L’immagine simbolo dell’ultima – folle – giornata di Liga spagnola sono io che, come credo molti altri appassionati, faccio continuamente zapping tra Madrid, Barcelona e Bilbao, nella speranza di non perdermi nemmeno un secondo dei match che possono decidere uno dei campionati più belli e affascinanti degli ultimi anni.
DAZN, quanto sarebbe stato bello sfruttare la contemporaneità di tutte le partite, così da proporre una Diretta goal?
Riavvolgiamo, però, il nastro e torniamo al weekend dell’otto maggio conclusosi con due pareggi nei big match che avrebbero potuto indirizzare il campionato. Il Barca fermato dal miracolo di Oblak su Messi e dal solito – immancabile – errore sotto porta di Dembele, non è riuscito a completare la sua rimonta sull’Atletico. Il Real, dal canto suo, ha agganciato in extremis il Siviglia di Lopetegui grazie al tiro deviato di Toni Kroos.
Dopo il weekend sportivo thriller, rimane tutto invariato. Chi ne esce meglio è l’Atletico che, nonostante il mezzo passo falso al Camp Nou, ha ancora il destino nelle proprie mani. Il Barca è costretto a sperare in una sconfitta dell’Atletico e in un pari del Real, mentre per i Blancos è necessario che la banda del Cholo Simeone non faccia punteggio pieno nelle ultime tre.
Nemmeno il tempo di capire (anche per noi n.d.r.) chi fosse nella miglior posizione, che si è subito tornati in campo per un turno infrasettimanale che ha offerto una quasi-certezza: la corsa a tre per la vittoria del campionato sarebbe diventata, a meno di improbabili miracoli, una lotta a due.
Martedì 11 maggio – trentaseiesimo turno di Liga – il Barcelona ha compiuto l’ennesimo “suicidio sportivo” di questa stagione. In vantaggio per 2 a 0 all’intervallo, i Blaugrana si sono fatti raggiungere prima sul 2 a 2 e poi sul definitivo 3-3 sul campo del Levante, abbandonando le già remote possibilità di titolo.
Mercoledì, invece, è toccato all’Atletico del Cholo che ha avuto la meglio, nonostante la solita indicibile sofferenza finale, della Real Sociedad per 2 a 1 grazie alle reti di Correa e Carrasco. Giovedì 13 maggio, invece, si sarebbe già potuta decidere la Liga: un passo falso del Real avrebbe quasi chiuso i giochi, ma la squadra di Zidane ha superato il Granada per 4 a 1 restando in scia dei cugini.
Ritorniamo a domenica 16 maggio. Giornata trentasette. Tutte le partite in contemporanea (vero DAZN? n.d.r.) tutte alle 18.30. L’Atletico capolista ospita l’Osasuna mentre il Real fa visita al Bilbao. A Barcelona, invece, arriva il Celta in una partita che il Barça deve vincere se vuole continuare a coltivare le residue chance di vittoria.
I primi tempi finiscono tutti in parità: 0 a 0 a Madrid e Bilbao, mentre a Barcelona Santi Mina pareggia il 30esimo goal stagionale in Liga di Messi. La ripresa si apre con il forcing delle due squadre madrilene, alla ricerca del goal del vantaggio.
L’Atletico si vede annullare due reti per fuorigioco mentre a Bilbao il Real segna con Nacho il goal che lo proietta momentaneamente al comando del campionato. Ad inguaiare ulteriormente il Cholo Simeone ci pensa una vecchia conoscenza del nostro calcio, l’ex Crotone Ante Budimir, che di testa trafigge Oblak.
La notizia del vantaggio dell’Osasuna arriva anche a Barcelona, dove la squadra di Koeman potrebbe, con un goal, ritornare clamorosamente in gioco. Ma Braitwhaite ha idee diverse e spreca due volte la palla della vittoria, prima che l’espulsione di Lenglet e la seconda rete di Santi Mina condannino i blaugrana a una sconfitta che li costringerà a dire addio matematicamente alle speranze di titolo.
