Scritto da Serie A

Una nuova Cattedrale a Milano

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Il Milan e l’Inter continuano a macinare risultati, dando lustro alla bontà dei rispettivi progetti, mentre le rispettive società stanno disputando un’importante partita con forze congiunte in un altro ambito: un nuovo stadio, per guardare verso il futuro, con San Siro alle spalle, diventando un ricordo.

San Siro

A ridosso del Natale, milanisti e interisti possono festeggiare assieme per una questione extra calcistica: finalmente lo stadio nuovo diventa realtà. I due Club, con un comunicato congiunto, hanno infatti deliberato il progetto vincitore della nuova casa del Diavolo e del Biscione. Sarà, infatti, la Cattedrale di Populous ad ospitare le partite casalinghe dell’Inter e del Milan.

In un’era dove più che mai si cerca di raggiungere l’innovazione a tutti i costi, le icone senza tempo rischiano di dissolversi in un lampo, diventando soltanto un ricordo, per pochi che sono riusciti a godersene. In questo caso potrebbe essere il destino di San Siro, lo stadio più iconico al mondo, un monumento per appassionati e non, teatro di gesta e imprese sportive, firmate dai più grandi campioni e fenomeni della palla al piede.

Materazzi e Rui Costa
Una delle foto più iconiche della storia del calcio: Marco Materazzi e Rui Costa a San Siro durante i quarti di finale di Champions League (📷/GettyImages)

L’arretratezza strutturale del calcio italiano ha presentato un conto salato alle big nostrane, specialmente il Milan e l’Inter che, pur rinfrancate dalla buona riuscita (almeno fino ad ora) dei rispettivi progetti, seppur con ambizioni al momento differenti, non riescono minimamente ad avvicinarsi alle big europee. Alle condizioni attuali, San Siro è un freno per la rapida risalita economica e mediatica per le due società meneghine, visti gli alti costi di gestione e affitto dell’impianto, di fronte a ricavi decisamente irrisori se confrontati alla Juventus, come modello da imitare.

Nel periodo 2013-2015, si era iniziato a discutere in maniera concreta di un nuovo impianto a Milano, di proprietà del Milan, mentre l’Inter era destinata a restare a San Siro. Nel dettaglio, il Milan, ancora in mano a Silvio Berlusconi, con il placet della figlia Barbara, era ormai prossimo a trovare una nuova sistemazione nella zona Portello, a due passi da Casa Milan, ma i costi altissimi della bonifica e la situazione finanziaria difficoltosa della Fininvest fece naufragare il progetto.

E così si ritorna nel 2019, con la forte presa di posizione delle due società, in un insolito gemellaggio, per la costruzione di uno stadio in comproprietà, prevedendo la demolizione del Meazza.

San Siro
Il mitico San Siro di sera (📷/GettyImages)

Chiaramente il Comune di Milano non si priverà facilmente a cuor leggero un impianto come questo e ha già fissato le proprie condizioni per dare l’avvio alla costruzione della nuova casa calcistica di Milano. Dalla presa di posizione dei due club ad oggi, sono stati fatti dei progressi importanti e la posa della prima pietra potrebbe diventare realtà, anche se non i tempi strettissimi, ma realisticamente si potrà assistere ad una partita nel nuovo impianto a partire dalla stagione 2026/27.

Le due proposte per il nuovo stadio

Sul tavolo dei club e del Comune sono pervenute due opzioni degne di nota: la Cattedrale di Populous e gli Anelli di Milano di Sportium.

L’opzione vincente, la Cattedrale di Populous è una rivoluzione: via l’imponenza dell’attuale San Siro, con una struttura nettamente più contenuta – 30 metri di altezza, rispetto ai 68 dell’attuale stadio – e ben integrata nel tessuto urbano del quartiere, completamente rivalorizzato e vivo 24/7. Aspetto completamente rivisitato, che richiama le guglie del Duomo di Milano, dando una sorta di slancio e verticalità, nonostante l’altezza massima di 30 metri. L’intero impianto è “racchiuso” in una struttura di vetro, una sorta di teca, che permette di creare spazi commerciali e aree per la circolazione dei tifosi, rendendo visibile dall’esterno tutte le caratteristiche estetiche dello stadio.

L’interno della Cattedrale appare molto compatto, con le tribune molto ripide, su due anelli, mentre nelle curve il secondo anello raggiunge dimensioni importanti, sovrastando il primo anello che permette di amplificare gli effetti del tifo organizzato.

A contendere la paternità della costruzione della nuova casa calcistica di Milano, c’era sul tavolo la proposta di Sportium e il suo progetto degli Anelli di Milano. Impianto dalla forma ovale, simile alle costruzioni più recenti molto in voga, come l’Hotspur Stadium del Tottenham, caratterizzato da due grandi anelli concentrici che ne definiscono il layout. Il design, a differenza della Cattedrale di Populous, che appare più discreta, esalta le forme e la grandezza, rifacendosi a San Siro, ma rivisitato in chiave moderna.

Sportium
L’alternativa proposta da Sportium (📷/GettyImages)

L’aspetto esteriore diventa ancora più d’impatto con l’illuminazione esterna, variabile in base all’evento in corso, mentre l’interno è rappresentato dalla continuità degli anelli in tutti i settori, diversamente dal progetto rivale, che si rifà di più a San Siro con la suddivisione delle tribune dei quattro lati.

L’attuale San Siro sembra avere altri cinque anni di vita, con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 come canto del cigno della storica casa calcistica milanese. Al termine dei Giochi Olimpici, il progetto prevede la demolizione del Meazza, con la salvaguardia di alcuni elementi da integrare nell’area circostante.

Per riassumere

In conclusione, un breve recap sommario: chi ha bisogno di questo stadio?

Da una parte c’è l’Inter, assestata sui vertici della Serie A, ormai la squadra da battere e in crescita anche a livello europeo, seppur con qualche piccolo rallentamento. Un impianto nuovo darebbe garanzie soprattutto a livello economico, che permetterebbe alla società neroazzurra di alzare l’asticella come ambizioni e potere di spesa, per poter finalmente misurarsi alla pari con le big continentali.

Non è da meno il Milan, che necessita di una nuova casa, per un nuovo corso storico del Club di Via Aldo Rossi. Nella burrasca post Berlusconi, sembra essere tornata la stabilità, con un progetto a medio-lungo termine che sta raccogliendo i primi frutti, grazie ad un’oculata gestione economica e un buon lavoro di scouting. Naturalmente, sempre per le stesse motivazioni dei cugini neroazzurri, serve una spinta per trasformare un progetto con parecchio potenziale in una solida realtà, e questa spinta può solo arrivare dall’impianto di (com)proprietà.

Infine, tutto ciò gioverebbe anche alla città di Milano: una zona completamente riqualificata, pronta a diventare un nuovo cuore pulsante della metropoli lombarda, attiva sette giorni su sette e non solo nel matchday. Si prenda esempio da Londra, con il nuovo Hotspur Stadium, che sta ridando lustro ad una zona notoriamente malfamata e poco accogliente.

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