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Porte girevoli a Trigoria, dove la Roma sta preparando la prossima stagione, forse l’ultima sotto la guida dello Special One. Jose Mourinho, dopo aver sfiorato l’impresa a Budapest lo scorso maggio, vuole però rimpolpare la rosa di giocatori di qualità.
Principio cruciale, quello di avere dei ricambi all’altezza dei titolari, per non essere costretti a scegliere tra campionato e coppe. La Roma, anche grazie all’infermeria piena, si è sciolta pian piano sul finire del campionato, puntando tutto sulla finale contro il Siviglia. La dirigenza giallorossa riuscirà a dare quegli innesti che serviranno a Mourinho per ridurre il gap con le prime 4?
Andiamo a scoprire cosa manca.
Attacco senza gol
Lo scorso anno la Roma ha avuto diverse difficoltà nel concretizzare la mole di occasioni create, con Abraham e Belotti che hanno dato alcuna sicurezza al reparto. Abraham ha finito la stagione con 8 gol e 3 assist in campionato, mentre per Belotti il dato è inquietante: 0 gol nella Serie A 2022-2023.
In questo momento, complice l’infortunio di Abraham (9 mesi di stop), il reparto offensivo della Roma è composto da Belotti e Shomurudov. Chiaramente servono due giocatori offensivi, magari con caratteristiche differenti, per dare a Mourinho la possibilità di scegliere giocatori che sappiano fare goal. Sembra ormai chiaro che la scelta sia ricaduta su Scamacca e Morata.
Entrambi i giocatori non spiccano per le doti realizzative, ma risulterebbero perfettamente funzionali a come Mourinho intende il giocatore offensivo all’interno del suo sistema. L’ex Juve, specialmente, è quel terminale offensivo che garantisce sempre una prestazione di qualità, anche senza segnare. Si è visto anche nella semifinale di Nations League tra Spagna e Italia, i suoi movimenti e la sua gestione del pallone sempre pulita, hanno favorito e non poco gli inserimenti dei compagni.
Anche l’attaccante romano e romanista, cresciuto nella borgata Fidene, è molto abile a dialogare con i compagni, ma a dispetto di Morata, riesce a vedere meglio la porta e ha un tiro da fuori notevole (carta non da poco, visto che la Roma segna pochissime volte da fuori area). Credo fermamente che i due potrebbero essere un’ottima coppia anche dal primo minuto, magari con un Dybala che gravita sulla trequarti. Staremo a vedere, ma sicuramente alla Roma servono assolutamente due attaccanti.
Un centrocampo a cui mancano dei pezzi
L’arrivo di Aouar è stato sicuramente un’aggiunta di estrema qualità nell’arsenale giallorosso di soluzioni nella parte nevralgica del campo. L’algerino può assolutamente portare gol e imprevidibilità, che nel corso della stagione sono mancati a Roma. Un centrocampo che vede però pochi palleggiatori, ma tanta sostanza, fatta da Cristante e Bove.
Con un Matic, essenziale ma non più di primo pelo, un Aouar che sarà impegnato in Coppa d’Africa, alla squadra di Mourinho serve un centrocampista con buone doti di palleggio e inserimento. Fanno al caso romano i profili, seppur diversi tra loro, di Kamada, Sabitzer e Renato Sanches (quest’ultimo ben voluto da Pinto, meno da Mou). Sabitzer porterebbe naturalmente quella esperienza internazionale che tanto serve alla Roma, specialmente nella gestione di alcune situazioni di gioco. Un innesto oltre ad Aouar rimane dunque fondamentale per la completezza della rosa.
Difesa: incognite sulla sinistra
Per la batteria di difensori centrali a disposizione di Mou, Pinto è riuscito nel colpo da 90, firmando a zero Evan Ndicka, elegante difensore mancino ex Eintracht. L’ivoriano porta in dote la grande abilità tecnica e l’ottimo palleggio, quello che serviva alla Roma, per produrre una prima uscita di qualità.
La conferma di Llorente invece, serve a garantire un ottimo cambio a Smalling, in virtù del discorso fatto ad inizio articolo. Da capire il futuro di Ibanez, sceso ovviamente nelle gerarchie dopo le prestazioni insufficienti dello scorso campionato. Il problema principale della Roma in difesa riguarda i quinti di sinistra. Zalewski, che quando chiamato in causa sulla sinistra si è ben comportato, deve ancora maturare pienamente in quel ruolo, pur non mancando al polacco una eccellente qualità di base.
Dall’altro canto, Spinazzola sembra essere finito alle parole d’addio, di un ciclo che ha portato comunque alla vittoria della Conference League. Sempre sulla sinistra, Matias Vina non sembra rientrare ei piani della Roma, pur avendo ben figurato al Bournemouth, con tanto di gol al Tottenham. Dunque, anche qui la buona riuscita del mercato estivo passa dal trovare un quinto di sinistra in grado di reggere bene la doppia fase.
Il portiere che manca
Una delle scelte, passate secondo me in cavalleria, è quella che riguarda la valutazione del portiere. Rui Patricio non è stato una garanzia nel corso della stagione, mentre Svilar invece ha giocato troppo poco per essere valutato correttamente.
La Roma non ha un budget, dipendendo dalle cessioni e anzi, dovendo finire con un surplus tra cessioni e acquisti; dunque, i molti acquisti qui suggeriti devono tenere conto di una situazione economica deficitaria. C’è comunque De Gea libero, un portiere internazionale che Mourinho conosce bene, avendo trionfato insieme con il Man United in Europa League.
(📷/GettyImages)
In conclusione
Sarà una lunga e calda estate quella che ci porterà alla definizione di una Roma competitiva o meno. Non ci resta che attendere come Pinto e Mourinho (magari senza litigare questa volta), proveranno a rinforzare una rosa che viene da una sconfitta bruciante in finale di Europa League.