo avversaria) – anche se il campione statistico si basa ancora su un numero ristretto di incontri. 

Emblematico in tal senso è il gol del 2-3 di Calhanoglu contro la Fiorentina, nato proprio da una sua riaggressione nella metà campo avversaria:

O ancora qui contro l’Inter dove recupera un pallone dai piedi di Sanchez sempre all’altezza della metà campo:

Difetti: posizionamento, letture, colpo di testa

Come anticipato, gli aspetti sui quali Tomori deve invece ancora lavorare sono il posizionamento, le letture difensive e il colpo di testa, fondamentale nel quale, nonostante l’altezza, pecca ancora molto. Emblematico di entrambi i difetti è questo disimpegno errato contro il Crotone, e ancora di più il recente errore in marcatura che è costato il pareggio di Destro in Milan-Genoa.
Qui di seguito si nota come perda di vista Di Carmine all’interno dell’area peccando di sufficienza e per poco non conceda il gol del vantaggio ai calabresi:

Altro errore, stavolta Tomori legge in modo approssimativo la situazione e sbaglia sia il dosaggio che la direzione
da imprimere al colpo di testa ma anche qui il Milan si salva fortunosamente

Tomori merita la riconferma al Milan?

Tutto ciò considerato, non esiste nessun tifoso milanista che non firmerebbe ad occhi chiusi per riaverlo in squadra l’anno prossimo, probabilmente anche se questo dovesse significare la cessione di un altro elemento che fino a poco tempo fa sembrava intoccabile e perno del presente e del futuro rossonero, ossia Alessio Romagnoli, il quale sta vivendo una stagione travagliata che meriterebbe però una maggiore analisi e dettaglio che mi riservo di affrontare al termine del campionato.

Tuttavia in un ipotetico futuro una coppia Romagnoli – Tomori sarebbe tutt’altro che una brutta ipotesi con l’italiano più bravo a difendere basso e ad impostare ma che dovrebbe crescere in personalità ed imparare a dirigere meglio il reparto e con Tomori migliore nell’uno contro uno e nella difesa alta.

Tomori insieme a Romagnoli
Tomori insieme a Romagnoli (📷/ Getty Images)

Il periodo non è dei più floridi per pensare ad un investimento di circa 30 milioni di euro per un difensore, ma se l’inglese riconfermasse da qui alla fine della stagione queste prestazioni, la cifra potrebbe anche sembrare un prezzo di saldo, diventando un investimento remunerativo sia per il presente che per il futuro del Milan. 

E poi, se confermasse le impressioni iniziali, il soprannome sarebbe già pronto: ToMuro.

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