Anche perché l’Atletico quest’anno non muore mai: il subentrato Joao Felix trova in profondità Renan Lodi che segna l’1-1 e infiamma il finale al Wanda Metropolitano. A Bilbao nel frattempo il Real legittima il vantaggio e porta a casa una importantissima vittoria per 1-0. Zidane pregusta il possibile aggancio in classifica ai rivali dell’Atletico, che in virtù degli scontri diretti proietterebbe il Real in vetta alla Liga.
Ma, come successo molte altre volte in questa stagione, sono i minuti finali che decidono le partite dell’Atletico: poco prima del 90esimo, un cross basso di Carrasco trova Luis Suarez all’altezza del dischetto di rigore. Il pistolero calcia di destro e segna la rete più importante della stagione, quella che può realmente decidere il campionato. Il triplice fischio è un sospiro di sollievo per i Colchoneros, che sono ora a soli 90 minuti dalla vittoria di una Liga che, comunque vada, è già storia.
Leo Messi è stato di gran lunga il miglior giocatore del campionato, ma rischia di essere Luis Suarez l’uomo simbolo di questa stagione. L’attaccante uruguaiano, che in estate si è visto dare il benservito dalla dirigenza blaugrana in una delle tante folli operazioni della gestione Bartomeu, ha avuto una parabola simile a quella della sua squadra.
Una prima parte di stagione folgorante ha proiettato Suarez in testa alla classifica marcatori e l’Atletico in vetta alla Liga con ampio margine sulla seconda. Un fisiologico calo nelle prestazioni da febbraio in poi ha rischiato di compromettere il grande sforzo dei Colchoneros che nelle ultime settimane devono ringraziare i passi falsi di Barcelona e Real se hanno ancora il destino nelle loro mani.
Domenica, però, nel momento del bisogno, Luis Suarez – nonostante qualche mese di appannamento – ha risposto presente, proprio come la sua squadra. Ed ora è ad un passo da una vittoria che per lui avrebbe il dolce sapore della rivincita.
Se a Barcelona sono tanti i rimpianti per un campionato che, nonostante un pessimo inizio, sembrava essere alla portata – anche grazie ad una prima parte di 2021 praticamente perfetta – dopo la sconfitta della settimana scorsa è già tempo di guardare alla prossima stagione.
Lo stesso non si può dire per il Real Madrid che, dopo aver accarezzato il sogno di una possibile accoppiata Champions – Liga, ha ancora 90 minuti per evitare di chiudere l’annata senza trofei, scenario al quale dalle parti di Valdebebas non sono molto abituati.
Oggi pomeriggio – dalle ore 18, sempre su DAZN – si conclude un campionato che durante le ultime settimane ha cambiato padrone più volte. L’Atletico, che questa Liga sembrava averla già vinta prima e ormai persa poi, ha il match point in casa di un Real Valladolid che deve vincere per sperare nella salvezza. A Valdebebas, invece, il Real ospiterà il Villareal in cerca di un piazzamento europeo ma forse con la testa già alla imminente finale di Europa League contro il Manchester United.
La squadra di Simeone parte sicuramente favorita: con una vittoria, l’Atletico è campione.
Il Real deve compiere il suo dovere in un impegno sulla carta non semplice, anche se molto dipenderà dall’approccio che avrà il Villareal: il rischio che la squadra di Emery risparmi giocatori ed energie in vista della sfida allo United è concreto.
Detto ciò, i Blancos non possono prescindere dai tre punti. Dovranno poi sperare in buone notizie da Valladolid: è necessario che l’Atletico non vinca. In caso di pareggio o di sconfitta dei cugini, la squadra di Zidane potrà diventare campione di Spagna per il secondo anno consecutivo.
Al contrario, l’Atletico potrebbe festeggiare la vittoria della Liga per la seconda volta sotto la gestione Simeone, dopo l’incredibile cavalcata del 2013/2014 conclusasi con l’incornata di Godin al Camp Nou.
Resta da scrivere il capitolo finale di questo meraviglioso campionato: i colpi di scena non sono mai mancati durante tutta la stagione, chissà che l’ultima giornata non abbia altre incredibili storie da raccontarci.